De Chiara a Il Golfo: dalla Corte Costituzionale una sconfitta per il paesaggio

ISCHIA. Quando l’argomento è così sentito, soprattutto dalle nostre parti e si parla di abusivismo edilizio,
sentenze e provvedimenti sanzionatori, non si può non registrare il commento di quello che passerà alla storia
come il primo magistrato che ha rotto una consuetudine e dato il via alle demolizioni di Stato. Parliamo del Procuratore Aldo De Chiara. Un magistrato che ha iniziato la sua battaglia contro l’abusivismo edilizio nei lontani anni ’80 e che per cinque anni è stato a capo del pool reati ambientali della Procura della Repubblica di Napoli e da quattro anni è avvocato dello Stato presso la Procura Generale di Salerno.

Procuratore, quali effetti pratici avrà questa importante sentenza della Corte Costituzionale?
«La sentenza della Corte avrà effetti pratici che si vedranno soprattutto per il futuro perché molte condotte che oggi integrano un delitto, con termini di prescrizione più lunghi, in forza della sentenza della Corte Costituzionale integrano una contravvenzione che è più facile a prescriversi, il che quando accade impedisce al giudice l’ordine di ripristino. In parole poverissime, è una sentenza che certamente, sia pure corretta dal punto di vista dei principi non rafforza la tutela del paesaggio. Anche se è una sentenza corretta, tuttavia, obiettivamente, finisce col rendere meno severa la risposta sanzionatoria, questo soprattutto per il futuro, perché per il passato nei giudicati in cui ci sono gli ordini di ripristino, questi devono essere eseguiti».
Riguardo alle sentenze passate in giudicato, può avere effetti oppure no?
«Sì, ma non con riguardo all’ordine di ripristino. Mi spiego, e lo faccio con un esempio: poniamo che attualmente ci fosse in carcere uno condannato a pena della reclusione per il delitto paesaggistico, per una condotta che in base alla decisione della Corte è mera contravvenzione, deve essere scarcerato perché
per le pene dell’arresto previsto per le contravvenzioni c’è tutto un regime alternativo».
E per le demolizioni?
«Per le demolizioni, per me rimangono ferme».