Oggi ripercorriamo spiritualmente l’ingresso di Gesù in Gerusalemme. E’ un evento glorioso per Cristo acclamato come il re d’Israele, che viene nel nome del Signore. Ma, insieme, questa gloria e regalità di Cristo è solo preannunziata: deve prima passare attraverso la passione. Con la domenica delle Palme -l’ingresso di Gesù in Gerusalemme- si apre la Settimana Santa, la principale di tutto l’anno liturgico. Essa è la più ricca delle memorie dei misteri della redenzione: la passione, la morte, la sepoltura, la risurrezione del Signore. Gesù entra in Gerusalemme non con la prepotenza, ma con l’umile mitezza. Entra come un re e il suo dono è la pace. Però non illudiamoci troppo: dopo pochi giorni non mancherà chi lo vorrà crocifisso. Nella prima lettura dal libro del profeta Isaia (Is 50, 4-7) il Servo di Dio è l’esemplare della docilità, dell’ascolto della parola e della volontà divina. Il suo è un destino misterioso: è oggetto di scherno e tuttavia non si ribella: ha la certezza di compiere un disegno, una missione di salvezza. La mente corre subito a colui che non è venuto per essere servito, ma per essere servo e offrire la propria vita come prezzo di Liberazione. Nella seconda lettura dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi (Fil 2, 6-11) di natura divina eppure in condizione umana di servo: ecco lo spogliamento di Gesù, vero Dio e vero Uomo, del Figlio di Dio, che appare nell’umiliazione che giunge all’abbassamento della Croce (testo falsificato dalla spa tdg di Brooklyn per negare la divinità del Figlio di Maria): “Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”. Nel Vangelo della Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo San Marco (14, 1 – 15, 47) ripassiamo, non con l’attenzione di chi ascolta una storia del passato, ma con la partecipazione di chi rivive una vicenda di amore e di dolore da cui è stato redento, la passione di Gesù, che il doloroso, devoto e drammatico dialogo della lettura evangelica ci fa seguire con immensa gratitudine. PB