POLITICA

Decreto Sisma, il giorno dell’amarezza: il Senato dice ‘no’

Nessuna sorpresa, il Governo ha posto la fiducia al testo che è arrivato blindato a Palazzo Madama. De Siano non ci sta: «Ci hanno trattato come cittadini di serie B»

Con 160 voti favorevoli, 119 contrari e nessuna astensione, il Senato nella giornata di ieri ha rinnovato la fiducia al Governo approvando, in via definitiva, il disegno di legge n. 1631 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 123, recante disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici, nello stesso testo trasmesso dalla Camera. Ad annunciare che il decreto fosse ‘blindato’ (cioè senza possibilità di emendamenti) è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà tra le proteste delle opposizioni. Non c’era più tempo per un eventuale nuovo passaggio alla Camera. È stata questa la motivazione che ha portato ieri il Governo a blindare il testo di conversione del decreto sisma, respingendo tutti gli emendamenti presentati, e a porre oggi la fiducia nel corso della votazione al Senato. L’ok dall’aula è arrivato con 160 voti favorevoli, mantenendo intatto il testo uscito dalla Camera. Scettiche le opposizioni che lamentano la logica emergenziale della misura e, più in generale, i tempi troppo lunghi per la realizzazione degli interventi. Composto originariamente da 10 articoli, il provvedimento sul terremoto approvato il 28 novembre dalla Camera dei Deputati e oggi dal Senato si ritrova, invece, ben 49 articoli che integrano e dettagliano le disposizioni previste dal Governo per la ricostruzione del Centro Italia.

A margine della votazione sono soddisfatti i senatori del Partito democratico. Opposta, invece, la reazione delle minoranze. È Domenico De Siano, il coordinatore regionale di Forza Italia e senatore di Lacco Ameno ad intervenire: “Ancora una volta ‘ringraziamo’ i 5 Stelle e il Pd per aver distinto cittadini di serie A e cittadini di serie B”. Lo afferma, a margine del suo intervento in aula tenuto nel corso dell’approvazione del Dl Sisma, il senatore Domenico De Siano, coordinatore regionale campano di Forza Italia. “Impedendo al commissario per la ricostruzione di Ischia di definire con propri provvedimenti adottati d’intesa con il ministero competente, i criteri e le modalità di concessione dei contributi per la ricostruzione pubblica – spiega l’esponente di Forza Italia -, si nega di fatto ai cittadini di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio ciò che invece viene riconosciuto e garantito nelle aree del Centro Italia colpite dal terremoto: una disparità di trattamento intollerabile”, spiega De Siano per il quale il decreto “rende ancor più difficili gli sforzi dell’attuale commissario alla ricostruzione dell’isola, il prefetto Carlo Schilardi, determinando ingiustificate complicazioni burocratiche e amministrative”. Per De Siano “un governo serio dovrebbe facilitare i processi di ricostruzione non complicarli”. “È evidente che serve una legge quadro nazionale, un Testo Unico, che metta la parola fine al balletto di decreti spesso inefficaci”, conclude De Siano. Il senatore di Lacco non ci sta. “La verità è che è stata negata una possibilità all’isola ed i suoi terremotati che ancora una volta sono stati trattati da cittadini di serie B dal Governo targato 5stelle-Pd”.

Diversa, invece, la reazione di Franco Mirabelli, senatore del Pd e relatore del decreto sisma all’esame di Palazzo Madama. “Stiamo intervenendo sulla ricostruzione dei territori di Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio e Ischia, con l’obiettivo di semplificare la ricostruzione, accelerarla, garantirne la qualità e, soprattutto, restituire a quei cittadini, insieme alla casa, opportunità economiche, lavoro e servizi”, ha detto. E continuando: “Ma la discussione di questi giorni ci consegna, ed è il parere di tutti, la necessità di fare presto e bene per approvare al più presto una legge sulle emergenze, che stabilisca linee chiare ed efficaci per intervenire quando, e purtroppo succede troppo spesso, il nostro Paese subisce calamità naturali. Il provvedimento, così com’è stato integrato dal Parlamento, va in aiuto delle persone e crea nuove opportunità per la ricostruzione e lo sviluppo economico delle aree del sisma e mette a disposizione strumenti utili per aiutare le istituzioni, a partire dai Comuni, a fronteggiare l’emergenza, ma l’impegno di tutti deve essere quello di mettere in campo altre risorse e altri strumenti per uscire dall’emergenza e ridare speranza alle persone colpite dal sisma”. 

Al di là delle polemiche politiche, il decreto stabilisce la conclusione dell’assistenza alberghiera, prevedendo al suo posto la concessione del contributo di autonoma sistemazione (CAS) e la riduzione al 50% dei contributi CAS precedentemente concessi in favore dei nuclei familiari residenti in abitazioni non di proprietà posticipando la data del 31 dicembre 2019 al 30 aprile 2020. Prevista anche l’approvazione di un piano di ricostruzione, redatto dalla Regione Campania, per la riparazione e la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma. Novità anche con la concessione di contributi per le imprese ubicate nei Comuni dell’Isola di Ischia interessati dal sisma, siano estesi anche alle imprese che hanno totalmente sospeso la propria attività a seguito della dichiarazione di inagibilità dell’immobile. 

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