La Camera dei Deputati ha approvato l’aumento del 10% di idrocarburi nei fanghi usabili come concimi nei campi facendo,presumibilmente, come sostengono tecnici, aumentare il pericolo di cancro per chi ne mangia i prodotti. Questa faccenda dovrebbe spingere i sei sindaci dell’isola a dare una opportunità in più all’isola nel volerla completamente libera da concimi chimici per la sua agricoltura.
E’facilmente comprensibile come noi ischitani ed i nostri ospiti potremmo essere sicuri di mangiare sano .Abbiamo le ordinanze sui saponi bio, tra poco avremo le ordinanze sulla plastica minuta e forse con l’aggiunta per avere l’uso di sola acqua in vetro, con la cisgenetica avremo piante da frutto senza più attacchi da insetti nocivi che periodicamente attaccano il nostro patrimonio arboreo. Il discorso è avviato. Pertanto uno sforzo dei Sindaci nel prendere in considerazione lo sviluppo dell’agricoltura è a portata di mano.
Altre opportunità sono l’ arrivo della legge sul consumo dei suoli e la distribuzione a chi ha più di tre figli di terreni incolti. Ancora. Il Gal nei Comuni di Barano e Serrara Fontana mette a disposizione milioni di euro dell’Europa. Il nostro parlamentare Giosi Ferrandino si è assunto il compito di tentare di far inserire nel piano 2020/2027, sul welfare in Europa, l’esigenza dell’Italia e dei paesi europei termali, di ottenere un inserimento per le cure termali gratis in tutta Europa. La massa di lavoro politico/amministrativo è enorme, vediamo invece ad Ischia che gli amministratori si trastullano con “crastule” da Medio Evo.
Logicamente ci vorrebbe un gruppo isolano che affrontasse le telematiche di grande respiro, lasciando agli assessori ed ai consiglieri comunali i compiti di ordinaria e straordinaria amministrazione. Leggendo la stampa locale constatiamo la mancanza totale di senso di responsabilità da parte della maggior parte dei consiglieri comunali dell’isola che sembrano, o sono, solo interessati ai piccoli vantaggi personali. Se questa è il materiale con il quale lavorare siamo fritti se il popolo non si sveglia.
