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Carte di credito clonate, altri cinque denunciati dalla polizia

Stretto giro di vite nei confronti di altri cinque truffatori, grazie all’attività di intelligence messa in campo nella giornata di ieri da parte del Vice Questore Aggiunto Alberto Mannelli e dai suoi uomini del Commissariato di Polizia di Ischia.

Nel primo pomeriggio i poliziotti sono stati allertati da parte del titolare di una struttura ricettiva di Ischia, ove una coppia di giovani provenienti dal popoloso quartiere Secondigliano si era presentata con tanto di ricevuta di un soggiorno acquistato presso un noto sito internet, la cui transazione sarebbe avvenuta con modalità online, ossia mediante transazione con carte di credito contraffatte.

Poche ore dopo è stato il turno di altre tre ragazze provenienti dal quartiere Sanità, le quali si erano presentate presso la stessa struttura pretendendo il soggiorno acquistato attraverso internet con le analoghe modalità truffaldine.

Sono già numerosi casi registrati nei giorni scorsi di transazioni “sospette” segnalate da parte di gestori di strutture ricettive, le quali dalle successive indagini effettuate dagli uomini di Mannelli, risultavano addebitate su conti correnti di persone le quali erano totalmente all’oscuro delle operazioni.

Intanto dagli Uffici di via delle Terme trapelano alcune prime indiscrezioni relative alle modalità di come avvengono le truffe perpetrate con carte di credito. Si tratta di vere e proprie associazioni criminali le quali mettono in rete i codici di accesso delle carte di credito dei maggiori gestori di servizi interbancari, quali Visa, Mastercard e American Express, i quali vengono prelevati da parte di terze persone per indebiti utilizzi, come per esempio per l’acquisto di soggiorni attraverso i siti internet “Trivago”, “Booking” o “Expedia”. In alcuni casi si è addirittura verificato che le somme prelevate presso queste transazioni sono state accredidate su conti correnti di persone sedenti nei cosiddetti “paradisi fiscali”.

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La raccomandazione della Polizia agli esercenti titolari di apparecchiature POS ovviamente è quella di segnalare tempestivamente ogni operazione “sospetta”, così come è accaduto nei svariati casi registrati nei giorni scorsi sull’isola d’Ischia

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