Docenti, Schilardi rilancia l’appello dei sindaci al Ministero
Il commissario alla ricostruzione post sisma ha ribadito le richieste dei primi cittadini isolani per colmare la differenza di trattamento tra il personale impegnato nei tre Comuni del Cratere e quello delle altre zone d’Italia colpite dai terremoti
Il commissario alla ricostruzione Carlo Schilardi ha inviato al ministero dell’Istruzione l’istanza che i sindaci di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio avevano sottoscritto alcuni mesi fa circa la richiesta di assegnazione del personale docente, educativo e Ata nell’Isola d’Ischia. L’ex prefetto, rifacendosi alla nota congiunta dei primi cittadini del Cratere, ha ricordato che con i decreti n. 666/2017, n. 607/2018 e n. 436/2019, il Ministro dell’Istruzione aveva disposto negli anni scorsi l’utilizzazione provvisoria del personale nelle scuole dei Comuni dell’isola interessati dal sisma e in particolare di coloro i quali alla data del 21 agosto 2017 erano residenti, e quindi con dimora abituale nei citati Comuni, in costruzioni crollate, divenute inagibili o indisponibili, allo scopo di garantire il buon andamento delle attività didattiche e la tutela delle posizioni lavorative del personale. Adesso, in previsione dell’avvio del nuovo anno scolastico, viste le permanenti condizioni di fragilità in cui ancora vive la popolazione residente con oltre 2.500 sfollati, compreso il personale scolastico, e considerata anche l’emergenza epidemiologica Covid-19 tuttora in atto, Schilardi ha chiesto formalmente di voler valutare la possibilità di concedere al personale in questione l’assegnazione presso gli istituti dell’isola di Ischia anche per l’anno 2020/2021 e, se possibile, anche per gli anni seguenti.
Qualcuno infatti ricorderà che verso fine gennaio i Comuni isolani colpiti dal sisma, in una nota stilata su impulso del sindaco Giovan Battista Castagna e inviata al Ministero, avevano sottolineato una stridente anomalia: nonostante la decretazione in materia in favore del personale docente, educativo e dell’Ata, che risiede o dimora in maniera stabile nei comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, il terremoto isolano e le sue conseguenze vengono comunque discriminati rispetto alle altre emergenze nazionali. In virtù di tale differenza di trattamento, i sindaci del Cratere si erano detti pronti a chiedere l’adozione di provvedimenti di natura definitiva in favore di tale personale scolastico.
Finora, grazie alla sensibilità dimostrata dal Ministero dell’Istruzione, coi decreti citati, e ai provvedimenti del Dirigente scolastico regionale, l’utilizzazione del personale residente ha garantito e sta garantendo continuità ed efficienza al servizio scolastico, che sull’isola d’Ischia è minato dai disagi legati all’inagibilità di tutte le strutture scolastiche dei territori colpiti dal sisma del 21 agosto e dall’annosa difficoltà di reclutamento di personale proveniente dalla terraferma. A ciò si uniscono le difficoltà di un territorio già di per sé fragile sotto il profilo idrogeologico, col sisma che ha peggiorato il dissesto, provocando nei Comuni interessati continui fenomeni di frane e allagamenti. E non vanno dimenticate le difficoltà oggettive per il personale extra-isolano legato alle sempre più frequenti e numerose mareggiate che determinano frequenti interruzioni dei collegamenti marittimi.
Nel frattempo, dopo il sisma del 2017 il personale scolastico dei Comuni del cratere è stato escluso senza motivo dalle provvidenze in materia di utilizzazioni previste dal Contratto collettivo nazionale integrativo (Ccni) sottoscritto il 28 giugno 2018. Tale contratto all’articolo 3 prevede infatti che “la contrattazione decentrata a livello regionale può eventualmente definire ulteriori criteri e modalità di utilizzazione oltre quelli previsti dal successivo articolo 5, in relazione alle specifiche situazioni locali, ivi compresi qualora ne ricorrano ancora i presupposti, gli eventi sismici relativi alla regione Abruzzo, Marche e Umbria e alle Province di Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Mantova, Rovigo, Rieti con l’obiettivo di rendere effettivamente garantito il diritto allo studio, nonché favorire le iniziative volte all’istruzione degli adulti”. Dunque, la possibilità di contrattazione regionale in deroga è stata prevista per tutti gli eventi sismici dell’ultimo decennio, tranne che quello sull’isola d’Ischia, con riferimento non soltanto allo stato di emergenza, ma anche alla successiva fase di ricostruzione, cosa che appare ancora più grave e ingiusta se si considera che nei comuni terremotati dell’isola d’Ischia il percorso della ricostruzione è ancora allo stato iniziale.
Attualmente sembra che anche per l’anno scolastico 2021/2022 si riproporranno le situazioni di disagio e incertezza legate alla necessità di ottenere ogni anno provvedimenti di utilizzazione e assegnazione provvisoria, senza che nulla sia cambiato, se non in peggio, per le condizioni del territorio, per la scuole e per il suo personale. Nel successivo contratto integrativo sottoscritto a dicembre 2018, relativo alla mobilità del personale per gli anni scolastici del triennio 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022, non si fa menzione della contrattazione regionale in deroga per i casi già previsti dal citato articolo 3, comma 5 del Ccni; ciò nonostante, al numero 4 dell’articolo 1 viene stabilito che le parti concordano sull’eventualità di stipulare un ulteriore atto negoziale, anche su richiesta di un solo soggetto firmatario, per recepire possibili effetti sulla mobilità derivanti da eventuali interventi normativi e contrattuali, o qualora le parti concordemente lo ritengano necessario. I sindaci isolani, vista la citata necessità di provvedimenti che siano finalmente definitivi, chiedono atti con cui siano disposti trasferimenti definitivi del personale docente, educativo e Ata interessato nei comuni di residenza o nell’ambito 15 di riferimento, anche tenuto conto della esiguità del loro numero. A fronte di tale priorità, in subordine avevano anche chiesto di prevedere nella mobilità relativa al prossimo anno scolastico riserve di posti o precedenze specifiche per i docenti e il personale educativo e Ata che risiede o dimora in maniera stabile e continuativa nei tre comuni del Cratere. In ogni caso, i sindaci auspicano che a livello provinciale e in previsione della mobilità anche per l’anno prossimo vengano riservati o bloccati posti spettanti al personale docente, educativo e Ata interessato e già utilizzato nei tre comuni terremotati. Infine, in caso di esito negativo delle richieste di trasferimento, la speranza è che tali posti siano comunque assegnati in utilizzazione straordinaria o assegnazione provvisoria ai docenti in questione, che dei Decreti del Miur n.666/2017 e 607/2018 erano peraltro già beneficiari.