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Elezioni, i giochi sono finiti: a mezzanotte scatta il silenzio elettorale

FORIO – Ultimo giorno a disposizione per fare comizi e propaganda: dalla mezzanotte di sabato alle 23 di domenica, infatti, scatterà nuovamente il cosiddetto “silenzio elettorale”. Il lungo periodo di riflessione che, tanto per intenderci, ci accompagnerà fino alla chiusura dei seggi e all’inizio delle operazioni di spoglio. Tutto si svolgerà, come di consueto, presso i plessi “Balsofiore” di Forio e “Avallone” di Panza, che nella notte tra il 10 e l’11 giugno registrarono il tutto esaurito. Come confermatoci dalla dirigente scolastica Maria Chiara Conti, l’istituto di via Castellaccio, in seguito alla vicenda dei due fratelli disabili, aprirà due padiglioni, in modo tale da permettere a tutte le sezioni di essere ubicate al piano terra e facilitare dunque l’accesso ai portatori di handicap.

Quelle che ci attendono, al pari di quelle che abbiamo già vissuto, saranno ore di fuoco. Non si sono spente ancora, infatti, le polemiche relative all’attribuzione del premio di maggioranza, questione che ha tolto il sonno a tutti, giornalisti compresi. Negli ultimi due giorni la spinosa controversia ha assunto toni a dir poco allarmanti: i due schieramenti si accusano reciprocamente, non permettendo all’elettorato di farsi un’idea chiara sulla questione. Arrivati a questo punto, crediamo che l’ultima parola dovrà provenire proprio dal Ministero dell’Interno, che già all’indomani delle elezioni sarà chiamato a dirimere la lite tra le due opposte fazioni. Ad ogni modo, se il responso del Viminale non dovesse soddisfare una delle parti in campo, non è da escludere a priori che del “caso Forio” possa essere investita anche la magistratura amministrativa (in tal caso, Stani Verde e Francesco Del Deo si ritroverebbero nuovamente davanti ad un giudice).

Lungi dal voler gettare altra benzina sul fuoco, l’unica cosa che ci sentiamo di dire prima che anche per noi scatti il silenzio elettorale è questa: a prescindere da tutto, domenica recatevi ai seggi per votare. Non esercitare il proprio diritto-dovere, a ben vedere, fa più ribrezzo di tutte le brutture che, ahinoi, abbiamo visto (e raccontato) in questa logorante campagna elettorale…

 

 

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