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Processo Pegaso, si riparte il 21 febbraio

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Nulla di fatto nell’udienza per il processo Pegaso. Ieri mattina, a causa di una differente composizione del collegio C presso la settima sezione penale del Tribunale di Napoli, il procedimento è  stato aggiornato al prossimo 21 febbraio. Uno dei tre magistrati che compongono il collegio era infatti impegnato in un corso di aggiornamento professionale svoltosi fuorisede. La circostanza ha quindi indotto i colleghi ad aggiornare l’udienza tra quattro mesi. In aula erano presenti tutti i legali di fiducia degli imputati, l’avvocato Michele Calise per Salvatore Serpico, e i colleghi Ilaria Zarrelli e Giancarlo Di Meglio per l’ex sindaco di Forio Franco Monti. Si è così materializzato un ulteriore slittamento in questo processo che dovrà stabilire le eventuali responsabilità dei due ex presidenti della società nel fallimento economico di quest’ultima: già lo scorso giugno il difetto di notifica nei confronti di Monti aveva imposto un rinvio. In ogni caso, alla prossima udienza il processo avrà realmente inizio. Al di là delle eccezioni preliminari che sicuramente verranno sollevate dai difensori di entrambi gli imputati, qualora esse non dovessero essere accolte il dibattimento entrerà subito nel vivo: il Presidente del collegio ieri mattina ha infatti invitato la Procura, rappresentata in aula dal pubblico ministero Stefania Buda, a citare già il primo teste, il professor Bocchini, curatore fallimentare della Pegaso. Come si ricorderà, quest’ultimo fu uno dei principali accusatori degli ultimi amministratori della società, deputata a gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Forio fino al fallimento, dichiarato nel 2011 dal Tribunale di Napoli. Bocchini puntò il dito soprattutto sull’insufficienza canone, a suo dire del tutto inadeguato a far fronte ai costi del servizio e alla già consistente massa debitoria, che rese vana anche l’estensione della quota di partecipazione pubblica. Monti e Serpico sono quindi chiamati a difendersi dall’accusa, lanciata dalla Procura, di aver provocato in modo fraudolento la bancarotta della società. Una vicenda in cui non sembrano estranee le responsabilità della politica foriana nella ventennale storia della Pegaso, che sin dalla sua costituzione, nel 1991, evidenziò immediatamente gravi difficoltà economico-finanziarie, fino all’epilogo avvenuto cinque anni fa.

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