CRONACA

Alberghi, al via l’iter per il ristoro delle prime accoglienze

Il commissario Schilardi ha firmato il decreto per rimborsare le strutture che ospitarono i cittadini durante le prime due settimane dopo il sisma

È in via di completamento il mosaico delle varie rendicontazioni per i servizi d’accoglienza nei confronti degli sfollati post-sisma. Il commissario Schilardi lo aveva annunciato nei giorni scorsi, e il nuovo decreto è arrivato ieri puntuale. È stato infatti pubblicato il provvedimento che fissa i criteri, le procedure e le modalità per la rendicontazione delle spese per i servizi forniti dalle strutture alberghiere necessari durante la prima fase dell’emergenza-sisma, allo scopo di assicurare l’indispensabile assistenza e ricovero alla popolazione colpita dall’evento sismico del 21 agosto 2017.

Si tratta, in sostanza, di ristorare gli alberghi che fornirono la primissima ospitalità agli sfollati nei giorni immediatamente successivi al terremoto. Il decreto firmato da Schilardi, che consta di cinque articoli, si applica ai tre Comuni del Cratere, Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, e detta le disposizioni di dettaglio per l’erogazione delle somme alle strutture alberghiere che accolsero i cittadini tra il 22 agosto e il 5 settembre 2017. In quei primi giorni, in realtà, furono allontanate cautelativamente dalle proprie abitazioni molti più cittadini di quelli che poi risultarono effettivamente sfollati, in quanto c’era da attendere l’esito delle verifiche di agibilità su domanda di sopralluogo presentate presso i vari centri di coordinamento comunali, e della notifica delle ordinanze di rientro o di sgombero, emesse dopo le citate verifiche.

Il decreto emanato ieri dal Commissario stabilisce, all’articolo 3, le varie modalità di presentazione della documentazione per i servizi forniti dalle strutture alberghiere, tra cui la ragione sociale, la fattura elettronica, la certificazione rilasciata dalla competente Cciaa, il certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti, l’ordinanza di sgombero e l’esito di inagibilità dell’abitazione, il Durc rilasciato dall’Inps e diversi altri documenti da inviare alla struttura commissariale da parte dei Comuni. Le risorse finanziarie per l’erogazione delle somme sono quelle nella disponibilità del Commissario delegato come stabilito dalla legge sulla ricostruzione. Il ritardo nel pagamento di queste prestazioni si spiega anche con la concitazione dei primi giorni che mise a dura prova gli uffici dei comuni colpiti dal terremoto, con le annesse difficoltà nel garantire la piena operatività e continuità nell’esercizio delle attività amministrative.

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