CULTURA & SOCIETA'

Dall’antico borgo la voce ed il fascino del Santo arrivano oltre oceano oggi San Giovan Giuseppe festeggiato a Ischia, in America ed in Argentina

Questa mattina 5 marzo, il Borgo di Celsa, con l’intero suo popolo devoto, il Vescovo Mons. Pietro Lagnese che pronuncerà il suo atteso Pontificale, il Parroco Don Carlo Candido e gli ischitani dell’isola sono tutti stretti intorno al proprio Santo concittadino

Il 5 marzo è l’attesa e sacra data in cui tutti gli ischitani sull’isola, in special modo a Ischia Ponte e nel mondo, amano vivere e far sentire la loro piena vicinanza al suolo natio per la ricorrenza del proprio Santo concittadino San Giovan Giuseppe della Croce. E’ il giorno della festa in cui ciascun ischitano si ritrova per omaggiare la grandezza spirituale del Santo conterraneo a cui si sente profondamente legato per vincoli di fede incondizionata e per invocati segni miracolosi. Quindi mentre oggi il Borgo di Celsa, con l’intero suo popolo devoto, il Vescovo Mons. Pietro Lagnese, Don Carlo Candido e gli ischitani dell’isola sono tutti stretti intorno al proprio Santo concittadino, protettore e patrono, nell’altra parte del mondo, ossia, in California ed in Argentina gli ischitani emigrati e i figli degli ischitani colà residenti , nelle stesse ore vivono ugualmente in festa, sia pure da molto lontano, la propria fede e vicinanza al loro Santo concittadino San Giovan Giuseppe della Croce. Lo stanno facendo con programmi intensi e festosi in comunità attirando anche chi non è ischitano e di San Giovan Giuaeppe fino ad oggi sapevo poco o niente. Ma vediamo cosa è accaduto e accadrà oggi a San Pedro di California ed a Mar del Plata in Argentina.

SAN PEDRO DI CALIFORNIA

Gli ischitani di San Pedro di California di solito anticipano o posticipano di qualche giorno, ossia, al sabato, la festa esterna con processione della statua e Dinner Dencing annesso di San Giovan Giuseppe della Croce del 5 marzo. Mentre per la liturgia del Santo Protettore in chiesa, si rispetta la data fissata dal calendario ufficiale, anche quest’anno si è festeggerà in posticipo, per ragioni pratiche e di tempo libero. Infatti sabato prossimo 7 marzo 2020, avrà luogo nella grande sala delle feste dell’Auditorium del complesso ecclesiale di Mary Star l’atteso “Crab Dinner , cena a base di granchi di San Francisco in onore di San Giovan Giuseppe della Croce a cui prenderanno parte tutti i membri della Federazione Cattolica di San Pedro devoti del Santo presieduta dall’ischitano Nael Di Leva, tutti gli ischitani rimasti e disponibili residenti e tantissime altre persone di diverse etnie locate in San Pedro e Contee vicine. Quindi oggi giorno specifico di festa dedicata al Santo Concittadino, gli ischitani devoti di San Pedro sono tutti radunati nella bella chiesa di Mary Star per la funzione religiosa. Vi partecipa ciò che resta della folta comunità ischitana residente nell’accogliente cittadina californiana, meta preferita della grande emigrazione isolana del passato. Ad occuparsene attivamente è la Federazione Cattolica locale al suo 66esimo anno di vita. Il suo presidente, l’ischitano Neal Di Leva, collaborato dagli aderenti alla Federazione, anche quest’anno rinnova la tradizione della processione che segue come sempre, il suo percorso nell’ambito del vasto complesso di Mary Star a cui è annessa la chiesa madre, dove l’intero collegio sacerdotale celebra la messa solenne in onore del Santo ischitano. Alle funzioni religiose all’esterno ed all’interno della chiesa, partecipa la comunità degli ischitani residenti in San Pedro e dintorni al completo. L’occasione consente a molti di loro di incontrarsi ed abbracciarsi, essendo abbastanza lunghe le distanze dove abitano, per vedersi con una maggiore frequenza.

