CRONACA

De Luca: «Dal Governo subito i protocolli di sicurezza per ristoratori e balneari»

Il presidente della regione Campania: «I limiti devono tener conto della specificità delle nostre coste». La Franca (Fiba Confesercenti Ischia): «Per evitare il fallimento del settore occorrono criteri più snelli e attuabili»

Il decreto è arrivato, dopo lunga gestazione. Tuttavia non sono ancora arrivati i protocolli che definiscano in concreto le modalità di ripresa in sicurezza delle attività. E il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, ha già fatto sapere al presidente del Consiglio che si è già in ritardo: «Sollecitiamo il Governo – ha dichiarato De Luca – ad accelerare al massimo i tempi per l’invio dei protocolli di sicurezza, ad oggi ancora non ufficializzati, per consentire agli operatori, in particolare ristoratori e balneari, i tempi necessari per preparare i propri locali e le proprie attrezzature in modo da poter riprendere le attività».

Secondo il presidente della regione «i limiti fissati, di cui si sente parlare, impediscono la riapertura di oltre la metà degli operatori e non tiene conto delle specificità della nostra regione in particolare per la balneazione e larga parte della ristorazione, con una fascia costiera completamente diversa da quella del nord». De Luca ha poi precisato: «Fermo restando l’obiettivo primario della tutela della salute dei cittadini e in attesa dei protocolli ufficiali, stiamo lavorando in queste ore, senza agitazioni inutili e senza demagogia, per predisporre protocolli regionali in grado di raccogliere le esigenze sanitarie a tutela dei nostri operatori». E poi un avvertimento circa la linea del rigore da sempre propugnata: «Contemporaneamente faremo quello che è stato cancellato dalla consapevolezza collettiva: la verifica rigorosa su cosa accadrà, sul piano epidemiologico, dopo il 18 maggio. Anche su questo manterremo ferma la linea della Campania: aprire tutto ma per sempre, in sicurezza, evitando di dover chiudere dopo una settimana».

L’accenno di De Luca alle peculiarità delle coste e delle spiagge campane raccoglie l’appello del settore balneare, in preda alle pesantissime incertezze dovute all’applicazione del distanziamento fisico. La Fiba-Confesercenti aveva del resto già lanciato l’allarme, sottolineando che con l’imposizione del distanziamento tra gli ombrelloni di quattro metri si metterebbe fuori mercato il 50% delle imprese balneari italiane. «Le spiagge di Ischia sono tutte di dimensioni ridotte – aggiunge Giuseppe La Franca, presidente ischitano Fiba – e in tal modo il 95% degli stabilimenti balneari non potrà aprire. Rischiamo il fallimento dell’intero settore del turismo balneare. La Regione Campania e il Presidente De Luca ci devono aiutare – aggiunge La Franca – infatti altrove le misure sono meno draconiane: la Regione Liguria sta adottando criteri di distanziamento e protocolli prevenzione covid-19 più snelli e fattibili».

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