Cultura della Legalità, Salvia al Mattei
Assemblea convegno di rilevante importanza sull’isola alla presenza del funzionario della Prefettura figlio del vicedirettore del carcere di Poggioreale ucciso dalla camorra. Il suo appello: «Ragazzi rispettate le regole»

Il 31 gennaio scorso si è tenuta una assemblea-convegno di rilevante importanza sull’isola. Spettatori d’eccezione gli studenti dell’Istituto Enrico Mattei di Casamicciola Terme. L’evento presso il Cinema “Delle Vittorie” in Forio. Si legalità e malavita. Si è parlato di legalità, di dolore e della morte di chi ha provato a contrastare l’illegalità, la Camorra. A farlo un ospite d’eccezione,il dott. Salvia Claudio, funzionario della Prefettura di Napoli, figlio del vicedirettore del carcere di Poggioreale, Salvia Giuseppe, ucciso dalla camorra. Salvia ha tra l’altro prestato servizio proprio a Casamicciola Terme, dove l’istituto Mattei ha la sua storica sede.
L’assemblea è stata articolata in due turni e tutti i docenti hanno prestato servizio in orario antimeridiano. Rispetto delle regole e cittadinanza attivi, sono stati i temi su cui si è particolarmente concentrato il funzionario Salvia durante la lectio Magistralis. Un messaggio forte, un ricordo struggente lanciato da un uomo, un bambino divenuto grande dovendosi portare addosso il dolore dio aver perso un padre ucciso per mano della camorra.


«Questi sono dei momenti preziosi per i ragazzi perché si cerca di parlare loro di legalità e del rispetto delle regole. Cerchiamo di far capire loro quali sono gli esempi da seguire rispetto a questi falsi miti che popolano purtroppo la nostra società- ha detto Salvia- Bisogna cercare di capire realmente da che parte stare: State dalla parte delle regole e cercate di essere cittadini attivi della vostra società». Poi parlando del ruolo, purtroppo spesso ambiguo della politica, il dottor Salvia ha detto: «Senza la politica può fare tanto, la politica ha un compito particolarissimo, quello di cercare di sensibilizzare questi ragazzi su queste tematiche, perché bisogna partire da loro. Bisogna operare una rivoluzione culturale all’interno delle scuole per cercare di. Migliorare, ecco quella che attualmente è una società un po’ malata, a mio avviso. Sono quasi vent’anni che giro per le scuole. Cerco di utilizzare l’esempio di mio padre per scuotere le coscienze, soprattutto nei ragazzi, nei giovanissimi, quelli che adesso si stanno approcciando. La vita alla realtà e che domani ecco occuperanno magari anche dei posti di rilievo e quindi cercare di dare a loro un esempio da seguire».