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De Magistris al “C. Mennella’ : «Non sono un sindaco ribelle, applico la Costituzione”

Casamicciola T. – «La scuola, come la città, è una comunità. Se abbiamo raggiunto questo risultato, non è merito di una singola persona, ma di una squadra. La squadra è fondamentale, ma poi sono necessari la responsabilità e il coraggio di fare certe scelte».
Appassionato, caparbio, con tutto l’arsenale dialettico ben schierato che affida alle scelte politiche il rispetto dei diritti sociali di una comunità, mandando in soffitta i trappoloni burocratici e la cronica, paralizzante voragine economica in cui sprofondano gli enti locali. Luigi de Magistris, sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, attesissimo ospite al plesso Sanseverino di Casamicciola, è uno dei protagonisti che hanno consentito il passaggio del plesso agli studenti del biennio del Nautico.
«Il quadro normativo vigente non ci avrebbe consentito di essere qui, questa mattina. Lo voglio dire perché dietro una conquista c’è sempre lotta, sofferenza e persone che si assumono una responsabilità. I vincoli finanziari non ci consentono di investire. Però siamo lo stesso paese che, quando succede una tragedia, si lamenta che non si investe più nell’edilizia scolastica. Lo stesso paese che spende milioni di euro al giorno per spese militari. Chi ha responsabilità istituzionali deve avere coraggio, decidere cose fare. Qualcuno mi ha accusato di aver forzato il quadro normativo. Mi chiamano il sindaco della città ribelle. Non ci sto, non mi convince, ubbidisco alla Carta più importante, la Costituzione e il diritto allo studio».
De Magistris sciorina l’impegno continuo per le scuole della Città Metropolitana. Scheletri di cemento recuperati per dare una casa agli studenti, interventi di ristrutturazione, lotta incessante al vandalismo. «Pur da uomo delle istituzioni, sono arrivato alla conclusione che lo Stato arriverà quando avremo già vinto. Una corretta gestione della cosa pubblica ci ha consentito in questi anni, nei quali ho fatto il sindaco senza soldi, di ricavare risorse e liberarle per la scuola. In due anni e mezzo abbiamo messo in campo la più grande quantità di risorse economiche che l’edilizia scolastica abbia mai conosciuto nella Città metropolitana di Napoli. Siamo solo all’inizio, ho chiesto al Direttore generale di redigere un piano di sorveglianza e a tutti i sindaci e i dirigenti scolastici le priorità strategiche non solo per migliorare le scuole, ma addirittura per realizzarle. La sede di Forio del Nautico? Non mi sottraggo all’invito del collega Del Deo: investire nella scuola vuol dire investire in cultura, lavoro, progresso, contrasto alla criminalità. Ma dobbiamo farlo tutti insieme».

Arriva, puntualissima, la stoccata a Renzi e a un governo che chiude i rubinetti.
«A Napoli non arriva nulla, siamo senza soldi, ma grazie al capitale umano, ai giovani, alle associazioni, negli ultimi sei mesi, Napoli ha superato Firenze in presenze turistiche culturali. Questi sono dati oggettivi di cui i media nazionali non parlano». «Il riscatto deve partire dall’umanità, dalla fierezza, dall’onestà e dal senso di appartenenza. Il futuro è nelle nostre mani. Voi giovani dovete rivendicare la scuola, il lavoro, come un diritto. E’ giusto manifestare, fare i cortei, li faccio anche io. Però resto uomo delle istituzioni, consapevole che quando il popolo mi ha eletto, non lo ha fatto per girarmi dall’altra parte, né per limitarmi a dire che è colpa degli altri. Il plesso del Sanseverino è diventato la sede del Nautico “C. Mennella” grazie a uno straordinario lavoro di squadra, ci tenevo a essere qui presente perché gli studenti meritavano questo incontro e riconoscimento. Il Nautico è una scuola che mi è molto cara, il mare una delle nostre ricchezze. Non riuscirei a vivere, in una città senza mare». (GIA.CA)

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