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DIVENTIAMO ALLENATORI DI NOI STESSI

Angelo Roja

In palestra, oltre a soddisfare le richieste nei clienti si deve essere preparati a esaudire anche quelle degli atleti delle più disparate specialità che chiedono la consulenza tecnica come, calcio, tennis, atletica, ecc. Ricordo ai tecnici addetti che per questi ultimi, distinguiamo da subito tre macro-aree: la conoscenza del gioco; l’abilità tecnica, ovvero ciò che mi permette di poter fare quel determinato gioco; la parte fisica, cioè la possibilità di sostenere il gioco nel tempo. In tutte le fasce d’età, lavorare su questi tre aspetti sempre contemporaneamente. Al massimo, lavoriamo con percentuali maggiori o minori su un aspetto piuttosto che sull’altro. Una volta eliminate le varie carenze atletiche, per me, è preponderante la conoscenza del gioco, perché è l’unica fase che migliora le altre. Se gioco, miglioro la tecnica e la parte atletica. Se lavoro solo sulla tecnica, difficilmente potrò migliorare la comprensione del gioco. Se alleno solo la parte atletica, sicuramente non migliorerò in nessuno degli altri due aspetti. A dispetto di quel che molti credono, le basi dell’allenamento sono sempre le stesse, sia per chi pratica il fitness che lo sport professionistico. A mutare sarà l’applicazione dell’intensità, del volume e della frequenza degli allenamenti. Le stesse attività di aerobica, pesi, kettlebell, spin, step, ecc. le effettuano sia gli iscritti a qualunque corso che gli atleti. Come in palestra si adatta il lavoro al livello personale di ogni iscritto, così ogni atleta di una squadra farà il suo programma che sarà solo più duro e intenso rispetto a chi fa solo fitness. Un professionista del basket, del tennis, del calcio o della pallavolo avrà bisogno di un fitness ad altissimo livello per innalzare o mantenere le qualità e i livelli di rapidità e forza raggiunti. Utilizzerà di più i pesi, ma anche le normali macchine isotoniche, cosa che fa anche il praticante, la ginnastica funzionale e il fitness, e se per gli arti inferiori si parla di lavori specializzati, estremamente mirati, per il tronco e gli arti superiori si devono applicare lavori costanti per ottenere validi risultati.
Alta intensità, base dello sport moderno

 

Lo sport moderno è basato sull’intensità e sia che si pratichi basket, volley, o calcio, allenarsi basandosi su alti parametri di intensità è la regola generale. Normalmente nel microciclo settimanale una qualunque squadra eseguirà una seduta prevalentemente aerobica, una di forza per gli arti inferiori, una di forza per il tronco e gli arti superiori. Ai normali lavori di preparazione come: resistenza all’accelerazione, velocità, balzi, endurance, si affianca quello a circuito, costruito includendo lavori di forza e lavori aerobici, anaerobici, a cui diamo valenze di forza, resistenza e valenze metaboliche. Per esempio successioni di tre quattro o più stazioni, realizzabili, oltre che con i pesi, kettlebells, TRX, anche con le macchine isotoniche. Lavori di 1’ – 1’30”, a livelli diversi, con l’uso indispensabile di un cardio-frequenzimetro.
Allenamento a circuito

L’allenamento a circuito anche in palestra trova largo impiego, sia per ritrovare o mantenere la condizione atletica che per stimolare l’organismo con un metodo stimolante. Sia per l’atleta che per l’utente normale, due, tre sedute adottando il circuito, evitano i tanti problemi muscolari che derivano dall’uso di carichi elevati o sub-max, facendo anche smaltire qualche kg di troppo, e possono già rappresentare, per la media dei frequentatori esigenti della palestra, un ottimo punto di partenza per livelli superiori.

