CULTURA & SOCIETA'

Dopo 25 anni il nuovo Vescovo Pascarella benedice Don Carlo e Don Pasquale, i due sacerdoti consacrati in tandem dal suo predecessore Pagano

"Che tutti siano uno" - festa grande lunedì sera 9 agosto 2021 per l’atteso anniversario 25° di sacerdozio per i due “gemelli dell’aggregazione” sempre in campo in continua e frenetica attività pastorale – presente al rito di benedizione il Vescovo di Sulmona Mons. Michele Fusco loro caro amico e testimone in presenza della loro consacrazione a sacerdoti della chiesa di Ischia - una targa riconoscimento consegnata dal sindaco di Ischia Dott. Enzo Ferrandino per l’impegno pastorale sul campo in una società confusa e distratta – Don Carlo si “inventa” in esclusiva una solenne anteprima personale la sera precedente sul Piazzale delle Alghe con un’accorato e bel “panegirico” pronunciato dal Diacono Balestriere.

Fu il Vescovo di Ischia dell’epoca Sua Ecc. Rev. ma Mons. Antonio Pagano a ordinarli sacerdoti in quel lontano giorno/sera di 25 anni fa, 8 Agosto 1996, nello stesso luogo , il grande Piazzale-Parcheggio di San Domenico, dove ieri sera l’attuale Vescovo di Ischia Sua Ecc za. Rev. ma Mons. Gennaro Pascarella ha celebrato il 25esimo anniversario della loro consacrazione: Don Carlo Candido e Don Pasquale Trani due esemplari figli di quest’isola e della Diocesi che li ha fatti suoi nella missione sacerdotale cui furono chiamati ad essere protagonisti del proprio destino nella chiesa che è in Ischia.

Cerimonia quindi delle grandi occasioni quella di ieri sera, presenti il clero diocesano e numerosissini fedeli con il sindaco di Ischia in festa Enzo Ferrandino, per omaggiare due sacerdoti di spessore amati e seguiti dalle proprie comunità parrocchiali negli anni in cui, ieri come oggi, sono stati e sono parroci di parrocchie prestigiose estese nel contesto pastorale diocesano dell’isola di Ischia. Il Vescovo Mons. Gennaro Pascarella ha benedetto ciò che il suo lontano predecessore, il Vescovo Pagano, in una sera stellata di agosto di 25 anni fa aveva consacrato. Alla cerimonia si è ritrovato un vecchio caro amico di Don Carlo e di Don Pasquale, Mons. Michele Fusco oggi Vescovo di Sulmona, già testimone a Ischia nel giorno della loro prima investitura sacerdotale. Il sindaco di Ischia dott. Enzo Ferrandino a nome dell’Amministrazione del Comune Capoluogo ha consegnato ai festeggiati Don Carlo e Don Pasquale una targa riconoscimento per i loro innegabili meriti di indirizzo educativo e religioso conquistati sul campo fra la massa di fedeli di una società oggi facilmente confusa e distratta. Faccio un breve ritratto dei due sacerdoti festeggiati. DON CARLO CANDIDO – Don Carlo Candido nasce a Ischia dove è predestinato a servire la Chiesa della sua isola che gli ha dato i natali. Arriva al sacerdozio con la verve giovanile del vivace “uomo di Dio” l’8 agosto del 1969 consacrato nell’agognata investitura dal Vescovo di Ischia di allora Sua Ecc. Mons. Antonio Pagano. Col colletto bianco. per la sua passione, esuberanza, fede senza limiti, si impone subito alle prime attenzioni dei maggiorenti curiali di Via Seminario a Ischia, incassando consensi che lo portano al primo incarico di forte impegno della sua carriere di novello prete, carriera che si preannuncia notevole.

