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“Decapitate” le Ascom, decaduti Marco Bottiglieri e Pietro Russo

Qualcuno lo ha presentato, volendo ingigantire qualcosa che così “maestoso” non lo è affatto, come una sorta di terremoto o come un’azione di stampo punitivo perpetrato a danno dei rappresentanti della nostra isola. In realtà le cose non stanno affatto così perché il progetto ed il disegno in capo all’Ascom Confcommercio della Provincia di Napoli rispondono ad un quadro preciso e che – particolare da non trascurare – riguarda e coinvolge l’intera provincia di Napoli. Tutto nasce da un documento che il direttore dell’Ascom, Pasquale Russo – originario della terraferma ma profondo conoscitore della realtà isolana, da queste parti ha anche casa – ha trasmesso una comunicazione anche al presidente dell’associazione di Forio, Pietro Russo, ed a quello dell’Ascom Ischia, Marco Bottiglieri. A entrambi è stato comunicato che a seguito di una non più differibile riorganizzazione degli assetti, i vertici sono azzerati e quindi le sedi destinatarie del provvedimento non hanno più un ruolo di rappresentanza. Di fatto siamo davanti ad una decadenza a tutti gli effetti, che non conferisce più alcun potere a presidenti e direttivi. Un vero e proprio tsunami, che ha travolto tutto e tutti senza fare alcuna distinzione.

Per la cronaca, il percorso in atto – che è appena agli inizi – prevede che alla fine dell’iter dovrà esserci una sola Confcommercio sull’isola d’Ischia. Si avvierà una fase costitutiva e poi ci sarà la canonica assemblea, alla quale parteciperanno tutti gli iscritti, che procederà all’elezione del nuovo direttivo. Una formula questa, che va nell’ottica dell’unificazione (cosa che per esempio non è fin qui riuscita alla politica con la creazione del Comune unico) ma anche della necessità di ottenere maggiore rappresentanza in un territorio limitato come quello della nostra isola. Un ragionamento, peraltro, che non vale soltanto per Ischia ma che è alla base del ragionamento portato avanti da Pasquale Russo: inutile, ad esempio, avere dieci associazioni con cento iscritti ciascuna, meglio una sola ma con mille. Per avere, così, un peso specifico maggiore soprattutto nel momento in cui, ad esempio, si va ad interloquire con la politica. Non è un caso che lo stesso iter in atto ad Ischia lo si stia portando avanti anche in altre aree della provincia, come ad esempio la zona vesuviana o la penisola sorrentina: anche qui le Ascom saranno unificate. E non è soltanto un problema di rappresentatività, ha spiegato a Il Golfo lo stesso Pasquale Russo, ma anche il fatto che una serie “sterminata” di piccole associazioni diventano difficilmente governabili. E dopo quanto accaduto negli ultimi tempi, come recita l’antico adagio, prevenire è meglio che curare.

A questo punto il vero rebus è sui tempi con i quali si riuscirà ad arrivare a questo tanto agognato – ed evidentemente necessario – riassetto. La speranza dei vertici della Confcommercio è che il cerchio possa chiudersi entro al fine del mese di febbraio 2018, dunque in meno di novanta giorni. E’ chiaro che bisognerà fare una corsa contro il tempo, ma c’è ottimismo che la scadenza possa essere rispettata. Nel frattempo, le Ascom di Ischia e Forio praticamente non esistono più e per ogni esigenza bisognerà fare riferimento alla “casa madre” di Napoli. Nel frattempo in quel di Forio Claudio Cigliano ha avviato la cosiddetta fase di ascolto mentre per quanto riguarda invece Ischia, Barano e Serrara Fontana questo compito se lo è attribuito lo stesso Pasquale Russo, che come detto può essere definito a tutti gli effetti un isolano d’adozione. Definirle investiture sarebbe stagliato, si tratta semplicemente di figure che potranno fungere da raccordo nel caso in cui ci sia bisogno di interloquire con le amministrazioni locali o con altri soggetti istituzionali.

Gaetano Ferrandino

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