CRONACA

Decreto Covid-19 il mondo del turismo: «Bene le prime risposte ma resta molto da fare»

Il presidente nazionale di Federalberghi chiede incentivi per chi vorrà fare le vacanze in Italia e ristoro per le aziende danneggiate

Si chiama “Cura Italia” ed è la risposta del Governo all’epidemia. È il decreto legge con il quale l’esecutivo ha previsto misure di sostegno economico per imprese, lavoratori autonomi e famiglie, in conseguenza all’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19. Di particolare rilievo le proroghe delle scadenze relative ai versamenti e agli adempimenti tributari, oltre alla sospensione dei termini relativi alle attività di liquidazione, accertamento e riscossione, nonché il differimento dei termini disposti per legge per l’approvazione del bilancio 2019 da parte delle società. Diverse le misure di sostegno economico per professionisti e imprese.

Tra le misure che rientrano nel pacchetto, stando al testo giunto sul tavolo del Governo: i congedi speciali pari al 50% della retribuzione o voucher babysitter per i lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli piccoli a casa da scuola per l’emergenza Coronavirus. Rinvio del pagamento dei contributi Inps per il lavoro domestico. Stop ai licenziamenti per due mesi. Cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori mentre agli autonomi sarà riconosciuta una indennità una tantum di 600 euro per il mese di marzo. E poi ancora sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche alle partite Iva, senza necessità di presentare l’Isee. Nel pacchetto per famiglie e imprese travolte dall’emergenza sanitaria anche il congelamento di tutti i versamenti di imposte e contributi del 16 marzo almeno per una settimana. Scatterà poi una proroga lunga dei versamenti di Iva, ritenute e contributi sulla base del fatturato e non più solo per alcune filiere.

Il decreto ancora non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e manca l’ufficialità del testo. Ma non mancano le prime reazioni. «Il decreto approvato oggi dal Consiglio dei ministri offre alcune prime risposte utili a fronteggiare l’emergenza, ma molto resta da fare per salvare l’economia del turismo». È questo il commento a caldo del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, dopo la Conferenza stampa del presidente del Consiglio che ha illustrato i punti principali del provvedimento. «Bene il rinvio dei termini per il pagamento di IVA, ritenute e contributi e l’intervento sui mutui – dice Bocca – nel sottolineare una situazione drammatica che, quest’anno vedrà gli alberghi registrare un crollo del fatturato che, secondo gli ultimi dati Cerved, diminuirà di oltre il 70%». Bocca sottolinea «una doppia preoccupazione relativa alle varie scadenze che si susseguiranno nei prossimi mesi, in primis per il pagamento di IMU e TARI, e per la sorte degli alberghi che vengono gestite con contratto di affitto o formule simili. Ogni mese, quasi ventimila strutture devono pagare un canone alla proprietà e in questo momento non sono in condizione di farlo».

Ed aggiunge «apprezzo la norma sui voucher, che realizza un giusto equilibrio tra gli interessi dei clienti e quelli degli alberghi, che in questo momento di crisi di liquidità non avrebbero potuto far fronte alle richieste di restituzione delle caparre. Agli ospiti che avevano già acquistato la vacanza e dovranno cambiare il proprio programma, offriremo un voucher di pari valore, che potrà essere utilizzato nell’arco dei prossimi dodici mesi». «Bene anche le risposte sugli ammortizzatori sociali, che offrono copertura a tutti i dipendenti attualmente in servizio e accendono un faro anche sui lavoratori autonomi e sui lavoratori stagionali. In relazione a questi ultimi, sarà necessario chiarire l’operatività della norma, soprattutto in riferimento ai circa cinquecentomila lavoratori del turismo che in un anno normale sarebbero stati assunti tra marzo e luglio e che quest’anno corrono seriamente il rischio di restare al palo». Ma il decreto non è perfetto. Mancano ancora delle misure, come ricorda il presidente degli albergatori «Mancano all’appello due misure importanti, che erano state preannunciate: una forma di ristoro per le aziende danneggiate dalla crisi e un incentivo agli italiani che effettuano le vacanze in Italia. Si tratta di passaggi fondamentali per consentire al sistema di fronteggiare una situazione drammatica e per iniziare a programmare il ritorno alla normalità, facendo leva sulla clientela italiana, che storicamente costituisce il nostro primo bacino di riferimento». E conclude affermando che «Federalberghi ha interagito con le istituzioni nella fase di confronto che ha preceduto l’adozione del provvedimento e intende contribuire attivamente al dibattito che ne accompagnerà l’iter parlamentare, collaborando con il Governo e con tutte le forze parlamentari, per migliorare i contenuti del decreto».

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