IL VESCOVO LAGNESE E DON CARLO ACCOLGONO L’URNA DI SAN GIOVAN GIUSEPPE ALL’INGRESSO DELLA CATTEDRALE

A San Pedro di California, se mettete piede nella grande Chiesa dei pescatori dedicata a Maria Stella del Mare “ Stella Maris” o se volete “Mary Star”, vi accorgete che nella prima cappella entrando sulla sinistra, al di sopra di un altarino ricolmo di lumi di cera sempre accesi, campeggia e fa bella mostra di sé, una gradevole statua di San Giovan Giuseppe della Croce bianca, fatta di autentico e lucente marmo di Massa Carrara. Davanti a questa statua, dall’1982 ad oggi, si sono inginocchiati, unici nella storia della Diocesi isolana, due Vescovi di Ischia in carica ed in visita agli ischitani emigrati della California, i defunti Mons. Diego Parodi e Mons. Filippo Strofaldi, Prossimamente potrebbe essere il turno dell’attuale vescovo di Ischia Mons. Pietro Lagnese. Questa statua del Santo è venerata a San Pedro da tutti gli ischitani residenti e anche da fedeli di altre etnie, compresa quella cinese. L’immagine americana, così la chiamano a San Pedro, di San Giovan Giuseppe, assai diversa da quella storica, familiare e tradizionale di Ischia, è riconosciuta per le funzioni solenni che si tengono nell’arco dell’anno nella chiesa di Mary Star e per il canto “Oh Gran Santo Protettor…” che il tenore di origini ischitane Agostino castagnola intona con la sua splendida e maestosa voce. Tanto che, dopo ogni sua esecuzione, riesce sempre ad emozionare tutti coloro che lo hanno seguito nelle varie fasi della sua accorata interpretazione. Ma nel giorno della festa esterna , in processione che si snoda per il largo e stradine del vasto complesso ecclesiale di Mary Star, compare un’altra statua, quasi ad altezza d’uomo, che ha la pretesa di somigliare per colore e fattezze, a quella di Ischia, senza dubbio con scarso successo. Non importa, sempre la statua del Santo è !. Solo che è di riserva, ed è conservata molto gelosamente, in forma privata in casa dei suoceri Di Bernardo, del presidente della Federazione Cattolica Nel di Leva. Guai a chi non mostra rispetto e devozione per la statua di riserva, o meglio della processione. Perde immediatamente il saluto dei proprietari garanti.

MAR DEL PLATA IN ARGENTINA

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LA MESSA DI DON CAMILLO D’AMBRA SULLA CASA NATALE DEL SANTO

A Mar del Plata in Argentina dove la comunità degli ischitani è più numerosa e passionale, i festeggiamenti in onore di San Giovan Giuseppe della Croce sono più intensi e spettacolari. Il 5 marzo, ossia oggi, è avvertito con la stessa emozione e senso della tradizione di come lo si vive qui a Ischia. E’ un giorno molto atteso per tutti, mamme, padri e figli anche di seconda generazione instradata per altro, al culto del Santo dall’insegnamento dei vecchi genitori, emigrati in epoca lontana. Hanno partecipato al novenario di marzo nella chiesa del Porto, la Sagrada Familia e organizzano la grande processione per le vie del paese il 15 agosto giorno in cui si ricorda la nascita (1654) di Carlo Gaetano Calosirto e domenica prossima 8 marzo in posticipo. Insomma il culto del Santo lo vivono appieno rimanendo fedeli alle due importanti date dell’anno, 5 marzo (1734) giorno della morte di San Giovan Giuseppe e il 15 agosto, giorno della sua nascita. La partecipazione della comunità è compatta anche se è divisa per appartenenza di fede ad altri tre Santi, Sa Giorgio, San Rocco e la Madonna di Montevergine dello Schiappone.

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La qual cosa si spiega per il fatto che gli ischitani residenti in Mar del Plata, in maggioranza sono di Barano, del Testaccio e del Vatoliere dove all’origine si venerano i suddetti Santi. A volte ci scappa anche la competizione fra i quattro comitati che operano distintamente, ciascuno per il proprio Santo. Quando si tratta invece del Santo Concittadino San Giovan Giuseppe della Croce Patrono di tutta l’isola d’Ischia, allora fra tutti gli isolani residenti in Mar del Plata , scatta lo spirito unitario, e insieme si stringono intorno a San Giovan Giuseppe e gli tributano onori e lodi alla loro maniera, come solo un emigrante lontano dalla propria terra, con l’animo pervaso dalla nostalgia, sa fare. Animatore della Comunità degli ischitani a Mar del Plata è Alfonso Vottola e Presidente del Comitato di San Giovan Giuseppe è Vincenzo Mazzella, che insieme ai compaesani Pasquale Baldino, Franco Rossi, Ciro D’Antonio (figlio della indimenticabile Carmelina Cigliano scomparsa), Vincenzo Migliaccio e Vincenzo Taliercio, tengono sempre accesa, la fiaccola della devozione verso San Giovan Giuseppe con incontri di preghiera, inziative umanitarie e promozioni religiose. Gli dà ma forte, uno straordinario sacerdote di origini baranesi, Don Miguel Cacciutto, attivissimo parroco della chiesa della Sagrada Familia nella vasta e popolosa zona del porto.

Foto Giovan Giuseppe Lubrano antoniolubrano1941gmail.com

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