CULTURA & SOCIETA'

Ischia non sa investire sul turismo cinese, Bottiglieri: «Occasione sprecata»

I numeri delle presenze cinesi qui sull’isola d’Ischia parlano chiaro: lo scorso anno abbiamo avuto 680 presenze, l’anno prima ancora circa 500, numeri bassi rispetto a Capri e Positano

“In Italia i turisti cinesi sono da qualche anno la prima nazionalità del Tax Free Shopping. Sono Big Spender. A Ischia pochi imprenditori credono e investono su questo mercato. Una grossa opportunità persa”. E’ questo il commento di Marco Bottiglieri, rappresentante dell’Associazione di Categoria AICAST isola d’Ischia e noto imprenditore ischitano. Il commento a una foto che ritrae dei turisti cinesi intenti a fare acquisti nel suo negozio.

Di Oriente a Ischia, in effetti, c’è ben poco, ci conoscono ancora come l’isola vicini a quella di Capri, troppo poco per un luogo che ha così tanto da offrire, sia dal punto di vista paesaggistico che da quello culturale. I numeri delle presenze cinesi qui sull’isola d’Ischia parlano chiaro: lo scorso anno abbiamo avuto 680 presenze, l’anno prima ancora circa 500, numeri bassi se consideriamo quelli che invece toccano località a noi vicine come Capri e Positano. «Dobbiamo imparare a cogliere le opportunità Ischia deve imparare ad aprirsi a un mercato nuovo come quello cinese.

C’è bisogno di cambiare mentalità e smetterla di restare ancorati al vecchio modo di fare turismo; ben venga il ritorno dei turisti tedeschi, ma anche un’apertura al mondo che cambia». Fu questa la dichiarazione rilasciata dallo stesso Bottiglieri all’indomani della sua partecipazione al Galà dell’amicizia  che si è svolto a Roma, alla Lanterna di Fuksas, in occasione della visita del presidente cinese XiJinping in Italia e in vista del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.  «Ho partecipato all’evento nonostante in molti credano che Ischia non recepisca, ma sono opportunità per conoscere imprenditori, titolari di start up importanti e altre personalità di rilievo come ad esempio il presidente dei giovani industriali che, presto, verrà a trovarci». Così ci disse ancora Bottiglieri che in questi giorni di arrivi e partenze, torna alla carica puntando sempre all’Oriente e a quel turismo di cui Ischia avrebbe proprio bisogno, quello di chi non bada a spese, big spender appunto! Non è la prima volta che Ischia chiama Oriente.

Lo scorso anno, l’hotel Le Querce ospitò una delle tappe del primo festival mondiale di salute, benessere, longevità” ospitando la quindicesima edizione del “Congresso mondiale di medicina cinese” e diversi luminari della medicina tradizionale cinese e di quella occidentale e della naturopatia. Quattro anni fa, invece, approdarono a Ischia ben quattro senatori cinesi. Dopo il viaggio a tappe del Presidente Xi Jinping in Italia, anche molti altri viaggiatori cinesi hanno iniziato a partire. Destinazione proprio l’Italia, ma non le grandi città come Milano, Roma, Napoli.  Un’Italia meno nota e per molti cinesi ancora del tutto sconosciuta. Puglia, Sicilia, Basilicata, Marche, Umbria sono entrate nel progetto Italia Top Destination  di CITS (China International Travel Service Limited), il tour operator di Stato cinese, leader nel mondo. Non più un turismo “mordi e fuggi”,  ma di qualità. Questa è la strategia del CITS, brand prestigioso in Cina, per offrire ai cinesi la possibilità di vivere profondamente e intensamente la destinazione Italia. Focalizzando l’attenzione su luoghi per ora ancora poco o per nulla battuti. I pacchetti proposti da CITS offriranno esperienze di viaggio in un’Italia autentica forse ancora ignota a molti visitatori cinesi. Un’Italia nascosta e meno convenzionale fatta anche di soluzioni alberghiere alternative, lezioni di cucina o di danze tipiche, degustazioni enologiche o puro relax.  Le esperienze possibili sono tante e Ischia ne ha da offrire. Dinanzi ai mercati che cambiano e alla ricerca di determinati servizi, ciò che Ischia deve fare è adeguare le strutture alberghiere rispetto a quelle che sono le richieste. I cinesi, in modo particolare, si muovono solo con servizi specifici, bisognerebbe comunicare loro che, qui a Ischia, c’è tutto quello che cercano.

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