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Di Maio tarda a dimettersi: ci avrà forse ripensato?

di Francesco Castaldi

FORIO – Come abbiamo anticipato nell’edizione di ieri del nostro quotidiano, martedì si svolgerà il consiglio comunale di Forio. Una seduta-fiume (in considerazione dei numerosi punti all’ordine del giorno) all’inizio della quale si provvederà – il dato è oramai assodato – alla surroga del consigliere Tina Iacono, dimessasi dal proprio incarico quasi una settimana fa. La maggioranza guidata dall’ex democristiano Francesco Del Deo tenterà di ricompattarsi, dopo la recente defezione dell’avvocato Iacono, attraverso la “new-entry” Giuseppe Di Maio, che prenderà il suo posto. Improbabile, pertanto, che possa succederle Leonardo D’Abundo che, una volta subentrato a Tina Iacono, siederebbe di certo tra i banchi dell’opposizione. Un clamoroso autogoal che, se paradossalmente fosse siglato, denoterebbe tutta l’ingenuità politica di Del Deo che, al contrario, non è affatto una persona stupida e impreparata sotto questo profilo.

L’avvocato Di Maio, già candidato sul “carrozzone” che condusse Del Deo a trionfare alle amministrative di tre anni fa, non riuscì ad entrare in consiglio comunale, e così il primo cittadino di Forio, da abile “sarto” qual è, gli confezionò un abito su misura, nominandolo assessore dell’ente turrito. Un nobile vestito al quale il buon Di Maio, come scritto qualche giorno fa sulle colonne de “Il Golfo”, è disposto a rinunciare, non fosse altro perché, in caso di suo improvviso e incomprensibile diniego, il sindaco lo metterebbe alla porta, privandolo anche della poltrona di assessore (che, attualmente, gli garantisce un lauto portafoglio).

Con il passare delle ore, tuttavia, questo quadro sembra essere tutt’altro che perfettamente delineato. Infatti, stando alle indiscrezioni che abbiamo raccolto negli ambienti comunali, nel momento in cui stiamo licenziando questo articolo le dimissioni dell’assessore Giuseppe Di Maio non sono ancora state protocollate presso gli uffici di via Cristoforo Colombo. Una circostanza decisamente strana, che lascia spazio alle più fervide congetture.

Certo, nessun regolamento vieterebbe a Di Maio di dimettersi anche un minuto prima dall’inizio della seduta del civico consesso in programma martedì pomeriggio, ma questo insolito ritardo non può che alimentare il sospetto che il professionista della fazione deldeiana, per paura di dover approvare nel prossimo futuro un bilancio oltremodo viziato dal “no” perentorio del collegio dei revisori dei conti, stia pensando di rimangiarsi tutto. Fatto che, francamente, avrebbe del paradossale.

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Intanto, a turbare la tranquillità del primo cittadino ci si mette anche la delicata questione relativa alla nomina del successore di Giuseppe Di Maio. Un argomento decisamente caldo, che verrà di certo discusso nel corso di una riunione di maggioranza convocata per domani alle 12,00. Non è possibile, almeno per il momento, conoscere in anticipo la strategia che verrà utilizzata da Francesco Del Deo, che già in passato ha dovuto, per forza di cose, mettere mano alla giunta. Opterà per un radicale rimpasto delle deleghe, oppure ha già in mente il profilo dell’erede che prenderà il posto dell’avvocato Di Maio? “Chi vivrà, vedrà”, cantava Rino Gaetano in ‘Gianna’.

IL BILANCIO E I DOLORI DI PANCIA DELLE ‘QUOTE ROSA’

Un’altra tematica spinosa per il sindaco è certamente rappresentata dai malumori di alcuni consiglieri comunali, e in particolare da quelli di Maria Orlacchio e della direttrice Maria Chiara Conti. Entrambe, infatti, da tempo non sarebbero soddisfatte dall’operato dell’amministrazione, e non avrebbero neppure nascosto a Del Deo le proprie comprensibili perplessità rispetto all’approvazione del bilancio dell’Ente che, analizzato dagli esperti contabili, ha ricevuto il parere sfavorevole del collegio dei revisori dei conti.

Un particolare, quest’ultimo, tutt’altro che trascurabile, dal momento che sulle pubbliche amministrazioni – e quindi anche su ciò che avviene all’interno delle stanze del palazzo municipale – insiste la scrupolosa lente d’ingrandimento dei magistrati della Corte dei Conti, che nel silenzio generale monitorano con asfissiante costanza e giudicano la bontà delle attività svolte dagli organi politici, siano essi locali o nazionali. Per tale motivo, prima di procedere all’approvazione di un bilancio tutt’altro che in regola con le normative vigenti, è utile che i membri della maggioranza – che, lungi dall’essere sfaldata, ha tuttavia perso il proprio originario smalto – si riuniscano preliminarmente per valutare il dà farsi.

E quindi, dal punto di vista del primo cittadino, ben venga che durante la riunione di domani voli anche – seppur solo metaforicamente – qualche piatto: in questo modo sarà possibile evidenziare le criticità della squadra (che sono evidenti) e ripartire con un nuovo e ritrovato fervore. Elemento, quest’ultimo, aveva determinato la fortuna di Del Deo già alle scorse amministrative e che, verosimilmente, potrebbe giocare di nuovo a suo favore nella difficile ma non impossibile partita che il sindaco di Forio sta affrontando negli ultimi mesi per tenere ben salda la propria amministrazione ed evitare che esploda di punto in bianco.

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