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Ddl Falanga, continua l’esame in Commissione

Martedì 14 marzo si è svolta una nuova seduta della quinta Commissione Bilancio del Senato per l’esame del disegno di legge lanciato quattro anni fa dal senatore Ciro Falanga. Continua dunque l’iter verso l’approvazione finale del provvedimento legislativo che stabilisce i criteri di priorità da seguire nelle demolizioni dei manufatti abusivi. Il relatore Santini (Pd) ha illustrato il disegno di legge e i relativi emendamenti, segnalando preliminarmente che il provvedimento è sprovvisto della relazione tecnica di passaggio prevista dall’articolo 17, comma 8, della legge di contabilità e finanza pubblica. Santini, come si legge nel resoconto sommario del Senato,  «preso atto delle numerose modifiche approvate dall’altro ramo del Parlamento quali condizioni della V Commissione», ha ritenuto  che occorra acquisire conferma dal Governo «della congruità della valutazione dell’onere derivante dalla costituzione della banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio prevista dall’articolo 4».

Tuttavia, il dato più rilevante emerso due giorni fa concerne l’osservazione fatta pervenire dalla Ragioneria generale dello Stato, la quale afferma che le risorse per costituire tale banca dati devono essere messe a disposizione dal Ministero delle infrastrutture e non da quello dell’Economia. È stato il vice ministro Morando a  mettere a disposizione della Commissione una nota predisposta proprio dalla Ragioneria generale dello Stato, che evidenzia anzitutto come le risorse necessarie per la costituzione della banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio «sarebbero disponibili nei fondi di riserva del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e che, pertanto, non risulta chiaro perché debbano essere utilizzate risorse del Ministero dell’Economia e delle Finanze». Con una seconda osservazione la Ragioneria generale dello Stato ha rilevato poi che, trattandosi di risorse in conto capitale, risulta particolarmente importante la «effettiva spendibilità di tali risorse».

Infine, il vice Ministro ha rilevato che le osservazioni formulate dalla Ragioneria generale dello Stato non sarebbero tali comunque da meritare un parere contrario, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione. In attesa di poter mettere a disposizione della Commissione la relazione tecnica di passaggio come previsto dalla legge di contabilità, Morando ha proposto di rinviare a una successiva seduta l’espressione del parere sul provvedimento, cosa che la Commissione ha accettato. Nella determinazione dei criteri di priorità  delineate dal disegno di legge, lo ricordiamo, il Pubblico Ministero dovrà dare la “precedenza” agli «immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o su area soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico, sismico, idrogeologico, archeologico o storico artistico; agli immobili che per qualunque motivo rappresentano un pericolo per la pubblica o privata incolumità, nell’ambito del necessario coordinamento con le autorità amministrative preposte; agli immobili nella disponibilità di soggetti condannati per reati di associazione mafiosa (o commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 416bis codice penale) o di soggetti colpiti da misure prevenzione». Inoltre, all’interno di ognuna delle tipologie di manufatti, dovrà essere attribuita priorità di demolizione a quelli «in corso di costruzione o comunque non ancora ultimati alla data della sentenza di condanna di primo grado e agli immobili non stabilmente abitati».

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