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Caremar, il sindacato nuovamente in regione

di Marco Gaudini

ISCHIA – Continua la mobilitazione del Sindacato Or.S.A. marittimi e dei suoi rappresentanti sulla vicenda Caremar. Dopo infatti le proteste delle scorse settimane terminate nell’ultimo sciopero, che vide anche dei momenti di tensione al porto di Napoli, oggi una delegazione approda nuovamente in Regione Campania. Questa volta destinatario delle istanze dei lavoratori, e dei loro rappresentanti, insieme all’Autmare, è il dottor Cimmino della segreteria del Presidente Vincenzo De Luca. La storia è nota è oggetto della contestazione resta sempre  l’accordo sindacale raggiunto il 23 febbraio scorso dai sindacati della triplice CGIL, CISL e UIL, dall’UGL  e dall’USLAC/UNCDIM. Accordo sonoramente bocciato dai lavoratori  anche con il referendum svoltosi il 29 e 3O marzo scorso. Nonostante l’interessamento su vari fronti e l’attenzione mediatica sul caso,  i problemi però  sono tutti ancora irrisolti, almeno quelli che citano i rappresentanti sindacali dell’Or.S.A. Marittimi, e la società, ormai pare non aver alcuna intenzione di dialogare, come è emerso anche la nota inviata dalla Compagnia con la quale non si riconosce il recente referendum consultivo. Il Sindacato pertanto, in compagnia con l’Autmare, ritorna alla “carica” sperando nuovamente nella Regione, al fine di sollecitare l’istituzione che in tutta questa vicenda ha maggior voce in capitolo. I rappresentanti dell’Or.S.A, hanno infatti dichiarato che:«non accettano trasformazioni unilaterali dei rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato e le decurtazioni economiche  finalizzate esclusivamente al raggiungimento di un maggior profitto da parte dell’azienda a  discapito dei lavoratori. Così come inaccettabile è l’ostinato rifiuto di applicare il contratto  nazionale del lavoro in relazione all’orario che non dovrà superare le 8 ore giornaliere». Il clima, quindi, seppur con alcuni tentativi di rasserenamento, resta comunque molto teso, e non sembrano esserci degli elementi di distensione. Il tutto avviene con  l’approssimarsi della stagione estiva, e quindi con un maggiore “traffico” marittimo ed incremento del numero di passeggeri. Qualora la vertenza non dovesse vedere una risoluzione,  potrebbe generarsi una situazione molto preoccupante per il trasporto marittimo delle isole del golfo. Situazione che avrebbe pesanti ripercussioni, sul turismo e sui trasferimenti giornalieri anche di merci. Nonostante questo “paventato” pericolo, le cose sembrano però non trovare la giusta rotta.

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