POLITICAPRIMO PIANO

AGGRAPPATI A MATTEO

Il ministro Salvini formula l’ipotesi di un nuovo condono (per abusi edilizi di piccola entità) e naturalmente anche sull’isola si “drizzano le antenne” e si seguono le evoluzioni. Il sindaco lacchese Pascale parla di possibile segnale di vicinanza ai cittadini, più scettico l’avvocato Gino Di Meglio che attende comunque un testo per esprimere una valutazione compiuta

Quando ti trovi su un’isola dove il fenomeno dell’abusivismo edilizio – o meglio delle sentenze di condanna con annessa sanzione accessoria della demolizione – ha rappresentato una piaga per decenni e dove tanta gente davvero non dorme la notte nel timore di potersi vedere abbattuta la casa o una porzione di un immobile, ci si aggrappa a tutto. Ecco perché anche a Ischia non è passata assolutamente inosservata, per quanto i contenuti non siano ancora chiari, marcati e delineati, la proposta del leader della Lega e Ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini. Che ha rilanciato l’ipotesi di un nuovo condono, o meglio di un parziale condono. Ma cosa propone di fatto il buon Salvini? L’esponente politico ha paventato l’ipotesi di un condono edilizio per piccoli abusi ma il primo quesito sorge inevitabilmente spontaneo: quanto piccole, cioè, possano essere queste difformità per rientrare nella sanatoria che si va a creare, e capirete che il dettaglio è tutt’altro che trascurabile. Per adesso bisogna affidarsi al Salvini pensiero, ossia alle dichiarazioni rilasciate dal Ministro in prima battuta all’agenzia ANSA: “Lo dico senza ipocrisia, ci sono problemi di bilancio? Ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei comuni di mezza Italia? Sì, e allora non sarebbe più saggio per quelle di piccola entità andare a sanare tutto quanto? Lo Stato incassa e i cittadini possono tornare nella disponibilità piena del proprio bene penso che sia un ragionamento su cui andare avanti con coraggio fino in fondo”. Insomma, il buon Matteo l’ha “toccata piano” e le reazioni (tanto per cambiare) sono state le solite: il PD a fare le barricate e a non volerne sapere, e Forza Italia possibilista ma davvero su piccoli abusi per bocca di Tajani.

Ma quali sono gli umori sull’isola di fronte alla prospettiva di una nuova sanatoria? Il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, spiega al cronista: «Voglio partire da una considerazione propedeutica ad ogni ragionamento: da un governo politico ci si aspettano sempre risposte politiche, inutile girarci intorno. Ci si aspetta che il grido di dolore e i veri bisogni della cittadinanza vengano recepiti. E questo, mi sia consentito, lo si fa anche andando nella direzione di ascoltare le istanze formulate dagli amministratori locali e quindi come dicevo le necessità reali e concrete della gente. Insomma, ben venga una riflessione di questo tipo e ben venga il fatto che questo tema (così sentito in Campania al punto tale da essere diventato un dramma ed una indiscutibile emergenza e piaga sociale) per tantissime famiglie sia finito finalmente nell’agenda politica nazionale. Nella speranza, naturalmente, che dalle parole si possa poi passare anche ai fatti».

Sull’argomento abbiamo raccolto anche le impressioni dell’avvocato Gino Di Meglio al quale abbiamo chiesto un parere sulla proposta di Salvini e anche sulle implicazioni che potrebbe avere per Ischia. Il professionista risponde così: «Non conosciamo ancora il testo della proposta, e questo fa tutta la differenza del mondo. Mi spiego: se parliamo di un condono utile a sanare una finestra che è stata spostata di 10 centimetri, allora parliamo di uno strumento del tutto inutile perché in un caso del genere non si può nemmeno parlare di abuso. Se invece parliamo di un condono relativo a piccoli ampliamenti di superficie utile all’interno di preesistenti abitazioni legittime… beh, in assenza di una pianificazione (visto che noi siamo fermi come interventi pianificatori del territorio ad anni fa) allora a quel punto ben venga anche questa soluzione. Almeno si potrebbero sanare quelle situazioni in cui molto spesso davvero per necessità si è stati costretti a realizzare un piccolo ampliamento per sopperire alle esigenze abitative del proprio nucleo familiare». Per adesso, spiega l’avvocato, inutile fare altre considerazioni: «Allo stato non è possibile esprimere un’opinione perché tutto è allo stato assolutamente ancora embrionale: se non si legge una proposta è chiaro che non si può avere un’opinione». Gli chiediamo se dal punto di vista politico e non giuridico l’iniziativa può essere vista come un primo chiaro segnale della volontà di voler affrontare un problema delicato e spesso tabù, Gino Di Meglio risponde così: «Sarò sincero, tutti i condoni sono stati varati non certo per risolvere i problemi dei cittadini quanto con l’intento di fare cassa. Prova né che le domande di condono del 1985 e del 1994 ancora non sono state evase dalle pubbliche amministrazioni e giacciono negli uffici comunali. La politica vuole con i condoni vuole ripianare le situazioni debitorie in essere, e credo che anche stavolta la “musica” sarà la stessa».

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