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Lotta al Bracconaggio: a Ischia sequestrate doppiette, cartucce e richiami

I carabinieri forestali, assieme ai reparti Cites e Soarda di Roma hanno rilevato, nei giorni scorsi, numerose infrazioni che hanno portato al sequestro di armi e cartucce

Bracconaggio e isola d’Ischia. Un triste sodalizio che nonostante tutto non accenna a essere del tutto debellato. Per contrastare chi imbraccia il fucile non seguendo le regole scattano i servizi di prevenzione del territorio e lotta al bracconaggio, un’azione virtuosa effettuata dagli agenti del corpo dei carabinieri forestali, in collaborazione con i reparti Cites e Soarda di Roma. In questi giorni vi è un’intensa attività da parte del Comando della Stazione Carabinieri Forestale di Casamicciola Terme che sta svolgendo numerosi controlli sul territorio mirati alla repressione di tale fenomeno. Durante questi controlli, il 24 e 25 aprile, assieme al Nucleo Cites di Napoli e Soarda di Roma, la Sezione Operativa antibracconaggio e Reati in danno degli animali. L’azione sul territorio ha portato al sequestro di 4 trappole per uccelli, non consentiti dalle legge, di una doppietta con matricole abrase. Ma non solo. Sono state inoltre sequestrate 41 cartucce calibro 12 per fucile da caccia e un richiamo acustico completo di batteria, timer e tromba.

Durante la stagione venatoria dell’anno scorso sono state numerosissime le infrazioni da parte di persone che si allontanano fortemente dalle rigide regole imposte nei confronti di chi intende imbracciare una doppietta. Il mondo della caccia vissuto secondo le regole è composto da un universo sfaccettato in cui l’abbattimento del selvatico è solo l’ultimo tassello di un mosaico ben più complesso. Il mondo della caccia è allevamento di cani, vita vissuta sul campo boschivo, arte gastronomica legata al mondo venatorio, conoscenza accurata della vegetazione, insomma, un mondo variegato che ruota attorno al rispetto e alla simbiosi con la natura.Non certo armi illegali, cartucce sparate al di fuori del calendario venatorio e utilizzo di richiami illegali che nulla hanno a che vedere con un’arte antica difesa da chi, seguendo le regole, non tollera scorciatoie per ingannare selvaggina.

Come confermato dalla voce di chi ha lottato per anni per la difesa dell’ambiente, a Ischia  ha regnato per decenni la totale anarchia venatoria. La situazione è migliorata per quanto riguarda il bracconaggio primaverile ma la scarsità di controlli fa si che anche a caccia aperta i divieti più normali (silenzio venatorio, utilizzo di richiami. elettroacustici) siano lettera morta. Sia ben chiaro: i cacciatori ischitani non sono nè  peggio né meglio dei restanti cacciatori italiani, manca prevenzione e repressione degli illeciti venatori.

Tra gli ambientalisti è idea comune che il porto d’armi abbia una durata troppo lunga (6 anni) soprattutto per persone anziane.  Non esiste norma che consenta controlli sul tasso alcoolico o sul consumo di sostanze psicotrope per chi esercita la caccia. Negli anni i  cacciatori italiani sono diminuiti ma sono ancora un numero enorme e il tasso di illeciti amministrativi e penali altissimo. La caccia è un’attività che ha un impatto immenso sulla fauna selvatica e sull’ambiente. Senza la vigilanza volontaria in molte aree d’Italia i controlli sarebbero inesistenti, complice anche il taglio di risorse finanziarie agli organi di polizia. I cacciatori onesti sono ovviamente a favore della vigilanza volontaria, i bracconieri no. A Ischia senza l’impegno nell’ultimo ventennio dei nuclei di vigilanza di WWf, Lipu e Lac non avremmo avuto quella sostanziale diminuzione del bracconaggio primaverile che si è invece registrata grazie ai frequenti controlli sul territorio.

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