CULTURA & SOCIETA'

Dal Comune d’Ischia una pergamena al valore degli uomini di mare Di Meglio e Paolella

Il riconoscimento a circa 60 anni dal mancato naufragio della petroliera Bridgewater nei mari dell’Australia, una storia tutta ischitana

È il 30 gennaio del 1962, la nave “Elios” è costretta a un’imponente manovra  per effettuare il salvataggio di 31 marinai della “Bridgewater”; una tempesta nell’Oceano Indiano ha spezzato la nave in due. Al comando della nave Elios c’è il comandante ischitano Giuseppe Di Meglio, è a lui che sono diretti diversi marconigramma a testimonianza della brillante e umana opera di salvataggio.  Con lui c’è anche un altro ischitano, il nostromo Giovanni Paolella. Venerdì 8 marzo, alle ore 16:00 presso la sala consiliare del Comune d’Ischia, il Sindaco e l’Amministrazione consegneranno una pergamena al valore alle famiglie Di Meglio e Paolella. Il ricordo di questa magnifica storia di mare, coraggio e umanità è rimasto vivo anche nel Western Australia  e, sempre venerdì pomeriggio, il Capitano Carlo Di Meglio, responsabile della Sicurezza Marittima e della prevenzione dall’inquinamento marittimo per la Regione del Western  Australia, conferirà un certificato di merito a Lucio e alla famiglia Di Meglio in memoria del Capitano e del suo equipaggio per il coraggio e la professionalità dimostrati nelle operazioni di soccorso. «Era doveroso – ha dichiarato l’assessore Carolina Monti, motore dell’iniziativa – dare un riconoscimento a questi valorosi uomini di mare, la storia di questo salvataggio rende onore alla capacità dei marittimi ischitani». Protagonisti saranno anche gli studenti degli istituti “Telese” e “Mennella”, e i rispettivi dirigenti, saranno loro a narrare ai presenti questa storia di coraggio ischitano. «Siamo onorati – ha dichiarato il Sindaco Enzo Ferrandino – di poter dare un riconoscimento alle famiglie Di Meglio e Paolella e di farlo insieme a un rappresentante del governo australiano.  Sono tanti gli ischitani impegnati in mare e oggi, a distanza di quasi 60 anni, era doveroso dire loro, attraverso le loro famiglie, grazie per l’azione compiuta».

LA STORIA

Riusciamo a tracciare il racconto del salvataggio dell’equipaggio a bordo della Petroliera Bridgewater attraverso le pagine di un giornale dell’epoca ormai ingiallito. Sono le 8:00 a.m. ora Australiana, la petroliera liberiana manda un SOS a largo di Fermantie a 210 miglia dalla costa del Western Australia; a causa di una tempesta che ha colpito l’Oceano la nave si è spezzata in due tronconi. Alla chiamata di soccorso risponde il Comandante della Petroliera italiana Elios che naviga nei dintorni, l’ischitano Giuseppe Di Meglio; a bordo c’è anche un altro ischitano il nostromo Giovanni Paolella. Il Capitano Di Meglio, allora, inverte subito la rotta e dirige la sua nave verso il vascello richiedente aiuto, a guidarlo c’è anche l’Aviazione militare australiana che si occupa di sorvegliare la situazione dall’alto.

Dopo qualche ora la Elios avvista il troncone di poppa della Bridgewater già semiaffondato e inclinato ed è con grande perizia che il Capitano Di Meglio, avvicinandosi al relitto scorge ben 31 uomini dell’equipaggio ormai rassegnatisi alla morte. Una lancia di salvataggio viene calta nell’Oceano furioso e, uno dopo l’altro, i naufraghi si gettano tra le onde riuscendo finalmente a raggiungere la lancia per poi essere portati in salvo dalla nave Elios. L’ultimo uomo a tuffarsi è il capitano della Bridgewaters. Una volta saliti sul ponte della Elios la sorpresa è grande nel riconoscersi tutti italiani, ma la sorpresa maggiore è che il Comandante della nave affondata, Adolfo Roletti, è un compagno di scuola dello stesso capitano Di Meglio, entrambi si erano diplomanti all’istituto nautico di Genova nel 19945 e da allora non si erano più rivisti. A rendere possibile il salvataggio anche l’intervento della Forza Aerea Militare Australiana che sorvegliò le operazioni di salvataggio e scongiurò il pericolo di inquinamento seguendo poi il recupero del serbatoio di carburante di uno dei tronconi della nave spezzata e trasportandolo al sicuro.

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