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Dissesto stradale, via Leonardo Mazzella mette ko automobilisti e centauri

Ormai non si contano più i danni arrecati ad auto e motorini quotidianamente in marcia su via Leonardo Mazzella. La strada in questione, infatti, versa da svariati mesi in condizioni pietose con un manto stradale non uniforme e che sta creando non pochi disagi ai guidatori isolani.  Diversi infatti sono stati, nelle ultime settimane gli  automobilisti che hanno finito col bucare le ruote dei propri veicoli mentre circolavano sulla suddetta strada o ancor peggio chi – come nel caso degli scooteristi – ha rischiato di farsi male, scivolando col  proprio motociclo, a causa del manto stradale dissestato.   Tante  le proteste che  si sono sollevata da parte da parte dei cittadini che  cominciano ad essere stanchi dell’indicibile situazione in cui via Leonardo Mazzella si trova  ormai da tempo. Una storia questa,  che purtroppo si ripete ciclicamente.

La strada in questione, infatti, negli ultimi due anni, è stata al centro di numerose polemiche, a causa dei prolungati lavori per l’impianto fognario e  che, se certamente utili da una parte, dall’altra hanno finito purtroppo per creare innumerevoli disagi alla cittadinanza. Basti pensare alla vicenda che ha visto protagonista l’ex docente del liceo di Ischia, il professore Gianfranco Marelli, diversamente abile che, per mesi è stato quasi impossibilitato ad uscire dalla propria abitazione a causa del grave dissesto stradale che caratterizzava la strada in questione e che non facilitava certamente  la circolazione di una persona con problemi motori. Complici  del malcontento  sollevatosi di recente, quindi,  anche questa volta,  i lavori di completamento dell’impianto fognario i cui cantieri su Via Leonardo Mazzella, sono stati riaperti e poi richiusi nell’autunno appena trascorso, lasciando la strada in condizioni pietose. Una domanda quindi sorge spontanea visti i precedenti: per la sistemazione del manto stradale, non solo di via Leonardo Mazzella ma di molte altre arterie del Comune di Ischia che destano in condizioni di dissesto, bisognerà attendere l’arrivo della prossima pasqua? Speriamo proprio di no…  

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