CULTURA & SOCIETA'

Dopo il fulmine caduto sul campanile della chiesa, ha riaperto alla grande la Biblioteca Antoniana con “Le donne che salvano i libri”

Alla biblioteca Antoniana comunale di Ischia riaperta la curatrice Silvia Corsi, ha ripercorso la storia di Guerriera Guerrieri, di Maria Giuseppina Castellano Lanzara e di Maria Bakunin, tre coraggiose bibliotecarie che, durante la seconda guerra mondiale, misero a rischio la propria vita per salvare il patrimonio librario di Napoli. Guerriera Guerrieri, nello specifico, fu determinante anche nella fondazione della biblioteca comunale Antoniana e questa circostanza ha reso ancora più significativo l’incontro in occasione della riapertura della biblioteca! L’occasione ha visto la significativa partecipazione della dott.ssa Cecilia Costagliola dell’associazione Marzo Donna di Procida. L’autrice del libro “Donne che salvano i libri “ e relatrice all’incontro di venerdì Silvia Corsi vive a Napoli ed è di Torino. Lavora presso Museo Divino. Ha studiato presso Royal Holloway. Ha studiato presso Università degli Studi di Torino. Ha frequentato liceo classico M. D'Azeglio. Ha frequentato State College Area High School. Ha studiato presso Università di Pisa. Seguono le tappe più dignificati dei loro percorsi di vita nobole e coraggiosa della tre “guerriere” dela culltura libraria del loro tempo

Dopo l’improvviso fulmine, effetto che poteva risultare devastante, di calamità naturale, di qualche mese fa che aveva colpito il campanile della chiesa conventuale dei Frati Minori di Sant’Antonio alla Mandra col pericolo di aver potuto minare la staticità dell’intero edificio ed anche dell’annessa struttura dell’Antoniana, la storica Biblioteca fondata da Mons. Onofrio Buonocore, accertata la mancanza di danni seri, ha riaperto i battenti, tornado così da venerdi scorso 14 marzo alla sua attesa e nobile funzione di culla e centro della cultura isolana. Quindi si è lieti di annunciare la ripresa delle attività del sapere e della conoscenza subito con un nuovo evento culturale di livello che fa onore all’attivissima ed esperta direttrice dott.ssa Lucia Annicella, la presentazione del volume “Donne che salvano i libri”.

GUERRIERA GUERRIERI

Con la curatrice Silvia Corsi, è stato ripercorso la storia di Guerriera Guerrieri, di Maria Giuseppina Castellano Lanzara e di Maria Bakunin, tre coraggiose bibliotecarie che, durante la seconda guerra mondiale, misero a rischio la propria vita per salvare il patrimonio librario di Napoli. Guerriera Guerrieri, nello specifico, fu determinante anche nella fondazione della biblioteca comunale Antoniana e questa circostanza ha reso ancora più significativo l’incontro in occasione della riapertura della biblioteca! L’occasione ha visto la significativa partecipazione della Dott.ssa Cecilia Costagliola dell’Associazione Marzo Donna di Procida. La pubblicazione DEL LIBR0 a cura dell’Associazione «Progetto Sophia. Donne verso la Bellezza A.P.S.», è stata supportata dal bando «Educare alla lettura» del Centro per il Libro e la Lettura (CEPEL) e dalla Regione Campania.

L’Associazione dallo scorso anno organizza una serie di incontri in Campania per presentare il volume nell’ambito del progetto «Educare alla lettura» del Centro per il Libro e la Lettura. Tra gli appuntamenti c’è stato quello di Procida curato dall’associazione Marzo donna Procida di cui è Presidente proprio Cecilia Costagliola che ha introdotto l’evento. Proprio il suo impegno è stato determinante per la connessione dell’Associazione “Progetto Sophia” con la biblioteca di Rampe S.Antonio. Il caso di Ischia è peculiare perché, come ha dichiarato la direttrice della Biblioteca Antiniana: “la presentazione, calendarizzata subito dopo il fulmine che ha colpito la biblioteca e’ stata posticipata proprio nel mese di marzo. Fu proprio nel mese dedicato alle donne che nel 1942, in qualità di bibliotecaria capo e Soprintendente bibliografico, Guerriera Guerrieri, cominciò ad occuparsi personalmente del trasporto dei materiali librari più preziosi in ricoveri riservati e disseminati in vari luoghi della Campania. Solo due anni prima veniva inaugurata la biblioteca Antoniana che le deve tantissimo secondo quanto emerge dalla sua corrispondenza con Mons. Onofrio Buonocore. Una bellissima coincidenza e’ stata la riapertura della nostra amata biblioteca proprio in questi giorni nel segno dei questa straordinaria donna che tanta parte ha avuto nella sua storia ma anche di tutte le donne del passato ma anche del presente che dedicano la propria professionalità ma soprattutto la propria sensibilità ai libri”.

