CULTURA & SOCIETA'

Don Carlo e il libretto delle “sue” dieci chiese con il tempietto di S. Anna e la sua sconosciuta storia ricostruita da Antonio Lubrano

LA FASCIA COSTIERA DI CARTAROMANA CON LA VECCHIA CHIESETTA, LA TORRE DI MICHELANGELO, L’EX CIMITERO E L’ANTICO “GIARDINO DELLE DELIZIE” IN UNA RICOSTRUZIONE STORICA NEL NOME DI SANT’ANNA / Fu la nobildonna Laura Sanseverino moglie del Governatore del Castello e dell’Isola Capitano Innico D’Avalos a provocare la storica identificazione dell’intera zona. Tutto nasce dalla costruzione e consacrazione di una chiesetta in una porzione di terreno sul mare poco distante dalla Torre dedicata a Sant’Anna

Ora la secolare Chiesetta di Sant’Anna con l’intera zona che la circonda ha una sua storia, ignorata dea sempre dalla intellighenzia locale passata e present, che nulla ha fatto o pensato per venirne a capo e conoscerne l’origine. Tanto è vero che in nessuno dei libri di storia antica di Ischia compare una sola riga su come nasce la chiesetta di S.Anna e ad opera di chi. La storia che mancava, relativa ad una testimonianza presente, la chiesetta, che è stata rudere abbandonato prima del recente restauro, che ci riporta tanto ad un passato scoperto vitale e prezioso, è stata ricostruita, sulla base di date certe, personaggi veri e luoghi tutt’ora esistenti del lontano passato, dal sottoscritto Antonio Lubrano nel suo assiduo impegno di ricerca mirato a dare una identità più fedele possibile a ciò che la storia stessa ci ha tramandato.

GRAFICO DI ANGELA AMALFITANO - LE DIECI CHIESE DI DON CARLO PARROCO DEL BORGO
GRAFICO DI ANGELA AMALFITANO – LE DIECI CHIESE DI DON CARLO PARROCO DEL BORGO

Ad ufficializzarla e perpetuarla sopratutto per la conoscenza dei signori turisti che in vacanza sull’isola frequentano le nostre chiese, vi ha pensato il parroco dell’antico Borgo di Ischia Ponte Don Carlo Candido che di recente ha dato alle stampe un libretto dedicato alle dieci chiese dell’ampia parrocchia di Santa Maria dell’ Assunta che egli con efficacia pastorale anima e dirige. Le dieci chiese riportate nel libretto, ciascuna con una propria scheda di dati storici, sono presentate nel seguente ordine: Parrocchia di S. Maria Assunta nel Santuario Diocesano di San Giovan Giuseppe della Croce-Chiesa Collegiata dello Spirito Santo in Via Luigi Mazzella, 72 Ischia Ponte; Cattedrale S. Maria Assunta affidata al Capitolo della Cattedrale,Via Luigi Mazzella Ischia Ponte; Arciconfraternita Santa Maria di Costantinopoli-Congrega Via San Giovan Giuseppe della Croce Ischia Ponte; Casa Natale di San Giovan Giuseppe affidata al Capitolo della Cattedrale Via Luigi Mazzella Ischia Ponte; Chiesa di Sant’Antonio Padri Francescani Ordine dei Frati Minori Rampe di Sant’Antonio alla Mandra d’Ischia; Chiesetta di San Giovan Giuseppe della Croce Spiaggia dei Pescatori, 33 alla Mandra di Ischia; Chiesa di S. Maria del Carmine loc. Cappella Via Giovan Battista Vico, 92 Ischia; Chiesa dell’Addolorata Via Pontano località Arso Ischia; Chiesa di San Girolamo affidata alle Suore dell’Istituto Figlie della Chiesa Piazzetta San Girolamo Ischia; Chiesetta di S. Anna affidata al Capitolo della Cattedrale, Vico S.Anna .Scogli di Cartaromana-S.Anna – Ischia Ponte. Al punto finale dell’elenco delle chiese sotto il dominio pastorale del Parroco del Borgo Don Carlo, figura la Chiesetta di S.Anna con la sua storia mai accennata prima in pubblicazioni ufficiali della chiesa diocesana di Ischia. Don Carlo apre il libretto rivolgendosi ai turisti con queste parole:“ Carissimi amici turisti, come parroco di questa porzione di chiesa che vive in questa perla verde del Mediterraneo, vi invito ad utilizzare i giorni di riposo che trascorrerete tra noi come tempo favorevole per mettere un po’ di ordine nell’animo, contemplando le bellezze della natura e delle opere d’ arte di cui le nostre chiese sono piene, scoprendo quell’atmosfera che parla di Dio e ascoltando la sua parola di verità…” .“…Oltre ai luoghi di svago, continua Don Carlo, alla spiaggia ed ai luoghi di arte e antichità veri tesori dello spirito e dell’ingegno dell’uomo, anche la nostra parrocchia e le sue chiese sono pronte ad accogliervi per chi lo desidera per momenti di riflessione e di preghiera…”. La Chisetta di Sant’Anna ,appunto, ora con la sua storia ricostruita si colloca in questo contesto che Don Carlo molto opportunamente diffonde.