Pertano è parroco della parrocchia comune San Antuono (San Antonio Abate)- San Domenico a Ischia dove dimostra spiccate capacità pastorali e di aggregazione tanto da trasformare l’ antica parrocchia in un centro di iniziative sociali e religiose naturalmente, comprese le due feste patronali, San Antuono e San Domenico, decisamente rilanciate. Tantissime le iniziative sociali con i giovani della parrochia al punto che quando arrivò la prestigiosa nomina di parroco della grande parrocchia di santa Maria Assunta ,Cattedrale e Chiesa Santuario dello Spirito Santo nel Centro Storico di Ischia Ponte, in collina a Sant’Antuono se ne ebbero tutti molto a male, perché perdevano prima che il parroco, un fratello, l’amico confidente. Il vescovo Strofaldi vide giusto, e cosi lo trasferì al Borgo dove fu accolto come nuovo parroco della importante e vasta parrochia l’ 11 aprile del 2010. L’accoglienza fu trionfale e fu subito “nuovo corso” per la Cattedrale e per la chiesa dello Spirito Santo che, appiattite che erano, in breve tempo risorsero a nuova e frenetica vita come nello stile del nuovo parroco. Don Carlo da attivista focolarino e cultore delle pratiche di esorcismo sperimentate con i suoi parrocchiani, è anche “rettore magnifico” delle altre piccole chiese collegate alla sua parrocchia: le rettorie della Madonna del Carmine, della Addolorata, della chiesa conventuale di San. Antonio e della Bambenella. Infine a Amministratore parrocchiale della chiesa dell’Annunziata di Campagnano.

DON PASQUALE TRANI -Don Pasquale Trani è nato a Ischia il 24 dicembre del 1968, nel giorno lieto della Vigilia di Natale da Trani Francesco e Scotto Di Minico Elisabetta. Ha un un fratello Tommaso. Formazione in preparazione all’Ordine Sacro: Seminario arcivescovile di Capodimonte, Napoli; Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Merdionale, sez. “San Tommaso d’Aquino”, Napoli, Capodimonte. Fu ordinato Diacono da mons. Antonio Pagano, Vescovo di Ischia, il 7/12/1994. Ordinato Presbitero da mons. Antonio Pagano, Vescovo di Ischia, l’8/8/1996. Cappellano della Congrega dell’Assunta (Lacco Ameno): 1996 – 1999. Rettore della Chiesa di San Giuseppe al Fango (Lacco Ameno): 1996 – 1999. Insegnante Religione Cattolica: Scuola Media di Barano: 1994-1996; Liceo Scientifico “A. Einstein”: 1996 – 2004. Delegato Diocesano del Giubileo del Duemila: 1999 – 2001. Parroco di S. Antonio da Padova (Casamicciola Terme) dal 28/11/1999 al 19/1/2010. Parroco di San Sebastiano Martire in Barano d’Ischia dal 20/1/2010 a tuttora. Amministratore Parrocchiale di Maria SS. Madre della Chiesa (Fiaiano) dal 31/10/2018 a tuttora. Assistente Diocesano del M.E.I.C. dal 27/10/2002 al 2011. Direttore dell’Ufficio Diocesano di pastorale familiare dal 19/9/2004 a tuttora. Incaricato di pastorale familiare della regione ecclesiastica Campana dal giugno 2010 a tuttora. Assistente spirituale del Forum regionale campano delle Associazioni familiari dal 2015 a tuttora. Membro della Consulta Nazionale della Chiesa Italiana per la Famiglia dal 2010 a tuttora. Presidente del Consultorio diocesano familiare “San Giovanni Paolo II” dal 2013 a tuttora. Assistente diocesano dei diaconi permanenti dal 2013 al 2017.

Decano della Zona Casamicciola T. – Lacco Ameno dal 2004 al 2009. Membro del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori dal 2004 a tuttora. Delegato vescovile per la pastorale diocesana dal 2015 a tuttora. Moderatore del Consiglio Pastorale Diocesano dal 2015 a tuttora. In fine Coordinatore degli ultimi convegni ecclesiali diocesani. Mi piace riportare in questo servizio uno stralcio della intrigante e bella intervista a domande incrociate con le relative risposte a Don Carlo e a Don Pasquale realizzata per il settimana diocesano on line Kaire da Fiorella Novella.Un saggio arguto e permissivo che l’autrice nel partorirlo si sarà sicuramente divertita insieme agli intervistati tirata per la sottana in simpatica libertà.

