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Ginevra: vende i suoi giocattoli per raccogliere soldi da destinare ai bimbi di Casamicciola

 

Casamicciola – 21 agosto 2017, ore 20.58. Un tremendo boato accompagna un terribile terremoto. Black out e succede Casamicciola, di nuovo. Jacopo è nel suo letto con l’influenza, è in vacanza qui a Ischia con i suoi genitori, il papà è originario di Casamicciola; tutta la famiglia, per fortuna, riesce a scampare dalla morte. Quegli attimi resteranno, però,  indelebili nella memoria di un bambino, prima il boato, poi le urla della gente e quella corsa in strada verso un luogo più sicuro di una casa. Quella che doveva essere una spensierata vacanza estiva è terminata qualche giorno dopo il sisma; mentre Casamicciola proseguiva con la conta dei danni e gli sfollati cercavano una sistemazione per non continuare a dormire sui marciapiedi vista macerie, Jacopo e la sua famiglia hanno fatto ritorno a Ginevra. Nonostante la tenera età,  non ha mai smesso di pensare a quella notte e, con grande sorpresa dei suoi genitori, mamma Valeria e papà Umberto,  Jacopo ha detto loro di voler fare qualcosa per quelle persone rimaste senza casa. Ha così deciso di vendere tutti i suoi giocattoli in un mercato all’ aperto, che si svolge ogni mese nel suo quartiere, dove tutti possono vendere di tutto. Da quella vendita è riuscito a racimolare 500 euro. Qualche giorno fa, dopo due mesi dal sisma, Jacopo è ritornato a Casamicciola e ha contattato Franco e Nunzia della Catena Alimentare per consegnare loro la cifra raccolta da destinare agli sfollati. «CI ha consegnato i soldi visibilmente commosso – ha raccontato Franco – e gli abbiamo promesso che ogni centesimo andrà ai bambini che, per colpa del terremoto, hanno grosse difficoltà a comprare giochi, libri e altro.  Quando gli ho detto che tra questi c’ era un bimbo che voleva le scarpette per giocare a calcio e i genitori non potevano comprarle, ha pianto». Questa bella storia insegna che non esistono confini alla solidarietà, né di età né di Km. Valeria e Umberto, originari dell’isola, hanno dovuto lasciare Ischia per questioni lavorative, ma il loro cuore e quello del loro piccolo Jacopo ha le radici qui. A loro i complimenti per essere riusciti a insegnare al proprio figlio il valore della solidarietà, oggi più che mai necessario a superare le difficoltà causate da questa calamità naturale che ha sconvolto la nostra isola. -ISPU

 

 

 

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