Vediamo come si è giunti a questo straordinario regalo della storia. Prima che si costruisse la Torre che le genti del luogo chiameranno Torre di S.Anna e poi Torre di Michelangelo, l’intera zona dell’antico Ninfario o “Parata delle Quaglie”, dai famosi scogli sottostanti, alle “terrazze” del vecchio cimitero, fino a Cartaromana non c’era traccia di S.Anna, del suo nome e della sua storia biblica, Era il Ninfario e basta, ispirato alla natura prorompente e alla bellezza dei miti antichi, con terreni tutt’intorno coltivati per il fabbisogno dei coloni e dei “signori” del tempo. Sant’Anna entra in scena poco dopo la costruzione della Torre, abitata quasi subito dai fratelli Innico e Francesco D’Avalos con le rispettive famiglie prima nel periodo dei bagni e poi in pianta stabile. Quindi, S. Anna è ricordata e celebrata ad Ischia da oltre cinque secoli per merito iniziale di Donna Laura Sanseverino che da religiosa praticante qual’era, chiese al marito capitano Innaco D’Avalos e favorito del Re Ferdinando d’Aragona di usare tutta la sua ascendenza verso i suoi superiori a Corte, affinchè gli permettessero di costruire una chiesetta nei pressi di quello stesso luogo dove da poco era stata costruita la Torre, in quella stessa ampia distesa di terreno con facile discesa a mare, davanti al Castello in un contesto panoramico mozzafiato. Innico D’Avalos che aveva seguito personalmente i lavori di costruzione della Torre. ottenne il benestare e i fondi. La Chiesetta potè presto vedere la luce ed essere aperta al culto non solo per la sua famiglia, ma anche per gli abitanti dell’intera zona. Donna Laura Sanseverino-D’avalos felice per essere stata così particolarmente accontentata, in occasione di una visita del Re sul Castello, si recò per ringraziarlo personalmente a nome anche della comunità che avrebbe frequentato la chiesetta nell’area della Torre. La chiesa fu consacrata direttamente dal Vescovo.d’Ischia Donato Strineo nel 1504 nello stesso anno in cui prese possesso della Diocesi isolana. Il Vescovo Strineo era impegnato presso la curia di Napoli reggendo il Vicariato Generale per disposizione del Cardinale Carafa, a sua volta trattenuto a Roma. Il Vescovo Donato Strineo si recava ad Ischia sul Castello solo in occasioni solenni .o a seguito di particolari inviti che gli venivano formulati da personaggi influenti dell’isola.