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Qui di seguito parte dell’originale intervista della brava Fiorella: Domanda: Se don Carlo non fosse un sacerdote, cosa sarebbe oggi? Risposta di Don Pasquale Trani – Sarebbe comunque un grande personaggio della nostra comunità o – perché no? – fuori dei ristretti confini isolani, impegnato in qualcosa di buono e vicino ai più indifesi, mettendoci sempre il cuore, la competenza e la faccia! Risposta di Don Carlo Candido – Domanda difficile perché oggi mi riesce difficile pensarmi in un altro ruolo; in questi anni qualunque cosa mi sia stata chiesta, anche in assenza di specifiche competenze o esperienze, non mi sono mai tirato indietro; in tutto quello che ho fatto oltre alla testa ci ho messo il cuore, riconoscendo i miei limiti, le mie fragilità, ho sempre sentito che potevo superare tutto questo solo se ci mettevo il cuore. Prima della vocazione mi sognavo con una famiglia numerosa, con tanti figli; Domanda: Se don Pasquale non fosse un sacerdote cosa sarebbe oggi? Risposta di Don Pasquale Trani: Ogni tanto me lo chiedo, ma la vita è una sola e questo il Signore ha voluto che fossi con tutti i pregi e i difetti. – Risposta di Don Carlo Candido: Pasquale ha enormi qualità culturali, intellettive, è poliedrico e con tanti talenti, credo che se non fosse sacerdote, certamente in qualunque settore, lavorativo o familiare, esprimerebbe al massimo i suoi talenti; Domanda: Cosa sogni per il futuro della tua Comunità ? Risposta di Don Pasquale Trani: Ho imparato che bisogna “amare la parrocchia altrui come la propria”, perciò non posso non sognare per ogni comunità, non solo per le mie attuali (Barano e Fiaiano): che cresca nell’amore reciproco e possa diventare sempre più unita nelle differenze ricomposte e nella stima di tutte le vocazioni, lasciando a Gesù Risorto che la guidi col suo Spirito: questa è per me la santità oggi, sia personale che comunitaria. Risposta di Don Carlo Candido: Quello che sognerebbe un papà o una mamma, la comunione, l’unione, l’unità, senza competizione, gelosie e invidia.

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Quando vedo questo il cuore e l’anima mi si lacerano ed è in questi momenti che vivo le mie notti buie. Quando vedo l’unità mi si lacerano ed è in questi momenti che vivo le mie notti buie. Quando vedo l’unità mi dà gioia; Domanda: Tra i tuoi affetti più cari, chi e come si è accorto per primo della tua vocazione ? Risposta di Don Pasquale Trani: Mah, forse i miei, ma certamente il primo a cui l’ho confidato quando ancora non ne ero certo fu don Gaetano Pugliese, l’allora mio parroco di S. Antuono. Mi aiutò ad andare avanti invitandomi a vivere bene il presente e ricordandomi una frase-guida della Scrittura: “A chi mi ama mi manifesterò”.Risposta di Don Carlo Candido:Mia mamma che non mi riconosceva più, iniziò ad intuire che qualcosa stava cambiando in me e che all’inizio faceva un po’ di resistenza e poi il mio parroco don Raffaele che aveva colto il seme della vocazione in me. Lui con sapienza ed umiltà ha cercato di averne cura e di annaffiare; Domanda: E chi invece ha sperato fino all’ultimo che cambiassi idea ? Risposta di Don Pasquale Trani: Forse sempre i miei, ma sono da comprendere, ero già avviato alla facoltà di economia e commercio… Dopo, credo, siano stati contenti. Risposta di Don Carlo Candido: I primi 2/3 anni mia mamma ma quando ha realizzato che io ero felice poi lo è stata anche lei, del resto un genitore vuole la felicità dei suoi figli. Pensa che nel 4 anno di seminario ero in crisi e nel momento che dovevamo entrare io comunicai a don Pasquale che non sarei entrato. Quella mattina, seduti al tavolo del soggiorno mamma mi prese le mani, ascoltò i miei silenzi e con il cuore in mano e la dolcezza che solo una mamma sa, mi incoraggiò ad entrare; paradossalmente oggi se sono sacerdote lo devo a lei;Domanda: Come ti vedi tra 25 anni ? Risposta di Don Pasquale Trani: Il futuro è nelle mani di Dio. Chi può dire se ci sarò su questa terra tra 25 anni? Medito spesso uno scritto di san Giovanni XXIII: “Solo per oggi…” (ndr: lo riportiamo per intero alla fine poiché anche don Carlo ha proposto questo scritto pur senza copiare!). Risposta di Don Carlo Candido: Non mi vedo perché vivo il presente. Quando l’uomo pensa al futuro, gli angeli in cielo ridono, voglio essere profondamente radicato nel presente, non so se arriverò a domani e voglio ricordare il “solo per oggi” del papa buono, Giovanni XXIII.

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Brigida

E per Don Camillo D’Ambra che hanno fatto? Non mi risulta quel maxi-programma organizzato per quei due, seppur meritevoli.

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