De Siano si gode il suo trionfo: «Convergenza sulle nostre posizioni»
È il protagonista del panorama politico ischitano degli ultimi giorni. Per “restare accanto a Ischia ed ai terremotati” ha messo in discussione anche la sua appartenenza a Forza Italia, il partito di cui è coordinatore regionale. Si tratta del senatore Domenico De Siano da Lacco Ameno. “Finalmente in questo Parlamento si è sdoganata la parola condono, dice De Siano quando lo raggiungiamo al telefono, finalmente in maniera costruttiva si affronta un tema che coinvolge tante comunità”. Difende a spada tratta il ‘Decreto Ischia’ ed in particolare l’articolo 25 sulle pratiche di condono a Ischia che è contenuto nel decreto Genova e altre emergenze, in discussione a Palazzo Madama. De Siano, ischitano, ha votato contro l’emendamento allo stesso articolo che martedì sera, in commissione, ha fatto cadere la maggioranza ed è uno dei sei parlamentari campani che, dopo quel voto, ha deciso di auto-sospendersi dal suo partito.
Che cosa è successo negli ultimi due giorni ed alla fine com’è andata?
«Alla fine è andata come doveva andare. Questo decreto non è il massimo, ma certamente rappresenta un punto di partenza. C’è stato un momento in cui si è rischiato che saltasse tutto, ma poi siamo riusciti a recuperare il nostro percorso attraverso un ragionamento politico. Siamo riusciti a fare andare il decreto in porto. E di questo siamo soddisfatti”.
Questo decreto rappresenta un condono tombale così com’è stato definito da più parti?
«No. Il decreto riguarda le pratiche pendenti su immobili danneggiati o crollati a Ischia per effetto del sisma del 2017 in tre comuni: Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio. Ma in tutto le pratiche inevase sono circa 530 nei primi due Comuni. Forio ha poche case danneggiate. E si interviene nella zona rossa solo per il 10%. Per questo credo che non si debba speculare in maniera demagogica rispetto a un tema serio”.
Mercoledì lei ed altri colleghi del suo partito vi siete sospesi, perchè? «Martedì in commissione si era votato un emendamento che avrebbe bloccato la ricostruzione a Ischia. E questo emendamento era stato votato anche da qualche senatore del Movimento 5 Stelle così come i componenti della commissione appartenenti a Forza Italia. Io no. Ho scelto di votare con la maggioranza perché ritengo che la ricostruzione debba partire. Ed anche in fretta. Per solo un voto, quindi, l’emendamento è passato in commissione. Mercoledì, poi, l’emendamento era in discussione in Aula e con Forza Italia Campania, che sempre si è battuta per l’applicazione anche del terzo condono nella nostra regione. Per questo con i miei colleghi Campani ho posto in essere una battaglia politica per fare in modo che il gruppo potesse ritornare sui suoi passi. Ci siamo riusciti ed il gruppo di Forza Italia ha votato contro l’emendamento in maniera opposta rispetto a quanto fatto il giorno prima in commissione. Tutti abbiamo votato nello stesso modo sposando il mio ragionamento politico e dei senatori campani. La verità è che abbiamo rivendicato un torto che da anni subiscono i cittadini della Campania”. Lei quindi ha votato con la maggioranza, cioè con il Movimento 5 stelle e con la Lega? «Sugli emendamenti che riguardano la ricostruzione sull’isola di Ischia Forza Italia ha votato con la maggioranza pur non ritenendo la norma il massimo, ma certamente un punto di partenza per dare il via alla ricostruzione. Ma la nostra battaglia non finisce qui né con l’approvazione del decreto. Continua la nostra azione. Siamo convinti che si possa sanare un’ingiustizia politica, nata con il Governatore Bassolino, che vieta l’applicazione di una norma nazionale (quella sul condono) nella nostra Regione. È una battaglia di giustizia”.
Certo che lei, o comunque in generale Forza Italia, che vota con il Movimento 5 stelle sembra quasi un paradosso… «No, non lo è. Perché siamo riusciti a sdoganare la parola ‘condono’. Anzi la vittoria è nostra perché siamo riusciti a far parlare di questo tema anche la Lega, ed il Movimento 5 stelle che in passato si è detto sempre contrario, adesso è venuto sulle nostre posizioni. Evidentemente avevamo ragione”. Ma lei ha rischiato mettendo in discussione la sua appartenenza al partito? «Certo. Da Ischitano non avrei mai potuto votare contro la mia comunità. Ischia in questo ultimo periodo è stata dipinta come un ‘mostro’. Bisogna ristabilire la verità. Visto che il nostro partito non è una caserma, non è militarizzato, il presidente Bernini ha lasciato libertà di voto sugli emendamenti relativi a Ischia. Per questo abbiamo ritirato l’autosospensione dal gruppo ed abbiamo immediatamente ripreso la nostra attività politica, che in verità non si è mai arrestata. Per questo ringrazio ancora il capogruppo Bernini per aver saputo cogliere con grande attenzione e sensibilità le nostre aspettative”. Perché Ischia è stata dipinta come un ‘mostro’? «La regione Campania è l’unica regione d’Italia sprovvista di un piano paesaggistico. In pratica non c’è una legge che regoli lo sviluppo del territorio. Ed allora mi chiedo dove sono gli ambientalisti da strapazzo della sinistra?” Allora è andata come previsto? «No. Mi aspettavo che ci fosse maggiore senso di responsabilità specialmente da parte di chi ha un ruolo nel Partito democratico. Credo che l’abusivismo edilizio non abbia colore politico. Chi ha commesso abusi può votare a destra, come a sinistra. La responsabilità politica è maggiore del Pd i cui dirigenti locali in queste ultime settimane non hanno sentito l’esigenza di prendere le distanze da questi atti demagogici posti in essere dai loro rappresentanti nazionali. Chi è amministratore locale del Pd a Ischia vive un controsenso demagogico che non ha ragione d’esistere. Bisogna decidere, però da che parte stare: con i cittadini o con i dirigenti nazionali del Pd”. |
Giovanna Ferrara