Del Deo e la nuova mission: uno statuto speciale per le isole minori

Il sindaco di Forio e presidente Ancim suona la carica e fissa il prossimo obiettivo dopo la modifica dell’art. 119 della costituzione che riconosce le isole come territori disagiati

La modifica dell’articolo 119 della Costituzione e il riconoscimento delle isole come realtà disagiate è uno straordinario risultato per terre come quelle circondate dal mare, ma anche una medaglietta che lui – nelle vesti di presidente dell’ANCIM – può indossare con orgoglio perché rappresenta un traguardo che appena qualche tempo fa pareva impensabile. Ma il sindaco di Forio, Francesco Del Deo, è di quelli che evidentemente ritiene che l’appetito viene mangiando e così quel risultato appena esposto non lo vuol ritenere un punto d’arrivo quanto piuttosto di partenza. E in una lunga nota affidata agli organi di stampa non lo nasconde affatto, anzi lo ribadisce a chiare lettere suonando da subito la carica: “”I ragazzi e le ragazze delle isole minori – spiega con tono perentorio – dovranno abbandonare la loro terra solo per scelta e mai più per necessità. Pertanto, dobbiamo lavorare non solo al futuro che dovranno ereditare dalle nostre mani, ma anche al loro presente. Non c’è tempo da perdere e occorre un forte patto civico-politico, nell’interesse dei nostri giovani”.

“I ragazzi e le ragazze delle isole minori dovranno abbandonare la loro terra solo per scelta e mai più per necessità. Pertanto, dobbiamo lavorare non solo al futuro che dovranno ereditare dalle nostre mani, ma anche al loro presente”

Poi il presidente Ancim torna a parlare dell’obiettivo portato a casa: “Sicuramente è stato un successo, una nostra battaglia vinta la riforma dell’articolo 119 della Costituzione, che riconosce le peculiarità delle isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità. Nessuno ci sperava più, soprattutto alla luce della crisi di Governo. Eppure, abbiamo dimostrato che nulla è impossibile se si mette in campo impegno, determinazione e perseveranza. Con lo stesso spirito, dobbiamo essere pronti a compiere un passo successivo, che potrebbe cambiare il volto delle nostre isole. Mi riferisco alla possibilità di chiedere ai nostri Governanti il conferimento di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale”.
Francesco Del Deo chiarisce meglio il concetto scendendo nel dettaglio e lasciando intendere qual è la prossima missione: “In altre parole – afferma l’esponente politico – mi sto riferendo alla richiesta di uno statuto speciale per le isole minori, così come previsto per regioni italiane, come ad esempio il Friuli Venezia Giulia o il Trentino-Alto Adige. Territori ricchi, anzi, ricchissimi rispetto alle nostre isole, che risentono di una forte sperequazione sotto numerosi profili: dalla sanità alla scuola, dai trasporti all’università, dal lavoro alla giustizia (in particolare, il Governo ha deciso di chiudere – entro il 31 dicembre di quest’anno – i tribunali dell’isola d’Elba, di Lipari e Ischia).

“Penso a uno statuto speciale per le isole minori, così come previsto per regioni italiane, come ad esempio il Friuli Venezia Giulia o il Trentino-Alto Adige. Territori ricchi, anzi, ricchissimi rispetto alle nostre isole, che risentono di una forte sperequazione sotto numerosi profili”

Pertanto, rivolgendomi a tutti i Sindaci isolani, annuncio che la prossima battaglia democratica che l’ANCIM intende condurre riguarda la richiesta di un regime differenziato e particolari agevolazioni sotto il profilo finanziario e fiscale. Il che si traduce – giusto per fare un esempio – nella possibilità di trattenere parte delle imposte pagate dai cittadini sul nostro territorio. Introiti che ci garantirebbero maggiori servizi e una qualità della vita migliore. Ci tengo a precisare che la richiesta di un’agevolazione risponde all’esigenza di compensare i maggiori costi sopportati dagli isolani rispetto ai cittadini della terraferma, a parità di pressione fiscale. Dunque, non chiediamo privilegi ma un’equiparazione col resto del Paese”. Poi la conclusione. “Già da oggi sono a lavoro per portare nelle sedi istituzionali competenti questa richiesta, che auspico possa essere abbracciata, sottoscritta e condotta da tutti gli Amministratori locali e dalla società civile. Nell’interesse del nostro territorio e soprattutto delle future generazioni, se non vogliamo assistere allo spopolamento delle isole minori. Dopo il traguardo della riforma dell’articolo 119 della costituzione, tutto è possibile. Basta crederci e fare fronte comune”.

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