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Crociere, neve e mari caldi: le vacanze natalizie degli ischitani

Foto principaleGianluca Castagna | Ischia –«Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi», recitava un famigerato proverbio. Le cose, però, sono cambiate parecchio anche sull’Isola Verde. Per gli ischitani l’abitudine di passare le feste natalizie nelle proprie case è ormai solo una tradizione. Chi può permetterselo, dati i prezzi da alta stagione e la crisi che ancora morde, ne approfitta per fare la valigia e festeggiare il periodo delle vacanze lontano dall’isola. Il sogno prevede lidi lontani e temperature tropicali proprio nel periodo in cui sono meno pressati dal lavoro. Magari partire proprio a Capodanno, o subito dopo.
Ma cosa chiedono gli isolani alle destinazioni prescelte per le vacanze di Natale? Bellezza, cultura o divertimento? Mare o montagna? Poiché il viaggio è un sentimento, non soltanto un fatto, prevalgono i sostenitori di un sobrio lifestyle o gli edonisti del terzo millennio? Amano la tradizione o anche il rischio?
Per saperne di più ci siamo rivolti all’agente di viaggio Salvino Napolione dell’ ‘Avet Aenaria’ a Casamicciola, da molti anni interlocutore privilegiato degli isolani che decidono di staccare la spina, fare le valige e andarsene in ferie.
Cominciamo da un confronto con le festività natalizie dell’anno scorso: gli isolani viaggiano di più o di meno?
«Di meno. Quando c’è crisi, si tira la cinghia. Il budget degli isolani è limitato, molti lavoratori sono stagionali, non pigliano le classiche 13 mensilità come avviene altrove e le vacanze sono considerate una spesa non necessaria. Gli stagionali, che prima viaggiavano di più, oggi rischiano pure di non prendere quello che attendevano. Alcuni sono stati anche costretti a rinunciare all’ultimo momento, ad esempio. Il periodo natalizio poi è considerato di alta stagione, quindi di fronte a una contrazione dei consumi dovuta alla crisi economica, possono permettersi una vacanza solo i single o i liberi professionisti con buone entrate. Le famiglie fanno più difficoltà. Qualcuna riduce i giorni di villeggiatura, altre riscoprono mete più economiche, alcune si accontentano. Ma il calo c’è».
Vanno fuori per il Capodanno o anche per Natale, un tempo sacrario inviolabile di tempo trascorso in famiglia?
«Non tutte le famiglie isolane sono così legate alla tradizione di dover trascorrere il Natale nel luogo in cui vivono. Non è più così già da qualche anno. Cominciano a volerlo trascorrere insieme, ma lontano dall’isola. Se non vanno sulla neve, si spostano in località dove hanno amici o altre punti di riferimento. In quel caso prenotano da noi solo l’aereo o il passaggio ferroviario».
Vacanze di Capodanno sulla neve, un evergreen degli ischitani (foto quarta)La neve è sempre la regina delle vacanze invernali?
«Quella va sempre, ma è un tipo di turismo che non necessita di un intervento così diffuso da parte delle agenzie di viaggio. Spesso gli ischitani hanno un rapporto diretto con l’albergatore e quindi interveniamo solo per il trasporto».
Per Natale, e soprattutto Capodanno, che posto occupano le capitali europee nelle preferenze degli isolani?
«Le capitali europee sono molto amate dagli ischitani. Un weekend in Europa è diventato molto frequente. Chi è appassionato di vacanze natalizie nelle città comincia a cambiarle spesso, una città diversa ogni anno. Quindi accanto alle classiche Londra, Parigi e Barcellona, che più o meno hanno visto tutti, gli ischitani ci chiedono altre destinazioni: Berlino, Monaco o altre città della Germania, Budapest, Praga, oppure il Portogallo con Lisbona e Porto, ottime alternative sia da un punto di vista economico che climatico. E infatti per queste vacanze molti isolani si sono diretta nella capitale portoghese, la vera rivelazione di queste festività. E poi c’è la crociera nel Mediterraneo, da molto tempo la preferita dagli ischitani in assoluto. E’ comoda, economica, prevede la pensione completa, quindi niente spese extra, e conta offerte assai vantaggiose per i nuclei familiari».
Da dove si tengono lontani invece?
«I paesi scandinavi sono difficili da vendere in questo periodo. Per noi forse troppo freddi ».
