Dormitorio a rischio, i volontari lo occupano
La clamorosa protesta messa in atto dagli attivisti de “La Mensa del Sorriso” che temevano che la struttura di Forio potesse chiudere i battenti e non ospitare più i suoi ospiti che sarebbero stati dirottati altrove. Arrivano le rassicurazioni di don Gioacchino Castaldi poi il comunicato della Diocesi che interrompe le “barricate” e fa tornare il sereno. Carlo Giordano: «Saremo sempre accanto agli ultimi»

«La Mensa del Sorriso si schiera apertamente come sempre dalla parte degli ultimi. Siamo volontari in difficoltà che non vogliono mancare di rispetto a nessuno ma non vogliamo e non possiamo vedere per strada all’ addiaccio i nostri assistiti. SONO ESSERI UMANI …. RESTIAMO UMANI» con questo annuncio, Lunedi sera un gruppo di volontari della “Mensa del Sorriso” ha occupato il dormitorio del centro “Giovanni Paolo II” di Forio affinché i senza fissa dimora dell’Isola d’ Ischia continuino ad avere un posto sicuro dove dormire. I volontari dalla notte del 14 aprile occupato le stanze del dormitorio diocesano, occupando le stanze dell’immobile con l’obbiettivo di impedirne la chiusura. Una protesta pacifica per dire “no” alla soppressione dell’ultimo presidio di accoglienza destinato ai più deboli. Attualmente sono 5 gli ospiti della struttura, ma il gesto simbolico per testimoniare che nessuno debba essere lasciato indietro. La Diocesi di Ischia aveva paventato la chiusura per ottimizzare costi e servizi, diponendo il trasferimento degli stessi ospiti presso il camping di Ischia. Pronta la risposta dei volontari che si sono sistemati nelle stanze del centro e non hanno ceduto alle minacce di sgombero e richiesta di intervento alle forze dell’ordine avanzate dal servizio di Vigilanza. Quelli della “Mensa del Sorriso” hanno resistito fino a ieri mattina in attesa dell’intervento e del confronto con il Direttore della Caritas Don Gioacchino Castaldi che ha rassicurato i manifestanti e palesato il dietro front della Diocesi di Ischia sullo stop alle attività del centro. «La Caritas Diocesana di Ischia desidera precisare che, nonostante le notizie che stanno circolando in queste ore riguardo una possibile chiusura del dormitorio presso il Centro di Accoglienza “Giovanni Paolo II” di Forio, il dormitorio prosegue regolarmente la sua attività- ha chiarito Don Gioacchino Castaldi Direttore Caritas diocesi di Ischia- Aperto in risposta all’emergenza freddo, su impulso del nostro Vescovo Carlo, il dormitorio sta offrendo ospitalità a 5 persone per notte.
I volontari della “”Mensa del Sorriso” che hanno salutato con gioia la decisone e l’uscita ufficiale della Caritas: «Apprendiamo con gioia la notizia del comunicato stampa in cui si afferma che il dormitorio non verrà chiuso. Se ci siamo spaventati inutilmente non importa, l’importante è che i senzatetto (alcuni anche lavoratori che cercano di rialzarsi) abbiano un posto dignitoso almeno per dormire». Sul caso abbiamo ascoltato Carlo Giordano presidente della Associazione “Il Sorriso di Simone” che con gli altri operatori si occupa della mensa. «I nostri ospiti ci dicevano che il dormitorio diocesano avrebbe chiuso, la Diocesi e la Caritas di Ischia ci avevano assicurato che si sarebbe trovata una soluzione, ma non ci hanno spiegato quali. C’erano delle persone che avevano necessità e si era parlalo di piazzare quelli che potevano nella roulotte del campeggio a Ischia- spiega Giordano aggingendo- in condizioni che riteniamo veramente non dignitose. Ci siamo chiesti quali erano i motivi per cui stava per chiudersi un dormitorio che era stato aperto solo pochi mesi fa e in realtà dei motivi erano sempre un po fumosi, come la mancanza di volontari, di assistenza. Quindi abbiamo pensato che se erano questi i motivi, in realtà ci siamo anche noi disponibili a dare assistenza. Così ci siamo resi disponibili. Ma non si era addivenuti a niente e la Caritas aveva fatto sapere che avrebbe chiuso e poi se ne riparlava a settembre. Siamo ad aprile, la gente fino settembre dove va a dormire? Sulla spiaggia o per strada? Sono queste le domande che ci siamo fatti. Alla fine, facciamo presente il problema alla Caritas ed alla fine l’ipotesi della chiusura era rimasta on dandoci soluzioni»


Poi l’epilogo: «Abbiamo deciso di fare un’occupazione pacifica naturalmente non violenta nella maniera più assoluta, così lunedì sera siamo entrati nel territorio e siamo rimasti a dormire lì nonostante il sorvegliante ci avesse più volte avvisato che avrebbe avviati la polizia o non so con quale autorità. Stamattina presto intono alle 8,30 è arrivato il direttore della Caritas Don Gioacchino che ci ha detto di essersi confrontati col Vescovo Mons.Carlo Villano che ha stabilito che il centro non chiude- ancora aggiunge evidenziando le ulteriori richieste sulle rassicurazioni che ciò avvenga- allora, poiché a questo punto noi non crediamo più alle parole ,ma vogliamo i fatti, abbiamo chiesto un comunicato stampa.A volte le parole non bastano, si accavallando tante di quelle chiacchiere, soprattutto da parte di gente che non sa niente, che si sente così in diritto di parlare senza sapere. Quindi siamo stati perentori sul richiedere un comunicato ufficiale- e quindi- abbiamo detto guardate se volete che noi ce ne andiamo e, sinceramente vorremmo passare la Pasqua in maniera diversa che da quella che passeremo barricato qui dentro, pertanto ci dovete assicurare in maniera ufficiale che non chiuderete. Sappiamo che il Vescovo ha detto proprio a chiare lettere che il centro rimane aperto, vogliamo però che venga messo per iscritto, perché ripeto i nostri ospiti hanno avuto l’ordine, tutti i giorni li vediamo vengono a mensa, di trovarsi una sistemazione. Sono attualmente 5, ma potrebbero essere tanti altri che però non riescono a rispettare le regole di convivenza e del vivere civile e che dunque non riescono ad entrare. Noi lo capiamo ma si al rispetto delle regole di accesso, ma non alla chiusura. Alla fine, il comunicato c’è stato ed è una vittoria di tutti».