La storia della Guerrieri ma anche quella di Maria Giuseppina Castellano Lanzara e di Maria Bakunin, sono state condivise con il vasto pubblico presente all’Antoniana, da Silvia Corsi, coautrice con Léa Vagner e Lucia D’Alessandro, del libro. Le prime due curatrici sono anche coordinatrici del Museodivino di Napoli. Come ci riferisce Lucia Annicelli: “Il volume si divide in due parti e come fanno i bibliotecari, pur non sottovalutando il passato, ha uno sguardo orientato al futuro. Nella prima parte vi è un omaggio a tre straordinarie donne napoletane che, durante la Seconda Guerra Mondiale, hanno, con coraggio, protetto il patrimonio librario della città”. Guerriera Gierrieri, Maria Giuseppina Castellano Lanzara hanno operato rispettivamente alla Biblioteca Nazionale, alla Biblioteca Universitaria, all’Accademia Pontaniana.

Accanto alle narrazioni storiche, che hanno introdotto il pubblico alla prima parte del libro, la seconda sezione caratterizzata da una serie di interviste a diverse dirigenti, ha offerto una panoramica sulle sfide dalla contemporaneità. La citazione di alcune di esse ha lasciato senza ombra di dubbio non pochi spunti di riflessione sulle difficoltà e le sfide attuali nL’autrice del libro “Donne che salvano i libri “ e relatrice all’incontrp di venerdì Silvia Corsi vive a Napoli ed è di Torino. Lavora presso Museodivino. Ha studiato presso Royal Holloway. Ha studiato presso Università degli Studi di Torino. Ha frequentato Liceo Classico M. D’Azeglio. Ha frequentato State College Area High School. Ha studiato presso Università di Pisa. Seguono le tappe più dignificati dei loro percorsi di vita nobole e coraggiosa della tre “guerriere” dela culltura libraria del loro tempo: GUERRIERA GUERRIERI nasce a Cortona, il 26 settembre 1902 e nuore a Cortona, il 1º novembre 1980- E’ stata una donna dal nomen omen che ha scritto la storia della Biblioteca Nazionale di Napoli. Nasce a Cortona il 26 settembre del 1902, da Guerriero Guerrieri, un tranquillo funzionario di banca che attribuisce alla figlia il suo stesso nome, probabilmente inconsapevole del destino che le stava consegnando. La madre, invece, Ida Dragoni, è un’insegnante con una grande passione per la didattica.

