Demanio e piani attuativi, Forio si muove
L’ente guidato dal sindaco Stani Verde ha individuato i professionisti esterni cui affidare gli incarichi: per la parte tecnica è stato scelto l’architetto Francesco Monti, per quella legale il “navigato” Alessandro Barbieri. Ecco quali sono gli obiettivi da raggiungere

Il tema del demanio resta più attuale che mai in Italia e ad Ischia assume certo un valore particolare. Da mesi i comuni sono impegnati con alterne vicende nella interpretazione delle norme, nella organizzazione delle aree demaniali. Nel merito sono sempre più i comuni che si affidano a professionisti esterni. Nello specifico, come avevamo già anticipato, il comune di Forio ha già individuato da mesi un architetto a cui affidare gli atti tecnici, l’architetto Francesco Monti, mentre per la parte legale si è affidata all’avocato Alessandro Barbieri.
Nello specifico si tratta dell’incarico amministrativo/legale di “Redazione del piano Attuativo di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo (PAD) in conformità alle disposizioni contenute nel PUAD” approvato dalla regione Campania. L’avv. Barbieri espleterà il suo incarico per complessivi 7.612,80. Per quanto concerne l’incarico tecnico di redazione del piano Attuativo di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo l’Arch. Monti Francesco espleterà il servizio per complessivi € 20.800,00. Entrambi gli affidamenti sono stati di tipo diretto. Il PUAD campano classifica i comuni costieri in relazione allo sviluppo turistico, alle caratteristiche ambientali della costa e alla balneabilità delle acque e costituisce il quadro di riferimento per la predisposizione, da parte dei comuni costieri, come appunto Forio dei Piani Attuativi di Utilizzazione (PAD) e per l’esercizio delle funzioni di gestione sul demanio marittimo non portuale.
La costa come è chiaro costituisce un asset su cui punta per attrarre un turismo, ma anche da tutelare e valorizzare essendo sempre più attento ai temi della sostenibilità e della qualità dell’offerta, ma nello stesso tempo per soddisfare i bisogni delle comunità locali. Quindi servirà una strategia articolata per raggiungere l’obbiettivo. Il Piano, normativamente e per connotazione dovrà innestarsi anch’esso nel più ampio scenario della Politica marittima integrata dell’Unione europea che introduce un quadro comune per la Pianificazione dello Spazio Marittimo con l’obiettivo di perseguire una gestione integrata e garantire una crescita sostenibile degli ecosistemi costieri e marini, sottoposti a forte pressione insediativa, cambiamenti climatici, calamità naturali ed erosione. Tra i limiti importi dalla regione con il PUAD e che dovrà rispettarsi con il PAD ci sono:“la previsione di aree di libera e gratuita fruizione nella misura non inferiore al 30% della lunghezza degli arenili e del 30% delle altre superfici demaniali utilizzabili a fini di balneazione; la definizione dei contenuti del Piano Attuativo di Utilizzazione delle Aree del Demanio marittimo che devono elaborare i comuni costieri.
Le aree di libera e gratuita fruizione passano dal 20% al 30% della lunghezza degli arenili e delle altre superfici demaniali utilizzabili a fini di balneazione. I Comuni dovranno assicurare un facile accesso alle aree di libera e gratuita fruizione, garantendo servizi di base all’utenza, quali pulizia, sicurezza (salvamento) e servizi igienici”.