CRONACAPRIMO PIANO

Ricostruzione, distensione tra Schilardi e la Regione

Superati gli spunti polemici del passato,riprende slancio la collaborazione tra la struttura commissariale e la Direzione regionale del territorio, deputata a redigere il Piano di ricostruzione post sisma

Disgelo dopo la “guerra fredda” tra Regione e struttura commissariale. Come si ricorderà, secondo le amministrazioni isolane, avrebbe dovuto essere il Commissario straordinario per la ricostruzione, che rappresenta il Governo al quale la Regione è sottoposta, a fare i piani attuativi e programmare la pianificazione del territorio sulla scorta delle indicazioni fornite dalla Regione e dai Comuni. Un concetto peraltro sottolineato dalla Regione Campania all’indomani del sisma quando inviarono ai Comuni una nota nella quale ribadivano che il Governo doveva gestire l’emergenza e la ricostruzione, e non certo la Regione. 

Invece la nuova formulazione dell’articolo 24 bis del decreto legge 109/2018 aveva stabilito che “la riparazione e la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017 nonché la riqualificazione ambientale e urbanistica dei territori interessati sono regolate da un piano di ricostruzione redatto dalla regione Campania”.

La centralità riconosciuta alla regione rischiava di creare sovrapposizioni con le ordinanze commissariali, con lunghe discussioni circa la relativa competenza. Insomma, la modifica normativa aveva provocato qualche “frizione” tra i due enti. Il tempo ha comunque smorzato tali attriti, e le polemiche sembrano ormai acqua passata, se è vero che la regione attraverso la Direzione generale regionale per il governo del territorio ha inviato una richiesta alla struttura commissariale guidata dall’ex prefetto Schilardi per avere la possibilità di accedere al “Sistema Informativo Territoriale” (Sit).

In sostanza la Regione, incaricata della redazione dei Piano di ricostruzione, chiede l’accesso al Sit, sistema realizzato in house dallo stesso Commissariato, con il supporto e la collaborazione di Regione e Arpa Piemonte, mutuando precedenti esperienze di collaborazione tra questi e il Dipartimento della Protezione civile. Si tratta di un’applicazione informatica che, partendo dai dati dell’agibilità con scheda Aedes su istanza dei cittadini presso i Comuni, a cura del Dipartimento nella prima fase emergenziale e in seguito dal Commissario delegato, ha consentito la geolocalizzazione dei fabbricati danneggiati. Il passo successivo ha riguardato l’inserimento di strati informativi riguardanti gli studi di microzonazione sismica di livello 3, le mappe dei rischi naturali, le mappe dei vincoli paesaggistici e ambientali, le precedenti pianificazioni, gli interventi effettuati in emergenza, il monitoraggio dello stato di attuazione delle procedure di condono, lo stato dell’arte degli interventi di riparazione.

Alla richiesta della Regione, il commissario Schilardi si è detto ben lieto di fornire ogni utile supporto ritenuto necessario, ovviamente nel caso in cui ciò non sia in conflitto con gli eventuali aspetti di competenza da parte di Comuni e Protezione civile. L’episodio dimostra che gli eventuali spunti polemici del passato sono ormai superati, a favore del supporto reciproco nell’azione di ricostruzione.

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