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DiVini&Sapori – Il senso della viticoltura ischitana in un racconto sui vini di “fatica”

Solo pochi ettari. Di eroismo e poesia. Di enormi sacrifici e una vita di lavoro, a respirare il profumo del salmastro e della campagna su queste vigne scoscese. E’ un racconto corale quello di Antonio Mazzella e della sua famiglia, dei suoi vini che parlano di fatica e orgoglio, del senso di appartenenza al territorio, bottiglie che sanno di terra, di cielo e di mare. E’ uno di quei racconti che si addentrano nell’anima più autentica della viticoltura ischitana, tra scenari mozzafiato di vigneti a perdita d’occhio e uve autoctone. Vigneti che si conquistano solo a piedi, piccole parcelle vitate su vere e proprie terrazze affacciate sull’acqua, a volte quasi a sfiorarla, in un mosaico di micro mondi diversi per clima e per terreno, su pendenze talmente ripide da impedire l’uso di macchine o monorotaie: solo determinazione e tanto sacrificio. La chiamano viticoltura eroica.

E qui l’eroismo si vede e si sente, si respira nella passione di Nicola e Vera, i figli di Antonio, consapevoli del proprio ruolo nel patrimonio di famiglia; nel voler crescere e migliorarsi, in una terra di sicuro forte e fiera ma certo non così facile alla coltivazione della vite. Siamo nel versante sud est dell’isola, tra i più belli e scenografici di Ischia, sullo sfondo di piccole insenature, casette color pastello e un mare cristallino. Il silenzio e il contatto esclusivo della natura sono le qualità principali di questa striscia di terra che va dal Castello a Punta San Pancrazio: due ettari di proprietà e tre in affitto, oltre alla passione e la competenza dei 40 vignaioli che conferiscono le loro uve all’azienda. Una sinergia di lavoro a creare una forza spirituale, oltre che fisica nei vini di Antonio Mazzella, vini di fatica ma anche di atmosfera.

Il Villa Campagnano è figlio di vigna, non di cantina, nasce a est del Comune di Ischia, da piccoli fazzoletti di terra che ad anfiteatro abbracciano e accarezzano il mare. Vigneti ripidi e difficili, modellati da terreni ricchi di friabili lapilli: pomice bianchissima e ossidiane “grosse come melone” sono gli unici elementi da cui traggono vita le uve Biancolella e Forastera, le anime autoctone di questo vino. Al contrario di altre parti d’Italia, a Ischia non si diventa vignaioli per diletto, ma per scelta o perché ci nasci e Antonio, Nicola e Vera, le loro viti le conoscono ormai una ad una, accudendole ancora su vecchi impianti: ogni vite aggrappata ad un palo di castagno (faticosissimo da portare giù in vigna), legata col salice come le vere tradizioni agricole “in via di estinzione”. L’eroismo è anche la poesia delle uve pigiate e pressate a mano in vigna, sistemate in botti e caricate in barca. Non esiste altro modo per trasportarle, non ci sono strade agevoli, solo il mare di Ischia può cullarle su piccoli gozzi che vanno su e giù, dalla vigna al piccolo borgo di Ischia Ponte e da lì in cantina a Campagnano: uno spettacolo come pochi, diverso, tipico ma soprattutto autentico. Tornato sulla terraferma, il mosto fermenta in barrique nuove di rovere, non di castagno come da tradizione, per poi finire in acciaio a batonnage sulle sue fecce a dargli pienezza e corpo.

Una sola filtrazione e il risultato è un vino dalla personalità importante, fiero nei suoi toni floreali e delicatamente minerali, senza rinunciare al frutto: ricordi di pera matura, agrumi e mandorle. Piacevolmente morbido e pieno ma con una bella trama di freschezza e sapidità, con una lunga persistenza al palato, da abbinare a formaggi di media stagionatura, piatti di pesce, carni bianche e sformati. Un risultato in cui si sente la purezza e l’intensità tutta ischitana, una produzione “eroica” di 6.000 bottiglie ad un prezzo medio di 13 euro circa. Un vino dal pensiero sensoriale che riporta a quelle piccole vigne: le pietre, la fatica, il mare, l’ossidiana. La vite, la terra, l’uomo. Ora tocca a Nicola, folgorato dall’amore per la sua terra e le sue viti, e un cuore troppo vivo per trascorrere i pochi momenti liberi senza pensare a nuovi progetti. Dentro di lui ancora un desiderio forte: mettersi in gioco e dare qualcosa ad un territorio ancora poco comunicato nei suoi valori più veri ma con tante potenzialità da esprimere. E altre storie da raccontare.

Cantine Antonio Mazzella – Via Serbatoio, Campagnano d’Ischia – Tel. 081/901541 www.ischiavini.it

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