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Dalla scissione dei Savio alle trame del Volpino: ecco le ultime mosse in vista delle elezioni

FORIO – Lo abbiamo ripetuto tante di quelle volte che ormai dovreste ricordarlo meglio della vostra data di nascita o di quella dei vostri genitori: il 12 maggio – salvo improbabili imprevisti – scade il termine ultimo per presentare le liste che correranno alle elezioni amministrative, in programma il 10 giugno prossimo. Com’è ormai noto i cittadini di Forio, così come quelli di altri Comuni italiani, saranno chiamati alle urne per l’elezione del nuovo sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Un appuntamento importantissimo, non fosse altro perché dall’esito del voto dipenderanno i destini – non solo politici – del Comune all’ombra del Torrione. La politica, soprattutto a Forio, è una cosa seria: e i suoi protagonisti, per ovvie ragioni, vogliono ben figurare. Anche perché – diciamocelo chiaramente e senza troppi giri di parole – la posta in gioco è alta, altissima. Vincere le elezioni in un Comune come Forio non vuol dire semplicemente gestire un ente, bensì tenere in mano le redini di una macchina complessa che, se usata in maniera corretta, permette al conducente di aumentare (e al tempo stesso preservare) il proprio consenso.

La domanda, a questo punto, sorge spontanea: prima ancora di aumentarlo e preservarlo, come si ottiene il consenso dell’elettorato? Beh, innanzitutto intraprendendo un dialogo con le personalità “giuste”. Quelle che, tanto per intenderci, dispongono di un ampio bacino elettorale. In queste settimane, come più volte riferito sulle nostre colonne, si sono susseguiti a ritmo serratissimo riunioni, cene, caffè e aperitivi, che sono stati utili ai protagonisti dell’infiammato agone politico foriano per sondare il terreno e capire con chi allearsi o meno. E con l’avvicinarsi della data della consegna delle liste, il tempo delle trattative diminuisce sempre più. Bisogna dunque che gli aspiranti sindaci e i rispettivi gruppi facciano in fretta, stabilendo una volta e per tutte la strategia da attuare nel corso della campagna elettorale per convincere i foriani a concedere loro fiducia.

DEL DEO, STANI E SAVIO GIÀ AI NASTRI DI PARTENZA: E INTANTO SCOPPIA LA GUERRA DEI “GIANNINOTTI”. Benché questa pre-campagna elettorale sia stata caratterizzata fin dai suoi albori da tanta confusione, una cosa è certa: il 12 maggio, presso l’ufficio elettorale di via Genovino, presenteranno le proprie liste il sindaco uscente Francesco Del Deo, il consigliere d’opposizione Stani Verde e il segretario del Pciml Domenico Savio. In mancanza di ulteriori certezze, passiamo ora ai rumors dell’ultima ora. Come anticipato nell’edizione di ieri, sono date per certe le candidature dei fratelli Nino e Nello Savio. Che però, a causa di un litigio legato all’abbattimento – avvenuto cinque anni orsono – della casa materna (Nello avrebbe accusato Nino, all’epoca dei fatti assessore nella giunta Regine, di non aver fatto abbastanza per impedire la demolizione), avrebbero deciso di correre ognuno per conto proprio. Nino dovrebbe perorare la causa del leader di “Insieme per Forio” Stani Verde; Nello, invece, avrebbe deciso di sposare la causa dell’ex democristiano. Se queste congetture dovessero prender forma, ci troveremmo dinanzi a qualcosa di davvero surreale, ovvero alla spaccatura di una famiglia che ha sempre avuto a disposizione un ragguardevole pacchetto di voti. Un ingente patrimonio di consensi che, se venisse ufficializzata la scissione tra i due fratelli, si polverizzerebbe all’istante determinando delle spiacevoli conseguenze.

NINO SAVIO CORTEGGIA MARIANNA LAMONICA: POSSIBILE LA DISCESA IN CAMPO DELL’AMBIENTALISTA. Al di là delle frizioni con il fratello, in questi giorni Nino Savio sta lavorando anche su altri fronti. In particolare, l’ex assessore avrebbe corteggiato Marianna Lamonica, nota esponente del circolo isolano di Legambiente. La figlia del professor Lamonica, seppur lusingata dalle “avances elettorali” del buon Nino, non avrebbe ceduto alla proposta dell’erede di Gianninotto: per farla breve, Marianna non sarebbe del tutto convinta del profilo dell’homo novus Stani Verde. La partita, in ogni caso, è tutt’altro che finita: secondo i bene informati, alla fine Marianna potrebbe infatti candidarsi. A facilitare il tutto e a convincerla potrebbe essere la sua amica Graziella Orlacchio, la cui discesa in campo è invece sicura.

IL VOLPINO LAVORA SOTTOTRACCIA PER IL PAPA, IGNAZIO DI LUSTRO POTREBBE CORRERE DA SOLO. Mentre Nino Savio cerca di conquistare il cuore (e soprattutto i voti) dell’amata Marianna, in quel di Panza Nicola Monti (che alla fine rimarrà a casa) continua a lavorare alacremente per la formazione di alcune liste che sosterranno la riconferma del sindaco uscente. Secondo le gole profonde, le punte di diamante caldeggiate dal Volpino sarebbero Umberto Castellaccio e l’assessore Donatella Migliaccio. Il buon Nicola deve però aprire gli occhi e stare molto attento: Francesco Del Deo, infatti, potrebbe ottenere di inserire qualcuno dei suoi pupilli nelle liste a sostegno della propria candidatura (Mario Savio docet). Dall’altra parte del Comune, invece, proseguono le “consultazioni” del gruppo che fa capo a Ignazio Di Lustro. Dando per vere alcune voci, sembrerebbe che quest’ultimo sia intenzionato a crearsi una lista tutta sua. Una lista che, clamorosamente, potrebbe essere orfana sia di Vito Iacono sia di Franco Castagliuolo.

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LUCIANO CASTALDI, L’APERIVOTO E QUEL BALLOTTAGGIO DA EVITARE A TUTTI I COSTI. In tutto questo caos, a fare notizia è l’imperturbabilità di Luciano Castaldi. Il leader di “Forio nel futuro”, deciso a prendere parte alle elezioni del 10 giugno, oggi pomeriggio incontrerà a Forio (bar “La Piazzetta”, ore 20) amici ed elettori per un “aperivoto”. Spritz e salatini a parte, quello che preoccupa Francesco Del Deo e i suoi non è tanto il buon Luciano, quanto l’ombra del secondo turno. Un rischio – quello del ballottaggio – da evitare a tutti i costi: se si dovesse andare ai “supplementari”, infatti, anche i più acerrimi nemici di Francesco Del Deo (Vito Iacono e Franco Castagliuolo su tutti) non si farebbero particolari scrupoli a pugnalare il Papa e a farlo fuori.

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Giancarlo Bizanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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