CRONACAPRIMO PIANO

De Luca vara l’ordinanza, “riesumato” il progetto isole covid free

Il governatore ha firmato un dispositivo (il n. 16), che prevede che chi è residente o lavori stabilmente a Ischia, Procida e Capri, potrà essere vaccinato ad avvenuto completamento della somministrazione ad almeno il 90% degli aderenti inseriti nelle fasce fragili

Che ne avesse fatto una questione di principio, lo avevamo capito subito. Dopo lo stop imposto nell’ordine dal premier Mario Draghi e dal commissario generale Paolo Figliuolo alle vaccinazioni di massa nelle isole del Golfo di Napoli, c’era da aspettarsi che il governatore Vincenzo De Luca non avrebbe subito il “gancio destro” senza replicare, tenendosi la posta come si dice a Napoli. Ed il silenzio degli ultimi giorni sulla vicenda – quelli nei quali proprio il presidente dell’Ancim Francesco Del Deo ha provato a difendere la “bandiera” e le esigenze delle realtà insulari incontrando dapprima il ministro del Turismo Garavaglia e poi un componente della predetta struttura commissariale – evidentemente era dovuto al fatto che il governatore e (crediamo) soprattutto il suo nutrito staff di consulenti stesse cercando una soluzione attraverso la quale aggirare l’ostacolo del veto posto alle isole che era diventato oggetto di dibattito mediatico a livello nazionale e anche internazionale.

De Luca

E così, nella tarda mattinata di ieri, ecco spuntare come un coniglio dal cilindro l’ordinanza n. 16 firmata da De Luca, con un oggetto chiaro ed inequivocabile: “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n.833 in materia di igiene e sanità pubblica e dell’art. 3 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19. Disposizioni di prevenzione sanitaria relative ai territori isolani. Ulteriori disposizioni sullo svolgimento della campagna vaccinale”. Ma che cosa si è inventato lo “sceriffo” per accelerare i tempi (e la quantità) di somministrazione a Ischia, Procida e Capri? Di fatto si legge tra l’altro che “Fatta salva la sopravvenienza di ulteriori provvedimenti in conseguenza dell’evoluzione del contesto epidemiologico, con riferimento all’intero territorio della regione Campania è dato mandato alle ASL NAPOLI 1 e NAPOLI 2: a) di organizzare, presso i centri vaccinali delle isole di Capri, Ischia e Procida, ad avvenuto completamento delle vaccinazioni delle fasce ‘fragili’della popolazione, come individuate dal Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione da SARS-CoV-2” e dalle Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione antiSARS-CoV-2/COVID 19 adottate dal Ministero della salute, il calendario delle ulteriori vaccinazioni includendovi, secondo un ordine decrescente per fasce di età e previa somministrazione ad almeno il 90% degli aderenti per ciascuna fascia, i cittadini aventi stabile residenza, domicilio o dimora sui rispettivi territori isolani; b) di organizzare, ad avvenuta somministrazione ad almeno il 90% delle adesioni pervenute relative ai cittadini di cui alla lettera a), la vaccinazione dei cittadini stabilmente impegnati in attività lavorativa sui territori isolani”.

Alle ASL Napoli 1 e Napoli 2 Nord è stato dato incarico di organizzare il calendario delle ulteriori vaccinazioni includendovi, secondo un ordine decrescente per fasce di età e previa somministrazione ad almeno il 90% degli aderenti per ciascuna fascia, i cittadini aventi stabile residenza, domicilio o dimora sui rispettivi territori isolani

Insomma, il ragionamento che fa Vincenzo De Luca è chiaro, inutile attendere che ci si metta al passo con le fasce d’età, soprattutto se in tanti rifiutano di sottoporsi alla vaccinazione. E non è un caso, tra l’altro, che il riferimento al 90% degli aventi diritto di una categoria è da intendersi non nella totalità di quella fascia anagrafica, ma solo di chi si è iscritto ed ha richiesto il vaccino. Per fare un esempio pratico, se nella fascia di età che va dai 60 ai 69 anni si è registrato sulla piattaforma appena il 15% (così com’era con dati aggiornati a 36 ore fa), è chiaro che non si attenderanno gli indecisi ma si vaccinerà chiunque da isolano ne ha titolo e diritto.

Ci saranno dei veri e propri “open day”, insomma, in cui chiunque potrà fare la fila ai due hub di Ischia e Forio. E questo viene chiaramente indicato anche in un altro passaggio dell’ordinanza n. 16, quello nel quale si legge che “tutte le Aziende sanitarie della Campania sono autorizzate a realizzare nei territori di competenza, nell’ambito delle categorie/fasce di età attive secondo il Piano vaccinale vigente, sedute/giornate vaccinali ad accesso libero, al fine di offrire la maggiore offerta possibile di somministrazione di vaccino ai soggetti aventi diritto, con obbligo di assicurare la contestuale registrazione dei relativi dati di adesione e avvenuta vaccinazione sulla piattaforma regionale Sinfonia”. Ora, prima di eccedere nei salti di gioia, è chiaro che quanto appena disposto da De Luca resta subordinato alla disponibilità dei vaccini, ma negli ultimi giorni anche le dosi sembrano arrivare con una certa regolarità e questo fa ben sperare per il futuro. Non servirà molto per capire che piega prenderà questa nuova ordinanza regionale, anche perché l’impressione è che non occorrerà molto tempo per ultimazione la vaccinazione dei fragili ancora in ballo e degli ultrasessantenni, dal momento che l’adesione come detto è stata decisamente bassa. Ma una cosa è certa: nel momento in cui si finirà col pigiare nuovamente il tasto sull’acceleratore, occorreranno medici di rinforzo dall’ASL. Perché in quel momento anche 1.000 vaccinazioni al giorno potrebbero essere poca cosa, sempre che si voglia raggiungere l’obiettivo. L’estate, forse può ancora essere salvata. Coprifuoco permettendo, naturalmente. Ma questa, in fondo, è davvero un’altra storia.

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La bassa adesione dei 60enni è incomprensibile, è vero che la mortalità è tra gli over 70-80, ma è i 40-60enni sono più a rischio di conseguenze a lungo termine (polmonari, cardiache e renali), in caso di covid sintomatico.
È molto più pericolosa l’iniezione per il contrasto della tac, eppure nessuno vi rinuncia, perché farla può salvare la vita!
Allora la scelta, alla fine, è di tutti:possiamo dare ascolto agli scienziati e vaccinarci, oppure “giocarci” tutti insieme la nostra salute.

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