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Dal bronzo di Tokyo a Ischia: «è un luogo dell’anima»

Marco Di Costanzo, medaglia olimpica nel Canottaggio a 4, in vacanza sulla nostra isola dopo la gioia di Tokyo. In questa intervista racconta la sua impresa, i progetti per il futuro ma soprattutto tesse le lodi della nostra terra di cui si dichiara perdutamente innamorato

Ha conquistato a Tokyo una prestigiosa medaglia di bronzo nel canottaggio a 4, e alle volte il destino in certe cose ci mette lo zampino. L’atleta napoletano, originario dei Quartieri Spagnoli, è stato chiamato nella gara decisiva a prendere il posto di Bruno Rosetti che è risultato positivo al covid a poche ore dalla finale olimpica. Di Costanzo ha fatto anche una capatina sull’isola d’Ischia, ospite dell’albergo Villa Maria, e non abbiamo perso l’occasione per intervistarlo. Dalle sue parole traspare anche un amore verso la nostra isola davvero straordinario.

Come si fa a spiegare a chi non lo ha vissuto in prima persona che cosa significa conquistare una medaglia olimpica? Come si possono riassumere le sensazioni e le emozioni che si vivono in quei momenti?

«Per noi atleti l’Olimpiade rimane da sempre, sin da bambini, un obiettivo da raggiungere. Il solo poter arrivare a disputarla rappresenta un traguardo che lascia un’emozione indimenticabile oltre che la certificazione che hai svolto un lavoro davvero straordinario. Vincere una medaglia, poi, è qualcosa di stupendo. Ho avuto la fortuna di riceverne due, quando arriva quel momento ti scrolli un peso da dosso: senti di avercela fatta, vengono premiati i sacrifici e le rinunce di anni e non di un piccolo periodo. Non va dimenticato che alle volte per centrare questo risultato ci si sacrifica una intera carriera».

Anche a Tokyo è capitato che alcuni atleti, anche che andavano per la maggiore, sono letteralmente crollati dal punto di vista psicologico e mentale non riuscendo a centrare l’obiettivo che si erano prefissati. Che cosa succede in quei momenti?

«Succede che quando ti alleni sei sempre alla ricerca del massimo e quindi sotto pressione e sotto stress. Poi non tutti sono capaci di reggere la tensione e anche quello che comporta una Olimpiade. Parliamo di un appuntamento unico, non è facile gestire un tale carico, specialmente quando si è consapevoli di avere le carte in regola per portare a casa una medaglia».

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La vittoria dei 100 metri resta la gara iconica di Tokyo 2020 oppure c’è qualche altra impresa azzurra che magari è passata sotto traccia?

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«No, assolutamente. La gara di Jacobs nei cento metri ha rappresentato un qualcosa di straordinario e nel contempo storico, perché l’Italia non aveva mai raggiunto un traguardo del genere. Io pratico il canottaggio, ma non posso non riconoscere che i 100 metri rappresentino la gara simbolo di ogni Olimpiade. E vincerla, di rimando, è un qualcosa che ti consegna alla storia».

«Io a Ischia ci vengo appena posso, lo faccio da sempre, anche quando ero in fase di preparazione di alcune gare mondiali negli anni scorsi. Per me trascorrere due giorni in questa splendida isola significa ricaricare le batterie. Ripeto, ogni qualvolta mi è possibile mi ci fiondo…»

Ci dici qualcosa anche del tuo rapporto con l’isola?

«Io a Ischia ci vengo appena posso, lo faccio da sempre, anche quando ero in fase di preparazione di alcune gare mondiali negli anni scorsi. Per me trascorrere due giorni in questa splendida isola significa ricaricare le batterie. Ripeto, ogni qualvolta mi è possibile mi ci fiondo…».

Cosa ti piace di più di Ischia e in tutta onestà in che cosa vorresti vederla diversa e migliorata?

«Dell’isola amo davvero tante cose. Si vive benissimo, negli anni ho maturato diverse amicizie, c’è una ristorazione davvero “pazzesca”, il mare è stupendo: per chi ha la fortuna di poter uscire in barca e girare Ischia guardandola con attenzione da una postazione privilegiata, credo si tratti davvero di un qualcosa di incantevole, che fa bene all’anima. Mi piacerebbe che qui si potesse creare un turismo sportivo organizzando una serie di eventi ad hoc con una maggiore frequenza».

Anche perché, tanto per dirne una, alla luce della disciplina che svolgi, si potrebbe dire che la location non sarebbe affatto da disdegnare…

«Nessun dubbio, la location sarebbe hollywoodiana. Si è anche parlato di qualcosa da poter mettere su nel corso di una chiacchierata col vicesindaco Luigi Di Vaia, vedremo se qualcosa andrà in porto».

«Sull’isola si vive benissimo. il mare è stupendo, gli scenari incantevoli. Mi piacerebbe che qui si potesse creare un turismo sportivo organizzando una serie di eventi ad hoc con una maggiore frequenza: la location sarebbe a dir poco hollywoodiana»

Dovessi essere il testimonial per uno spot, consiglieresti Ischia per una vacanza perché?

«Perché il posto è fantastico, davvero, qui si libera la mente. C’è tutto, se vuoi vivere una vacanza indimenticabile non ti resta che venire a Ischia».

«Adesso è il momento di far respirare un attimino i miei polmoni, e anche la mente nonostante sia ancora piena di adrenalina per la medaglia. Penso a godermi le vacanze, poi si rientrerà in squadra ricordando che i mondiali di Parigi non sono poi così lontani».

Il tuo futuro, dal punto di vista ovviamente sportivo?

«Adesso è il momento di far respirare un attimino i miei polmoni, e anche la mente nonostante sia ancora piena di adrenalina per la medaglia. Penso a godermi le vacanze, poi si rientrerà in squadra ricordando che Parigi (dove si svolgeranno i campionati mondiali di Atletica Leggera nel 2023, ndr) non è poi così lontana».

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