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Don Marco Trani ordinato Sacerdote

 

Il giovane Marco Trani, nato e cresciuto nella feconda Parrocchia di S. Antonio Abate e S. Domenico, è stato ordinato Sacerdote dal nostro grande Vescovo mons. Pietro Lagnese venerdì 6 aprile nella Cattedrale di Ischia Ponte ovviamente gremita di popolo fedele all’importanza cattolica dei Sette Sacramenti e nel caso quello stupendo dell’Ordine Sacro: il Sacerdozio, per cui si diviene automaticamente figlio prediletto della Madonna. Perché Dio ha fatto due Prodigi: la Santa Vergine Maria (unica Creatura Perfetta) e il Sacerdote. Quello stesso Dio che fra i giorni della settimana ne ha scelto uno per Sé, la domenica; quel Dio che fra le dimore degli uomini, in ogni paese, ne ha scelta una per Sé, la Chiesa cattolica; quel medesimo Dio, fra tutti gli uomini, sceglie qualcuno che sia suo ministro ossia servo del suo Amore (ad-mori=Sacrificio) infinito per tutte le anime: è il Sacerdote. Gesù di Maria, vero Dio e vero Uomo, che ci ha donato il Sacerdote, ha pure istituito un Sacramento, l’Ordine sacro (allo scrivente non piace ‘presbitero’ e ‘ordine’ senza l’attributo ‘sacro’: sa di protestantesimo che ha abolito i Sacramenti e con essi l’Ordine Sacro, il Sacerdozio), per assicurare per sempre la presenza dei Sacerdoti sulla terra. Il Sacramento del Sacerdozio è sgorgato dal profondo del Cuore di Gesù quando nel Cenacolo diede agli Apostoli (e ai loro successori come Sacerdoti) il potere di consacrare il pane e il vino e offrire il Sacrificio dell’altare o S. Messa (1Cor 11, 23-26) e poi di rimettere i peccati (Gv 20, 21s.) e di predicare e di battezzare (Mt 28, 19s.), ecc. Il Sacramento dell’Ordine Sacro, fin dal tempo degli apostoli è amministrato con l’imposizione delle mani. Per esempio S. Paolo ha imposto le mani a Timoteo consacrandolo Sacerdote e Vescovo (cfr 1Tim 4,14). E accanto ai Vescovi ci sono sempre i Presbiteri (dal comparativo greco di ‘presbiùteros’, più anziano, perché termine intermedio nel Sacerdozio tra il grado del diaconato e quello dell’episcopato): Paolo e Barnaba, dopo le predicazioni, “costituirono in ogni comunità alcuni Anziani o Presbiteri”(At 14,23). Gli Apostoli impongono le mani pure per consacrare dei Diaconi (At 6,6). Le Ordinazioni Episcopali, Sacerdotali e diaconali ci sono sempre state nella vera, unica Chiesa Cattolica. S. Ignazio, Vescovo di Antiochia (morto nel 107), afferma: “Senza il Vescovo, i Sacerdoti e i Diaconi, non c’è Chiesa”(Epistula ad Trallianos, 3,1). S. Clemente, Papa (del 1° secolo), dice: “Noi (Sacerdoti, Vescovi) dagli Apostoli, gli Apostoli da Cristo, Cristo da Dio”. Carissimo don Marco Trani, il Sacerdozio ha poteri divini: è superiore agli angeli, ed è il terrore del demonio. E’ simile alla Madonna: “O veneranda dignità del Sacerdote -esclama S. Agostino che fu Vescovo d’Ippona- nelle cui mani (sull’altare) il Figlio di Dio si incarna come nel seno della Vergine”. E ancora S. Clemente afferma: “Il Sacerdote, dopo Dio, è un Dio terreno”. Il Sacerdote è costituito unicamente per il bene spirituale degli uomini: “Senza il Sacerdote -dice il S. Curato d’Ars- la morte e la passione di nostro Signore non servirebbero a niente: è il Sacerdote che continua l’opera della Redenzione sulla terra! Senza Sacerdote non avremmo l’Eucaristia -di cui Maria SS è Madre-, neppure il perdono di Dio nel Sacramento della Confessione, nemmeno gli altri Sacramenti e i conforti di Dio in vita e in morte”. Pertanto, ti voglio Bene sempre, don Marco Trani, grande Benefattore e unico vero Amico degli uomini, che attingono ricchezze d’Eterno dalle tue mani.

*Pasquale Baldino – Responsabile diocesano Cenacoli Mariani, docente Liceo, poeta (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

 

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