In che maniera il terrorismo ha modificato le abitudini degli isolani riguardo ai loro viaggio all’estero?
«Molti si sono proprio fermati. Per loro, il timore di attacchi rende problematica qualsiasi destinazione. Il problema è che molte mete, anche vicine, colpite dal terrorismo, avevano budget contenuti, accessibili, di grande appeal per gli isolani. Nel momento in cui l’asse si sposta, il budget può anche raddoppiare per cui si preferisce restare a casa. Fino a un paio di anni fa per noi agenti di viaggio vendere Sharm el Sheik o Marsa Alam Salma era come per un salumiere vendere pane e latte tutti i giorni. Era una destinazione fissa, i nostri clienti tornavano volentieri anche perché la spesa era accessibile. Si limitavano a cambiare hotel, tanto per provare qualcosa di diverso. Ma in Egitto e sul Mar Rosso tornavano volentieri quasi ogni anno Il terrorismo ha stravolto tutto: il calo è di circa il 50%. Anche se una parte si è poi riversata su una destinazione analoga: le Canarie».
Canarie (per box)Una valida alternativa?
«Le Canarie hanno vinto una vera e propria lotteria a causa della crisi geopolitica nel Mediterraneo. Anche noi come isola d’Ischia ne abbiamo giovato. Ma per loro è stata una vera lotteria. Rispetto all’anno scorso, abbiamo aumentato il numero dei clienti che sono andati verso le Canarie. Non possiamo considerarle un nuovo Egitto perchè, nel frattempo, i prezzi sono raddoppiati».
Chi può permettersi il viaggio oltreoceano, dove va durante le feste di Natale?
«Cuba, Santo Domingo e il Messico sono le mete che si vendono di più anche in questo periodo. Poi la Thailandia, con le sue bellissime isole. Gli Usa rappresentano una destinazione per pochi, visti i prezzi inaccessibili, soprattutto a Capodanno. Penso agli alberghi: qualche anno fa una stanza che costava 70 -80 euro in media stagione, oggi ne vale anche 200. New York in particolare è una delle località turistiche più visitate al mondo ma con dei prezzi ancora altissimi. Gli isolani la amano molto, pensano che una volta nella vita bisogna andarci. Ovviamente non sempre ci riescono, visti i costi».
Una destinazione su cui puntare per l’ottimo rapporto qualità/prezzo anche in questo periodo.
«Per chi vuole fare una vacanza balneare in queste festività, suggerisco Kenya e Zanzibar. Al momento offrono un rapporto qualità prezzo forse senza pari. Anche i Caraibi vanno bene».
Com’è la situazione sicurezza in Kenya?
«La sicurezza è quella che possiamo trovare ormai dappertutto. Non è detto che se scegliamo una capitale europea supersorvegliata questo ci metta al riparo da ogni rischio. Purtroppo non è più così».
Dubai?
«Un nome che spunta sulla bocca di chiunque. E’ diventata una moda. Ma il soggiorno sul posto costa moltissimo. Ci sono destinazioni molto più convenienti».
Foto quinta (solo se c'è spazio!!!)E l’Italia? Quali sono le regioni più amate dagli ischitani?
«In questo periodo le grandi città vanno sempre bene: Venezia, Firenze, Roma. Gli ischitani stanno riscoprendo il loro Paese, purtroppo il terremoto ha fortemente limitato i soggiorni nelle regioni centrali, sempre molto amate dagli isolani. Molte famiglie optano per i parchi a tema: Mirabilandia, Gardaland. Chiaramente durante il calendario di apertura».
Com’è cambiato il ruolo delle agenzie di viaggio con l’esplosione della rete? Gli isolani amano il fai da te anche per le vacanze natalizie?
«I primi tempi c’è stato un boom di vendite on line. Si pensa di poter organizzare tutto da soli: possibile che non sappia farlo? Poi ci si rende conto della realtà: in rete c’è una marea di offerte anche ingannevoli, con molti tranelli. Spesso si arriva destinazione e non c’è nessuno a cui rivolgerti o che può aiutarti se hai preso una fregatura. Oggi registriamo un rientro della clientela nelle agenzie. Fiducia, professionalità, esperienza degli agenti di viaggio che ti danno i giusti consigli, diciamo che oggi le possibilità di organizzare una vacanza sono molteplici, c’è molta diversificazione, ma le agenzie di viaggio sono tornate ad essere punto di riferimento affidabile».

 

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