Da GB Castagna stoccata a Giosi: «Non basta un caffè in piazza per giudicare»
Il futuro del Capricho e del Pio Monte, la ricostruzione, una valutazione sull’esito delle elezioni regionali e amministrative a Lacco, la saldezza della maggioranza. E anche una risposta all’europarlamentare che aveva lanciato un’accusa proprio sulle colonne del nostro giornale: il sindaco di Casamicciola si “confessa” a Il Golfo
Sarebbe bello poterlo non fare, ma ormai è diventato praticamente impossibile pensare di iniziare una chiacchierata senza porre l’accento su quanto sta accadendo col Covid-19. A tal proposito, le nuove misure varate da governo e Regione rischiano di costituire una ulteriore mazzata per tante aziende.
«Negarselo sarebbe da ipocriti, la situazione è tutt’altro che allegra ma a questo punto non posso fare a meno di rimarcare con forza una situazione oggettivamente intollerabile sotto determinati aspetti. Vedo che vengono assunti provvedimenti che spesso sembrano non essere dettati da un filo logico, ma essere il frutto dell’improvvisazione e non è tutto. Mi domando infatti quale ruolo stia svolgendo il comitato tecnico scientifico e nello specifico voglio porre un semplice esempio. Gli asintomatici sono contagiosi e se sì in che misura? Oppure non lo sono per niente? Sono passati ormai mesi, quasi un anno, dall’inizio della pandemia, e trovo veramente sconcertante che non si riesca a dare risposte precise almeno a qualche quesito. Questo, evidentemente, rende tutto più difficile, anche le valutazioni che si vanno di volta in volta che – ripeto – spesso sembrano caratterizzate più dall’improvvisazione o dalla necessità di fare qualcosa piuttosto che dettate da fondamenta scientifiche e non. Ma detto ciò l’aria che tira non è buona, anche sull’isola dove la stagione è stata positiva ma decisamente più corta del solito e questo ha avuto le sue inevitabili conseguenze in termini occupazionali, con tutto quello che ne consegue. E, purtroppo, ne conseguirà».
«Giosi parla di immobilismo? Lo stimo ed è un amico di vecchia data: ogni tanto passa per Casamicciola, prende un caffè e va via. Con tutto il rispetto, mi sembra troppo poco per poter giudicare l’operato altrui. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, non per questo bisogna condividerla. E ho l’impressione che stavolta non ci abbia visto giusto».
A mente fredda, facciamo un’analisi delle ultime elezioni, partendo dalle regionali. Che cosa ha rappresentato per Castagna e la sua amministrazione il risultato conseguito da Peppe Silvitelli?
«E’ un risultato considerevole, ma nonostante tutto io non lo enfatizzerei nemmeno troppo. Vedi, Silvitelli è una persona benvoluta e stimata dalla gente di Casamicciola, verso la quale lui ha sempre profuso impegno e dedizione. Ecco perché non credo ci si debba meravigliare più di tanto della sua performance. Che tra l’altro, e lo dico da uomo di centro destra della prima ora, apre anche la strada ad un dialogo con l’attuale governo regionale, con il quale possiamo avere una interlocuzione diretta. Per il resto, ove mai ce ne fosse stato bisogno, l’affermazione di Silvitelli è un segnale di compattezza e maturità della maggioranza tutta. Spesso si fanno molte chiacchiere, poi però per fortuna ci sono i fatti…».
A Lacco Ameno dove ha vinto Giacomo Pascale e dove ha perso Domenico De Siano?
«Giacomo Pascale ha sfruttato al meglio quelle che sono le sue doti e le sue peculiarità. Microfono alla mano non ha rivali, quando vuole diventa un autentico show man e questo ritengo gli abbia senza dubbio giovato. Dall’altra parte Domenico De Siano aveva un profilo diverso, decisamente più pratico ed autorevole, come peraltro dimostra il suo palmares. Ma evidentemente in questa campagna elettorale serviva altro, il clima ha preso una piega che probabilmente ha finito con l’esaltare maggiormente le peculiarità di Pascale».
A proposito, spesso si fa un gran parlare di presunte frizioni all’interno della maggioranza.
«Ripeto, parlano i fatti. L’amministrazione è coesa e compatta e nessuno tra consiglieri e assessori si risparmia quando si tratta di lavorare in vari settori e particolarmente in quelli di rispettiva pertinenza. Poi, come è giusto che sia, alle volte la dialettica e il confronto sono anche “vigorosi” e questo magari in un paese piccolo come il nostro può far circolare voci prive di ogni fondamento. Ripeto, la prova dei fatti è sempre quella che vale».
