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Donazioni Organi, i Comuni dell’isola lontani dalla media nazionale 

A Casamicciola e Serrara Fontana non è ancora possibile aderire ad alla donazione al momento del rinnovo della carta dì identità. A Ischia la percentuale più alta di consensi 

È Sassari – dopo Cagliari nel 2019 – ad essere risultata in testa alla nuova edizione dell’Indice del Dono, il rapporto del Centro nazionale trapianti che fotografa i dati delle dichiarazioni di volontà sulla donazione registrate negli ultimi 12 mesi nei Comuni italiani al momento del rinnovo della carta d’identità. L’indice tiene conto di una serie di parametri tra cui la percentuale di consenso alla donazione e il numero di dichiarazioni registrate rispetto alle carte d’identità emesse. Sassari, con un tasso di consenso superiore all’80%, ha raggiunto il miglior risultato complessivo tra le città con più di 100mila abitanti (punteggio finale di 60,03/100), superando sul podio Livorno e Trento. Milano è diciottesima, ventisettesima Roma, entrambe con un indice vicino alla media nazionale (che è di 52,86/100). Gli ultimi posti, invece, sono interamente appannaggio di città meridionali: maglia nera è Foggia (38,92/100), seguita in negativo da Catania, Reggio Calabria, Napoli e Palermo. Un dato, quello di una forte differenza in termini di consenso alla donazione tra Nord e Sud, confermato dai risultati aggregati per regione: Provincia autonoma di Trento, Valle d’Aosta, Sardegna, Veneto e Friuli in testa, mentre in coda c’è la Sicilia, preceduta da Campania, Calabria, Basilicata, Molise e Puglia. Tra i comuni medio-grandi (30-100mila abitanti), al primo posto troviamo Merano (BZ) davanti a Nuoro e Pomigliano d’Arco (NA), mentre a chiudere è ancora una volta un comune foggiano, Manfredonia. È settentrionale anche il migliore dei comuni medio-piccoli (5-30mila abitanti), Primiero San Martino di Castrozza (TN), mentre ultimo è Qualiano (NA). Ma è tra le comunità con meno di 5mila abitanti che il Sud trova un po’ di riscatto. A vincere la sfida tra i piccoli comuni è la palermitana Ustica: tra quelli che hanno rinnovato la carta d’identità nel 2020 sull’isola, più di 8 cittadini su 10 hanno scelto di registrare la propria volontà alla donazione e più di 7 su 10 hanno detto di sì, un risultato che fa del piccolo comune siciliano di 1.318 abitanti il migliore in assoluto in Italia. Sul versante opposto della classifica è Saludecio, in provincia di Rimini, a far registrare la peggiore performance.  Finora nel 2020 sono state registrate dai Comuni complessivamente 1.730.904 dichiarazioni di volontà, in calo del 32% circa rispetto al 2019 a causa del lockdown dello scorso aprile che ha determinato un forte rallentamento delle attività nelle amministrazioni locali nel rilascio delle carte d’identità e, di riflesso, delle volontà registrate. Più del 50% dei maggiorenni che rinnovano la carta d’identità si esprime sulla donazione ma, tra i segnali di allerta, c’è la crescita del tasso di opposizione alla donazione: più di 3 cittadini su 10 si dichiarano contrari alla donazione (34% i “no” censiti nel 2020 contro i 32.8% dell’anno precedente). «L’aumento delle opposizioni alla donazione potrebbe essere insostenibile a lungo termine» – commenta Massimo Cardillo, direttore del CNT. «Abbiamo bisogno di scendere sotto questa soglia perché troppi potenziali donatori escono dal processo a causa di un “no” espresso in vita. Per questo, rinnovo l’appello ai cittadini ad avere maggiore fiducia nel nostro sistema, uno dei migliori in Europa, e – conclude Cardillo – a consentirci di salvare la vita a migliaia di pazienti in attesa di un trapianto». 