ACQUERELLO DI ANGELA AMALFITANO DISEGNO DEL FRONTESPIZIO DELLA CHIESETTA DI S.ANNA
ACQUERELLO DI ANGELA AMALFITANO DISEGNO DEL FRONTESPIZIO DELLA CHIESETTA DI S.ANNA

L’invito che gli pervenne questa vota dalla famiglia D’Avalos, era di quelli che non si potevano rifiutare, anche perché il Vescovo, era a conoscenza dell’opera meritoria dei coniugi D’Avalos relativa alla realizzazione di una chiesetta fatta sorgere poco distante dalla Torre. Anzi Mons. Strineo accettò l’invito di buon grado e fu felice di assolvere allo storico compito di consacrare il Tempietto ed elevarlo al culto del Signore ed alla venerazione di Sant’Anna la madre della Santa Vergine Maria. Ciò fu possibile perche Donna Laura Sanseverino nel corso della cerimonia di consacrazione donò alla nuova chiesetta che aveva fortemente voluto, un prezioso quadro raffigurante l’immagine della Santa a cui tra l’altro era molto affezionato, essendo il dipinto di autore ignoto, un gradito regalo di nozze di una sua cugina di Napoli con cui aveva rapporti familiari frequenti. Donna Laura il quadro l’aveva portato con se nella Torre, sistemandolo in una delle sue stanze con particolare cura e attenzione. Il giorno della consacrazione della chiesetta coincise con la cerimonia di battesimo, sia pur con un anno di ritardo, della piccola Costanza d’Avalos che Donna Laura, sua madre, volle che si effettuasse in quella importante circostanza, nella stessa nuova chiesetta che dopo la sua costruzione decise fosse dedicata a S.Anna proprio in riferimento a quel quadro che aveva portato con sé durante il suo trasferimento dal Castello alla Torre. Al rito religioso presero parte il Vescovo Strineo, il suo Vicario nella Cattedrale sul Castello don Catello Di Bernardo, altri membri delle famiglie D’Avalos e Sanseverino e una folta rappresentanza di semplici popolani contadini e pescatori dell’altipiano del Soronzano, di Cartaromana e del Borgo di Celsa. Fu una cerimonia nella cerimonia notevolmente toccante e benedetta per l’appunto dal Vescovo di Ischia Mons. Donato Strineo ritornato sull’isola su specifico invito, per legare il suo nome ad un felice evento passato quindi alla storia. Quell’anno 1504 ricordato per la successione di diversi eventi positivi per la famiglia D’Avalos, si concluse inaspettatamente nel peggiore dei modi. Infatti il 12 dicembre morì Innico D’Avalos a soli 34 anni lasciando vedova la moglie Laura Sanseverino e orfani di tanto padre i due figli piccoli Costanza e Alfonso. La Chiesetta fu così dedicata a S. Anna per effetto di quel particolare quadro andato poi perso con i paramenti ed altri oggetti di arredo sacro. Negli anni successivi il vecchio quadro scomparso fu sostituito con una statuetta lignea di artistico pregio, andata persa anch’essa con l’andar del tempo, ma ritrovata e tutt’ora custodita quale storico reperto sacro da un privato cittadino ischitano. Il tempietto divenuto rudere, è stato per lungo tempo abbandonato all’incuria ed alla indifferenza pubblica. Solo di recente la piccola chiesa rimasta miracolosamente in piedi, è stata restaurata e riportata alla sua antica funzione di luogo di culto. La festa in onore di S.Anna iniziata in origine nel giorno della sua consacrazione, nel corso degli anni, cambiando radicalmente i suoi connotati, è divenuto un grande evento turistico di cui il paese oggi va orgoglioso. E’ denominata la Festa a Mare agli Scogli di S.Anna a cui, per alcuni anni, è stato aggiunto il Palio di Sant’Anna per premiare le migliori barche addobbate in gara, poi è stato abolito. Ecco oggi Sant’Anna con la Torre di Michelangelo, con i sottostanti locali balneari alla moda con tipici luoghi di ristoro quali CoComare, Eden, Gardenia, alberghi e strada transitabile, belvedere, fonti d’acqua sorgiva. E tutto per effetto di un quadro donato che da subito è entrato a far parte della storia della località, identificata in tutta la sua ampiezza, zona di S.Anna

Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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antoniolubrano1941@gmail.com

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