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Da condannato a maestro di calcio: la pantomima dei juventini ischitani su Luciano Moggi

La visita di Luciano Moggi allo Juventus Club di Ischia sin dall’annuncio ha creato polemiche e spaccato gli sportivi. Se per tanti (soprattutto juventini) l’ex dirigente della Juventus è stato un bravo direttore tecnico, dall’altra c’è chi contesta Moggi per la sua condanna ottenuta nell’ambito di Calciopoli.  Ad aprire le danze, ovvero le polemiche, ci ha pensato il noto giornalista Mediaset Maurizio Pistocchi che su Twitter ha scatenato il putiferio. “Oggi le comiche”, ha scritto il giornalista, aggiungendo le emoticon delle tre scimmiette che non sentono, non parlano e non vedono. Il post di Pistocchi ha naturalmente scatenato la reazione dei follower, con il giornalista che non s’è tirato indietro replicando a molti di loro. “Non sono juventino ma come dirigente è stato il migliore poi quello che ha fatto fuori dal campo si può criticare ma come comprava e vendeva lui tanto di cappello”, ha scritto Once, a cui Pistocchi ha risposto con sarcasmo: “Hai ragione: bisognava essere molto bravi per far retrocedere la Juventus in serie B”. Una battuta che ha diviso e provocato nuovi interventi da parte dei follower juventini in difesa di “Lucianone”. All’arrivo di Moggi sull’isola non ci sono stati ulteriori Tweet anche se non sono mancate le polemiche. Per i tifosi della ‘Vecchia Signora’ è stata una grande serata. Luciano Moggi sull’isola d’Ischia ha ricevuto una grande accoglienza dal popolo juventino che gli ha riservato una serata dedicata a “La Rosa dei Venti”.

Ma la serata era, a detta degli organizzatori “una serata privata, solo su invito”.  ed allora perché pubblicare le locandine sui social? L’avremmo voluto chiedere agli organizzatori e porgere qualche domanda a Luciano Moggi, ma non ci è stato possibile. “La serata è riservata ai soci dello Juventus Club Ischia”, ci hanno detto. Poco male. Chi ha partecipato alla serata si aspettava la verità del direttore su calciopoli, aneddoti e curiosità del calcio e della Juventus. Nella realtà è stata una serata soft interrotta solo da qualche coro pro Juve e pro Moggi. L’ex dirigente della Juventus da Calciopoli ne è uscito con le ossa rotte: è stato radiato dal calcio. A marzo 2017 il Consiglio di Stato ha emesso la propria sentenza rendendo definitiva l’esclusione dal mondo del calcio dell’ex dirigente bianconero. Più specificatamente ha stabilito che la decisione della Corte federale della Figc (11 maggio 2012) resta insindacabile e per Moggi rimane così valida la “preclusione a vita alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Federazione calcio” poiché il ricorso presentato è “inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice statale”. Ma i soci dell’Ischia Juventus club hanno omesso questo ‘dettaglio’ definendo Moggi come “Il dirigente più competente al mondo”.

Una definizione che ha fatto storcere un po’ il naso anche agli addetti ai lavori oltre che ai tifosi “moderati”. Una definizione esagerata ed evitabile. Non solo per le polemiche che ha suscitato (con tanto di minacce telefoniche per gli organizzatori) ma anche, e soprattutto, perché non bisogna dimenticare che Moggi è stato radiato dal calcio. Nel corso della serata, l’ex dirigente ha dato la sua versione di Calciopoli, ha parlato della Juventus di ieri, di quella di oggi e di quella del futuro che potrebbe vedere in panchina un suo pupillo Zinedine Zidane. Qualche parola anche per il Napoli e per Maradona, ovvero per la parentesi partenopea. Anche se pochi lo ricordano, Moggi è stato dirigente del Napoli del Pibe de Oro. Polemiche a parte, ognuno ha la propria idea calcistica e sportiva. Ma i fatti e le sentenze sono definitivi: Moggi è stato radiato per, come ha scritto la Commissione Disciplinare “la piena e concreta attitudine a falsare la classifica attraverso una continua opera di condizionamento del settore arbitrale”. Ed allora la domanda che avremmo voluto fare a Moggi e soprattutto agli organizzatori della serata era: “Definire Moggi il dirigente più competente al mondo non stona rispetto a ciò che è emerso da Calciopoli? Non sarebbe stato più bello invitare qualche sportivo (anche juventino, perché la fede calcistica è sacra anche quando non condivisa) che avrebbe portato lustro raccontando le sue gesta in campo?

di Giovanna Ferrara

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