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Guerriero dirige la filiale della Banca Cortonese ma poi viene trasferito a Napoli, dove Guerriera ultimerà il Liceo e si iscriverà alla facoltà di Lettere e Filosofia. Si laureerà a pieni voti nel 1926 in Lettere classiche e, da subito, si avvicinerà al mondo del libro, occupandosi della sistemazione, nella biblioteca della Reggia di Capodimonte, del fondo della Regina Elena d’Aosta. É qui che Guerriera rimane “folgorata” dai libri, tanto da abbandonare la carriera da insegnante, che stava percorrendo per compiacere la madre, e iniziare il volontariato presso la Biblioteca di Napoli trasferita a Palazzo Reale nel 1922, grazie all’interessamento di Benedetto Croce. Nel 1932 vince il concorso per lavorare nelle biblioteche pubbliche governative e il 24 febbraio dell’anno successivo entra nell’organico della Biblioteca Nazionale. Gli anni che Guerriera dovrà affrontare sono quelli terribili della guerra, in una Napoli prima assediata dai Tedeschi, poi occupata dagli Alleati, poi ancora vessata dalle catastrofi naturali come l’eruzione del Vesuvio del 1944. Figlia agguerrita di una Napoli “combattente”, Guerriera, dalla sua nomina a direttrice della Biblioteca Nazionale, avvenuta a novembre del 1942, si è occupata del trasporto dei libri in vari ricoveri per proteggerli dai bombardamenti americani che, sulla città di Napoli occupata dai tedeschi, furono incessanti. Lo ha fatto non solo organizzando il materiale, ma anche accompagnando personalmente i camion in destinazioni diverse: dal Monastero di Montevergine a Teano fino a Calvi Risorta, San Giorgio del Sannio e Aversa. Si trattava di trasferire fuori sede c.a. 337 casse contenenti oltre 10.000 manoscritti, incunaboli e libri rari. MARIA GIUSEPPINA CASTELLANO LANZARA nata a Trani BA il 15 gennaio 1900 e morta a Napoli il 28 agosto 1979. Laureata in filosofia all’Università di Napoli e diplomata in archivistica, paleografia e diplomatica, insegnò per qualche tempo, non di ruolo, all’Istituto magistrale annesso all’Educandato statale di Vico Equense.

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DOTT.SSA CECILIA COSTAGLIOLA

Entrò nelle biblioteche governative come bibliotecaria aggiunta dal 16 febbraio 1933, assegnata alla Biblioteca Marucelliana di Firenze. Trasferita dal settembre 1935, su sua domanda, alla Biblioteca universitaria di Napoli, ne assunse la direzione dal luglio 1936, a seguito della morte di Maria Belsani Roche, e si adoperò per la sua riapertura (dicembre 1937) dopo gli interventi di restauro deidanni subiti per il terremoto e di ristrutturazione dei locali. Durante la Seconda guerra mondiale si impegnò efficacemente per la protezione della Biblioteca e per mantenerne in funzione i servizi al pubblico. Nel 1960 raggiunse la qualifica di direttore di biblioteca di prima classe e col 1º febbraio 1965 venne collocata a riposo. Socia dell’AIB dal 1933, curò l’organizzazione del VI Congresso nazionale (1940) e fu vicepresidente della Sezione Campania ininterrottamente dal 1948 al 1976. Prima di entrare nelle biblioteche aveva pubblicato un volume su La pedagogia di Antonio Rosmini (Napoli: Perrella, 1925), basato sulla sua tesi di laurea, e una raccolta di novelle (Dov’è l’amore, Milano: Alba, [1931]); più tardi dedicò numerosi scritti alla storia delle biblioteche napoletane, alla storia della stampa e ai problemi delle biblioteche universitarie. Sposò il 1º marzo 1933 l’avvocato Giuseppe Castellano di San Sergio. Un fondo di suoi libri e carte è stato acquisito dalla Biblioteca universitaria di Napoli. Nel 2019 il Comune di Napoli le ha intitolato uno slargo nei pressi della Biblioteca universitaria. MARIA BAKUNIN, figlia di Michail, è stata una grande scienziata. Cresciuta a Napoli, città a cui è rimasta legata per tutta la vita, ha contribuito in modo significativo al progresso scientifico del nostro Paese, soprattutto nell’ambito della chimica applicata: ha elaborato un metodo originale per ottenere una particolare reazione chimica – la ciclizzazione – utilizzando l’anidride fosforica, ha partecipato alla mappatura geologica del territorio nazionale e condotto importanti studi sugli scisti bituminosi, rocce scure ricche di materia organica da cui è possibile estrarre un olio dalle proprietà curative, l’ittiolo. Al di là degli indubbi meriti scientifici, Maria Bakunin è stata una donna libera e intellettualmente indipendente. Nel 1938, quando il nipote Renato Caccioppoli – giovane matematico, figlio di sua sorella Sofia – fu arrestato per propaganda antifascista (tra le altre cose, aveva cantato La Marsigliese di fronte ai membri dell’OVRA, la polizia segreta fascista), riuscì a salvarlo dal carcere facendo credere che fosse incapace di intendere e di volere. 

Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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