CULTURA & SOCIETA'

Dai Pilastri aragonesi a Fontana prima parrocchia isolana

Architetture celebrative verso le falde collinari dell’Epomeo

Alcune monumentali architetture andrebbero meglio valorizzate promuovendone la conoscenza e la sosta per poter ricordare il memorabile, storico passato che va giustamente custodito e valorizzato secondo l’art. 9 della COSTITUZIONE: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Papa Francesco il 24 maggio 2015, proprio nella solennità di Pentecoste, cioè la Discesa dello Spirito Santo Dio sopra la necessaria presenza di Maria SS Immacolata sua Sposa Mistica, ha aggiunto un affresco di infinita Bellezza alla Costituzione italiana nella Enciclica “ LAUDATO SI’ “: – Alla fine ci incontreremo faccia a faccia con l’infinita bellezza di Dio (cfr 1 Cor 13,12) e potremo leggere con gioiosa ammirazione il mistero dell’universo, che parteciperà insieme a noi della pienezza senza fine. Sì, stiamo viaggiando verso il sabato dell’eternità, verso la nuova Gerusalemme, verso la casa comune del cielo. Gesù ci dice: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose (Ap 21,5).

La vita eterna sarà una meraviglia condivisa, dove ogni creatura, luminosamente trasformata, occuperà il suo posto e avrà qualcosa da offrire ai poveri definitivamente liberati. Nell’attesa, ci uniamo per farci carico di questa casa che ci è stata affidata, sapendo che ciò che di buono vi è in essa verrà assunto nella festa del cielo. Insieme a tutte le creature, camminiamo su questa terra cercando Dio, perché il mondo cerca Chi lo ha creato, cerca Chi gli ha dato inizio, Colui che è il suo Creatore. Camminiamo cantando ! Che le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza – (par. 243, 244). Il versante meridionale dell’isola d’Ischia ha un affascinante patrimonio: tutti vedono e ammirano l’arte architettonica della lunga serie di archi sovrapposti avviati dagli Aragonesi – volgarmente chiamati Pilastri- col governatore spagnolo Orazio Tuttavilla e completati nel 1672 dal benemerito Vescovo d’Ischia mons. Gerolamo Rocca (1672-1691) che da Fiaiano (purtroppo lo scempio di recenti manomissioni) convogliò in tubi di terracotta finalmente l’acqua della sorgente di Buceto a Ischia Ponte. Quest’opera iniziata ottant’anni prima per la morte del governatore cav. Tuttavilla, era rimasta sospesa (Don Camillo D’Ambra nel suo celebre libro “Ischia tra fede e cultura”). Verso Barano gli archi che portano la strada provinciale da Piedimonte a Fiaiano (dedica al protagonista Sindaco Avv. Giovanni Di Meglio dei Consiglieri Cernigliaro, Buono, Gaudioso al 21.06.1964); al Vateliere il solido arco in calcestruzzo che salda tra loro le pietre laviche inizi anni ’50 che riceve acque pluviali cavone Martocci, adiacente discesa Terone (Vateliere un tempo nei Registri parrocchiali “Crateliere”, perché sul bordo del cratere). Spettacolare ancora inizi anni ’50 verso il centro di Barano il gigantesco arco in calcestruzzo-pietra lavica prospiciente sul pendìo “del Gelso” e adombrato da in estate da piante di ailanto. A Buonopane il ponte in legno sulla cava all’ingresso di Nitrodi era fatiscente e i due deputati Agostino Di Meglio e Agostino Di Costanzo approvarono la relazione della Sovrintendenza accolta dal Governatore Vargas per la costruzione in muratura completata nel 1782 (in precedenza rinvenuti ex voto romani alle Ninfe Nitrodi e conservati nel Museo Nazionale di Napoli). Tutte opere di grande rigore tecnico che resistono ancora al passaggio e sollecitazioni di moderni, pesanti mezzi di trasporto ! Salendo via Angelo Migliacco arco celebrativo sulla statale 270, che porta alla località S. Pietro, un tempo cappella dedicata al Santo. Nell’interno su via Candiano (dal lat.”càndeo”=essere infuocato) solenne arco in piperno a secco del 1786 (a parracina dal greco “parresiastikòs”=liberamente) e nel villaggio numerosi casolari a corteglia (dal lat. “cohors”=recinto, cortile difensivo); salendo alla FEDELE Fontana, sul pendìo Nicola Iacono stupendo arco in tufo, unico sull’isola, del 1872, nella prima Parrocchia isolana del 1364 con lapide in latino al Vescovo d’Ischia qui rifugiatosi mons. Bussolari sull’ingresso a sinistra della Chiesa a S. Maria della Mercede. Alla prossima pagina vita quotidiana al “Munastero” a nord Toccaneto. Molto è andato perduto. (continua)

*Pasquale Baldino – Responsabile diocesano Cenacoli Mariani MSM; docente Liceo; poeta; emerito ANC-Ass Naz Carabinieri (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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