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Forma di esecuzione corretta

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Come per gli atleti professionisti, anche in palestra si bada che ogni iscritto effettua gli esercizi con la corretta tecnica, rispettando l’intensità ed i tempi di esecuzione. Nella preparazione atletica di una squadra, si prendono in considerazione sia i temi della prevenzione, sia quelli della prestazione, ma più spesso considerando sia l’uno sia l’altro aspetto. Prevenzione che è messa in primo piano con i clienti di una palestra. In vista della partita settimanale una squadra ricerca la prevenzione, durante la settimana si ricerca la prestazione. Oggi per tutti gli sport, la palestra è diventata di uso comune. Assistendo a un allenamento di una squadra si vedono i giocatori praticare il fitness, lo stretching, eseguire esercizi mirati al superamento di un infortunio o al normale lavoro preparatorio per l’evento settimanale, o di chi cura la rieducazione post-infortunio. Cose che sono abitualmente effettuate in ogni centro fitness in risposta alle singole esigenze dei clienti.

Prevenzione degli squilibri muscolari

In palestra si controlla agevolmente il lavoro di una squadra di 20 o più elementi, che possono lavorare anche a livello individuale.
In palestra si prevengono gli squilibri muscolari, sempre possibili per un atleta che, praticando esageratamente una specialità, ha la tendenza a potenziare di più certi gruppi muscolari, trascurandone altri, non direttamente interessati per un determinato gesto sportivo. Cosa che fa anche il normale cliente in palestra.
Allenando i componenti di una squadra si sarà più attenti al tempo di recupero dopo uno sforzo, come fa anche l’utente del centro fitness. Le metodiche utilizzate pressappoco, sono comunque sempre le stesse, anche se con i professionisti si hanno maggiori esigenze di verificare periodicamente la condizione dei componenti la rosa.

Atleti amatori, master e cura del corpo

In palestra oltre ai normali clienti che si contentano di recuperare o mantenere la forma raggiunta, e quindi senza esigenze di alti livelli prestativi, vi è un numero sempre maggiore di amatori e master, anche di una certa età, che si allenano per mantenere i propri livelli nello sport che praticano. In palestra si deve far fronte alle diverse esigenze della clientela. Come quelle della squadra che milita in x serie, dell’amatore, del master o il normale utente, e a tutte queste richieste si deve sempre rispondere con professionalità, competenza ed elasticità. Oggi un centro wellness e fitness non può esimersi dall’offrire tutta una gamma di servizi personalizzati che riguardano anche la cura del corpo. In pratica, palestra come sinonimo di cultura sportiva.

Una popolazione di arzilli vecchietti

Tutti sanno che prevenire è meglio che curare. Quel che la palestra offre alla clientela è un insieme di servizi, che sicuramente tra pochi anni saranno offerti dal sistema sanitario nazionale. Solo così si assisterebbe al calo della spesa sanitaria. Con l’allenamento ci manteniamo arzilli anche dopo i 60-70 anni, preservandoci da malattie invalidanti che spesso sono la causa del disuso muscolare. Si dovrebbe instaurare un dialogo permanente col medico, con controlli periodici della scheda d’allenamento e del livello di fitness raggiunto: della capacità aerobica, del livello di elasticità, la verifica delle ultime analisi, della prova da sforzo, sarebbe facile così prendere quei provvedimenti che preverrebbero future patologie o quelle in corso.

Come dovrebbe essere l’istruttore ideale

Ci vorrebbe una persona di grande esperienza che, al di là dalla preparazione della scheda, riesca a personalizzare il più possibile, il fine prefisso dal cliente. Vi assicuro che questo è il confine tra il prepararsi una scheda da soli (per l’esperienza accumulata) e il delegare tale compito a terzi. Secondo me, un buon istruttore deve anche rendere quanto più possibile autonomo il cliente nel gestire la seduta di allenamento. Infatti, imporre come a molti farebbe comodo, costantemente il personal trainer, sarebbe un costo eccessivo. Dopo qualche mese per apprendere i metodi e la tecnica degli esercizi si dovrebbe essere in grado di procedere autonomamente, con l’istruttore si terrà una periodica verifica del programma e degli esercizi che si stanno eseguendo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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