SPORT

Dinolfo: «Limitiamo al massimo gli spostamenti»

Il collaboratore bianconero lancia il suo appello e fa il punto della situazione: «Non credo che i campionati riprenderanno»

E’ un clima ovviamente alquanto teso quello che si respira sull’isola, come d’altronde un po’ ovunque. E oltre ai medici impegnati in trincea, in prima linea c’è anche il duro lavoro di vigili, polizia e tutte le forze dell’ordine chiamate a far rispettare le norme e soprattutto il #iorestoacasa. Tra questi c’è anche mister Thomas Dinolfo impegnato con la juniores del Barano, ma anche con la prima squadra dove collabora a stretto giro con il tecnico Di Meglio.

Con lui abbiamo analizzato la situazione sull’isola e quello che potrebbe accadere in merito allo sport, quali conseguenze si potrebbero avere: «E’ una situazione drammatica che purtroppo nessuno si aspettava nemmeno lontanamente di vivere. Ci dobbiamo abituare e soprattutto dobbiamo stare a casa cercando di fare meno spostamenti possibili. Questo è il minimo che ci viene chiesto e che dobbiamo fare e va fatto per aiutare chi invece sta rischiando anche la propria vita per salvare noi».

A proposito del supporto e dell’aiuto da dare a chi sta lottando in trincea e ci riferiamo ovviamente soprattutto a dottori e infermieri, c’è chi come te lotta invece in strada per cercare di far rispettare le regole…

«Cerchiamo nel nostro piccolo di dare una mano ma soprattutto di far comprendere alle persone che questa situazione si potrebbe prolungare ancora se non cerchiamo di rimanere uniti ma separati ognuno nelle proprie abitazioni. Per il popolo non è facile restare a casa per tanto tempo, ce ne rendiamo conto e no lo è per nessuno di noi, ma al momento questa è l’unica arma che abbiamo per combattere il nemico invisibile, cercare di diminuire i contagi in modo che anche medici, infermieri possano nel frattempo innanzitutto forse riposare un po’ visti i turni stressanti e le notti senza fine, ma soprattutto far in modo che si possano concentrare su come sconfiggere del tutto il virus. Non voglio sembrare pessimista o comunque sconfortare ancor di più le persone ma i tempi saranno molto lunghi se non cerchiamo di collaborare. Devo dire però che le problematiche erano molto di più i primi giorni, ora, almeno sull’isola sono sempre di meno. I controlli sono tanti e si cerca di limitare al massimo gli spostamenti delle persone, cercando ovviamente anche di andare incontro a quelle che sono le vere esigenze».

In merito allo sport e nello specifico al Barano, come ci si è organizzati? I ragazzi stanno cercando comunque di allenarsi in qualche modo a casa per rimanere in forma eventualmente si dovesse tornare a giocare o si possa magari recuperare qualche partita e giungere alla decisione magari di disputare almeno gli spareggi playout e play off?

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«Nel limite del possibile abbiamo cercato di dare delle indicazioni ai ragazzi nelle ipotesi di dover riprendere, poi sta comunque alla volontà di ragazzi. Risulta però per noi dilettanti tutto più difficile sia per le attrezzature che per gli spazi che non si hanno a disposizione in casa. Se si dovesse ricominciare vedremo, ma personalmente dubito fortemente che si riprenderà, poi setta alla Lega decidere. Per i professionisti forse si cercherà di trovare qualche soluzione, ma dubito per noi vedremo. Ripeto i tempi di questa situazione saranno molto lunghi e non credo che potremmo concludere regolarmente il campionato, sarà impossibile. Ma spetta comunque a chi di dovere trovare delle soluzioni perché finirla in questo modo significa decidere a priori le sorti delle squadre. Per quel che concerne a livello economico, è una catena che si va a ripercuotere anche nello sport. Si è boccato tutto anche per ciò che concerne i rimborsi dei ragazzi e fermandosi tutta l’economia diventa difficile programmare il futuro e soprattutto per noi dell’isola che questa stagione poteva essere a livello turistico la nostra conferma diventerà difficile ora pensare o immaginare un’estate degna della scorsa. Ci sono altre priorità forse si ripartirà dai giovani, si troveranno delle soluzioni. Campionati minori saranno l’ultimo dei problemi. L’appello che mi sento di fare è quello che fanno tutti retare a casa e limitare al massimo tutti gli spostamenti nella speranza di tornare presto alla normalità».

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