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Una raffica di richieste di risarcimento danni si abbatte sul Comune d’Ischia

ISCHIA – Ancora una volta il Comune di Ischia è costretto a correre ai ripari per far fronte ad una serie di richieste di risarcimento danni che arrivano da cittadini che ritengono di aver subito un torto per la pessima manutenzione del manto stradale che ha causato loro incidenti o comunque per motivi analoghi. Ma più in generale tra  citazioni, decreti ingiuntivi e ricorsi in appello l’ente guidato dal sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino è davvero costretto a fronteggiare quella che potrebbe essere, in caso di mancata costituzione in giudizio, una vera e propria “emorragia” di denaro, un salasso delle casse comunali che potrebbe davvero essere sostanzioso. Da qui si è passati alla nomina dei difensori che dovranno seguire una serie di cause per conto dell’ente locale, che costeranno al Comune di Ischia circa 10.000 euro nella speranza che riescano a tenere “illibato” il forziere del palazzo municipale di via Iasolino o quantomeno a limitare i danni.

Gli atti notificati presso la casa municipale sono svariati. Giuseppe Stilla, in primis, chiede il risarcimento dei danni per un sinistro occorso il 23 aprile 2016 alla propria autovettura, che rimaneva in panne a causa dell’allagamento del tratto di strada di via delle Ginestre. Sempre al giudice di pace “bussa” anche Agostino Balestrieri, che vuol vedersi risarciti i danni materiali per un incidente avvenuto nel maggio 2015 ad Ischia Ponte, in via Seminario, alla propria autovettura a causa del mancato funzionamento del pilomat. Anna Di Frenna, invece, sempre al giudice di pace presenta il conto per i danni riportati alla macchina di sua proprietà – e condotta da Francesco Trani – che in via Montagna si danneggiò a causa di una buca. Sempre a causa di una buca, ad esempio, Giovanni Vitolo cadde dal proprio motorino il 2 maggio 2015 in via Arenella. La medesima strada, da sempre teatro di incidenti stradali per un manto non propriamente ottimale (per usare un eufemismo) ha portato a rivolgersi al giudice di pace Biagio Patalano ed Anna Florio nella qualità di genitori esercenti la potestà sul figlio minore Danilo Patalano, che cadde dalla bicicletta ferendosi sempre a causa di una buca.  Un’altra coppia di genitori, Gennaro Iacono e Teresa Mellusi, chiedono il risarcimento dei danni fisici riportati dalla figlia Danila che cadde ad Ischia Ponte a causa di una presunta disconnessione del manto stradale. Chiede di essere risarcita dal Comune di Ischia anche Caterina Alloro, ed anche nel caso di specie la location di una caduta è Ischia Ponte: si tratta del pontile che conduce al Castello Aragonese ed a causare il sinistro sarebbe stata una sostanza oleosa.

All’appello però non mancano nemmeno i decreti ingiuntivi. C’è quello emesso dal giudice del Tribunale del Lavoro sul ricorso proposto da Sergio Cricco contro il Comune di Ischia, seguito a ruota da Paolo Marena, Scipione Arcamone e Francesco Impagliazzo, non a caso tutti facenti parte del comando di polizia locale. Ci sono poi due ricorsi al Tar – proposti rispettivamente da Vincenzo Guidetti, Giulio Guidetti e Maria Gabriella Guidetti il primo e da Luigi Lauro il secondo. Completano il quadro un ricorso al Consiglio di Stato (proposto dalla società La Ninfea s.a.s. contro il Comune di Ischia per l’annullamento di una sentenza emessa dal Tar Campania) ed un altro alla Suprema Corte di Cassazione, proposto dall’ing. Giulio Ferrara contro il Comune di Ischia. Da qui l’atto deliberativo con il quale si stabilisce “di affidare gli incarichi ai legali di seguito elencati per il giudizio a fianco di ciascuno di essi indicato, conferendo agli stessi il mandato del Sindaco o del Vice Sindaco di rappresentare e difendere l’Amministrazione Comunale di Ischia in tali procedure, con ogni facoltà di legge ritenendo l’operato degli stessi sin da adesso per rato e fermo senza bisogno di ulteriore ratifica”. Gli avvocati selezionati per difendere il “vessillo” comunale sono Emanuele Di Meglio, Elena Fortuna, Angela Anna Onorato, Natalia Alassini, Agata Banfi, Luigia Laezza, Raffaele Pesce, Mariangela Calise, Antonio lacono, Gioacchino Celotti, Giuseppe Di Meglio, Antonio Pantalone.
Nella delibera incriminata sono presenti anche le condizioni con cui vengono affidati gli incarichi:  “Il Comune di Ischia elegge domicilio presso gli studi legali dei predetti professionisti; l’Ente corrisponde ai predetti professionisti, per tutta l’attività a svolgersi ivi compresa eventuale transazione, l’importo forfettario di €. 400,00 + cpa e iva per ciascun giudizio innanzi al G.d.P., €. 600,00 oltre cpa e iva per ciascun giudizio innanzi al Tribunale, €. 1.500,00 + cpa e iva per il giudizio innanzi al Consiglio di Stato e quello innanzi alla S.C. Cassazione ed €. 780,00 oltre cpa e iva per i quattro giudizi di opposizione a 0.1. (€. 600,00 + €. 60,00 + €. 60,00 + €. 60,00) , da liquidarsi a presentazione di regolare fattura. Le spese vive documentate saranno liquidate a presentazione di rendicontazione con determina dirigenziale; a titolo di acconto sugli importi forfettari predeterminati potrà essere liquidata su richiesta del professionista incaricato una somma non superiore al 40% dell’importo complessivo, dietro presentazione di regolare fattura”.

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