«L’operazione Pio Monte potrà cambiare la storia di Casamicciola e dell’isola, ma occorre tempo e pazienza: ma ricordo che tutto era fermo da 40 anni. Le prospettive al paese? Mi piace sottolineare che le avrà anche perché il sottoscritto e l’amministrazione hanno lavorato per ridurre un mostruoso passivo di 24 milioni…»
Non voglio mettere il dito nella piaga, ma una delle più grandi accuse che viene rivolta al sindaco di Casamicciola è quella di saper gestire l’ordinario ma di non saper garantire al paese una prospettiva in chiave futura. Un’accusa non da poco…
«E che, mi sia consentito, non sta né in cielo e né in terra. Purtroppo la politica è fatta di forma e di sostanza. A me piace ricordare – e, ci tengo a dirlo, lo faccio con estremo orgoglio – che quando mi sono insediato il Comune aveva 24 milioni di euro di debiti, una passività oggi quasi azzerata. E secondo voi questo non significa poter pensare di dare una prospettiva al paese? Cosa avrebbe mai potuto immaginare Casamicciola, se non il default, con una passività del genere? E mica ho finito. L’Amca affogava nei debiti, oggi è una società che paga gli stipendi con puntualità. Marina di Casamicciola, invece, era in uno stato di coma profondo, un malato terminale e noi siamo riusciti a farci approvare un piano di risanamento salvando la partecipata e il lavoro di tante famiglie. A chi ha la memoria corta, poi, ricordo anche che quando sono stato eletto sindaco per la prima volta il Comune era in uno stato di predissesto finanziario. E non vorrei si dimenticasse un aspetto».
Quale?
«Il violento sisma del 21 agosto 2017 non è proprio uno di quegli eventi che un qualsiasi amministratore può mettere in preventivo. E anche su questo mi piace rivendicare la bontà del nostro operato, che peraltro è stato ampiamente riconosciuto lo scorso anno quando alle elezioni siamo stati premiati con un suffragio straordinario, probabilmente da record. Poi, ritornando alle prospettive, vorrei aggiungere qualcosa».
Prego.
«Abbiamo messo in moto un’operazione virtuosa che, attraverso il Pio Monte della Misericordia, potrebbe cambiare il volto di Casamicciola ma addirittura dell’intera isola. L’iter burocratico prosegue senza intoppi ma è chiaro che ci sono dei tempi che vanno rispettati e che non possono prevedere accelerazioni. Tra l’altro, relativamente al Pio Monte, mi viene da pensare che è la prima volta dopo mezzo secolo che finalmente si è messo in moto qualcosa. L’altra grande scommessa si chiama Capricho, i locali dove attualmente insiste la casa comunale. Sono due passaggi fondamentali per la Casamicciola che verrà ma alle volte la gente analizza i fatti con estrema superficialità dimenticando che un terreno va prima “zappato” e poi si possono coltivare le patate. Il processo inverso, mi pare chiaro, non è possibile. E se qualcuno non lo capisce pazienza, me ne farò una ragione».
«Giacomo Pascale ha sfruttato al meglio le sue peculiarità: microfono alla mano non ha rivali, quando vuole diventa un autentico show man e questo gli ha giovato. De Siano aveva un profilo più pratico ed autorevole, ma in questa campagna elettorale serviva altro, il clima ha preso una piega che ha esaltato le doti dell’avversario»
In una recente intervista a Il Golfo l’europarlamentare Giosi Ferrandino si è detto disponibile a fare la sua parte per il rilancio di Casamicciola, se sarà chiamato in causa, lamentando l’assoluto immobilismo dell’attuale amministrazione. Cosa risponde?
«Ho stima di Giosi Ferrandino, che tra l’altro è anche un amico di vecchia data. Ogni tanto lo vedo transitare per Casamicciola, fermarsi in piazza, prendere un caffè e andare via. Qualche volta invece, passa solo con la macchina e arrivederci. Con tutto il rispetto, mi sembra troppo poco per poter giudicare l’operato altrui. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, non per questo bisogna condividerla. E ho l’impressione che stavolta l’amico Giosi non ci abbia visto giusto».
E’ ancora presto per affrontare questo discorso, ma alla fine della seconda sindacatura Giovan Battista Castagna si dichiarerà soddisfatto se avrà raggiunto quali risultati?
«Se sarò riuscito a continuare lavorare per il paese e i miei concittadini come ho fatto fin qui, con impegno, sacrificio, passione e abnegazione. E’ chiaro che molto passa anche per un’accelerazione della ricostruzione, che è un processo comunque in atto anche se molti magari non se ne accorgono o rendono conto. Sarò felice se questa ferita potrà finalmente essere rimarginata. L’importante è operare avendo la coscienza a posto, e io spero di poterlo fare sempre. Grazie anche alla nostra maggioranza, composta da uomini e donne animati dalle migliori intenzioni».