Come dichiarare la propria volontà in materia di donazione di organi e tessuti 

La dichiarazione di volontà alla donazione di organi sulla carta d’identità 

Al momento del rilascio o del rinnovo della propria carta d’identità, ogni cittadino maggiorenne può manifestare il proprio consenso o diniego alla donazione di organi e tessuti attraverso una dichiarazione. La propria volontà di diventare donatore di organi può essere espressa anche attraverso altre modalità: con una dichiarazione, resa in carta libera o su moduli appositamente predisposti da enti pubblici e dalle associazioni dei donatori, da cui risultino, oltre alla volontà in ordine alla donazione degli organi e dei tessuti, i dati personali, la data e la firma; con una dichiarazione resa presso le aziende sanitarie, le aziende ospedaliere o gli ambulatori dei medici di medicina generale o con una dichiarazione resa presso i Centri Regionali per i Trapianti (CRT). Tutte le manifestazioni di volontà, in qualunque modo siano espresse, vengono raccolte in un’unica banca dati nazionale: il “Sistema Informativo dei Trapianti” (S.I.T.). ed è proprio il Sit a dirci quanti potenziali donatori ci sono in Italia e sulla nostra isola.  

I potenziali donatori sull’isola di Ischia 

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Sull’isola di Ischia sono poco più di 5mila (per la precisione 5202) le persone che hanno espresso il proprio consenso alla donazione degli organi. A dire di no, invece, poco più di 2.700 (2704 per la precisione). Tutti i cittadini maggiorenni hanno la possibilità di dichiarare la propria volontà in materia di donazione di organi e tessuti. La volontà può essere rilasciata alla Asl, presso gli Uffici Anagrafe dei Comuni che hanno aderito al progetto ‘Una scelta in Comune’ o presso l’Aido – Associazione italiana donazione organi -tramite degli atti olografi. Solo quattro dei sei Comuni dell’isola hanno aderito all’iniziativa ‘Una scelta in Comune’ che consente di esprimere la propria volontà sul consenso o rifiuto di donazione degli organi all’atto del rinnovo della Carta d’identità. Si tratta di Ischia, Forio, Lacco Ameno e Barano. Non hanno aderito all’iniziativa, invece, Casamicciola e Serrara Fontana. Il primo Ente ad aderire ad “Una scelta in Comune’ è stato Ischia che ha registrato 2233 consensi pari al 69,5% delle adesioni e 979 opposizioni con il 30,5% dei pareri contrari. Il primo Comune dell’isola ad aderire a ‘Una scelta in Comune’ dal 8 luglio 2016 è stato Ischia. Poco più di un mese dopo, il 26 agosto 2016, ha aderito al progetto anche il Comune di Forio. Sono 1973, infatti, le adesioni pari al 63,0% con un rifiuto pari a 37,0% con 1157 casi. Barano è l’ultimo Comune, da punto di vista temporale, che ha aderito alla possibilità di dare la propria adesione alla donazione degli organi nel momento in cui si rinnova la carta d’identità. Dal 31 ottobre 2017 a Barano sono state 858 le adesioni (pari al 63,6%) con 492 dinieghi (pari al 36,4%). Minori i numeri di Lacco Ameno che ha aderito al progetto “Una scelta in Comune” dal 9 dicembre 2016. Nel Comune del Fungo sono state registrate 138 adesioni pari al 64,5% e 76 opposizioni che rappresentano il 35,5%.  

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Eppure basta poco. È la legge che prevede come “la carta d’identità può altresì contenere l’indicazione del consenso ovvero del diniego della persona cui si riferisce a donare gli organi in caso di morte. I comuni trasmettono i dati relativi al consenso o al diniego alla donazione degli organi al Sistema Informativo Trapianti, di cui all’articolo 7, comma 2, della legge 1 aprile 1999, n. 91”. Il legislatore ha pertanto introdotto un’ulteriore modalità di manifestazione del consenso o del dissenso alla donazione di organi e tessuti, oltre a quelle previste dalla Legge 1 aprile 1999, n. 91 (“Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti”), dal Decreto Ministeriale 8 aprile 2000 e dal Decreto Ministeriale 11 marzo 2008. Infatti, l’individuazione del rilascio/rinnovo del documento d’identità come momento per registrare la dichiarazione di volontà sta consentendo di raggiungere in modo progressivo e costante tutti i cittadini maggiorenni, invitati dall’operatore dell’ufficio anagrafe a manifestare il proprio consenso o diniego alla donazione di organi. La manifestazione del consenso o del diniego costituisce una facoltà e non un obbligo per il cittadino. 

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