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Droga e alcool tra i minorenni, Pezzullo: «Tolleranza zero da parte delle forze dell’ordine»

di Francesco Castaldi

ISCHIA – L’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti è una piaga che purtroppo, negli ultimi anni, ha preso piede anche sulla nostra isola, che per lungo tempo abbiamo creduto immune a vizi che si riteneva appartenessero soltanto alla terraferma e ai degradati sobborghi delle città metropolitane del Paese. E invece, a ritmo praticamente quotidiano, la stampa locale è costretta a riferire di episodi relativi all’arresto o al deferimento all’autorità giudiziaria di persone che, in barba alle vigenti normative, vengono trovate in possesso di droghe più o meno pesanti o in preda ai fumi dell’alcool.

Il dato più sconvolgente è però rappresentato dalla circostanza che le forze dell’ordine spesso sono costrette a tradurre nei propri uffici e a denunciare in stato di libertà non soltanto soggetti adulti, ma anche giovanissimi, che si rendono protagonisti di reati che stonano e non poco con la loro età anagrafica. In alcune circostanze – sono le cronache giudiziarie a confermarcelo – questi ragazzi, senza alcun rispetto per carabinieri e poliziotti, si producono in atti di aperta sfida nei confronti dei tutori della legge, che non possono far altro che comminare nei loro confronti gravi provvedimenti disciplinari.

Ma la paura di finire a Poggioreale o a Nisida non sembra tangere le menti dei giovani scapestrati, che sono già fortemente ottenebrate dalle droghe assunte e dall’alcool ingerito in dosi massicce. Questo stato di profondo annebbiamento cognitivo, se da un lato rappresenta un serio pericolo per la loro incolumità, dall’altro è un grave rischio anche per chi ha la sventura di frequentare gli stessi luoghi di questi veri e propri cani randagi a briglie sciolte.

Inoltre, un uso frequente di sostanze stupefacenti e alcoliche può verosimilmente condurre i giovani assuntori a mettere in pratica atteggiamenti poco consoni, che potrebbero addirittura dare luogo ad episodi deprecabili che offendono l’altrui dignità. Se ciò non bastasse, ci sono giovani che in maniera assai incosciente, dopo aver trascorso una serata in discoteca e aver bevuto un imprecisato numero di drink, potrebbero avere la brillante idea di mettersi alla guida e causare qualche incidente mortale.

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Il lavoro della Polizia di Stato e dei carabinieri sul territorio è senza ombra di dubbio encomiabile, e infatti bisogna sottolineare in questa sede che il numero degli episodi delinquenziali sulla nostra isola, negli ultimi anni, è notevolmente diminuito. Tuttavia gli interventi di contrasto delle forze dell’ordine non possono bastare per debellare del tutto questa immane piaga, che spesso ha condotto a tragici epiloghi anche sulla nostra isola.

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Sul delicato argomento è intervenuto nelle scorse ore Francesco Pezzullo. Il presidente della Confesercenti di Ischia, sensibile alle tematiche sociali del nostro territorio, ha dichiarato: «Dopo gli episodi che sono accaduti a Forio (si riferisce allo stupro delle due quindicenni, ndr) e più in generale sul territorio isolano, è necessario fare qualcosa di concreto. Soprattutto in questo periodo, complice la bella stagione, ci sono centinaia di ragazzi giovanissimi, spesso minorenni (14, 16 o 17 anni), che partecipano a serate che potremmo definire ad “alto tasso alcolico”. Il bicchiere o la bottiglia, infatti, non mancano mai. Se ciò non bastasse, da parte di alcuni esercenti che operano nell’ambito della movida isolana non c’è alcun controllo per verificare la reale età della persona alla quale vengono somministrate le sostanze alcoliche».

Il presidente Pezzulo, su questo specifico punto, aggiunge: «Mi duole dover constatare che alcuni imprenditori, invece di tutelare la salute dei ragazzi, pensano soltanto a riempirsi le tasche, e questo senza alcun rispetto per le normative. La legge prevede infatti che il titolare dell’esercizio, soprattutto se in caso di dubbio, richieda alla persona la carta d’identità prima di vendere le bevande. Un altro aspetto critico è rappresentato, inoltre, dal fatto che la serata non comincia prima di mezzanotte. Non è insolito infatti vedere ragazzi raggiungere la spiaggia con i bauletti degli scooter già pieni di bottiglie».

«Il problema – sostiene Pezzullo – è che molti non si limitano a “bere qualcosa”, ma cercano a tutti costi lo “sballo” alcolico, che a volte li porta direttamente al coma etilico e che in ogni caso provoca in loro gravissimi danni psico-fisici, spesso irreversibili. L’abuso di alcool conduce alla disinibizione, che fa perdere il controllo e aumenta gli episodi di violenze e risse con schiamazzi, atti di vandalismo, litigi tra ragazzini fuori di sé e guida in stato di ebbrezza».

«È proprio per arginare questo fenomeno – e anche quello relativo alle sostanze stupefacenti – che chiediamo più verifiche da parte degli organi preposti al controllo del territorio ischitano. Anche i comuni  dovrebbero fare uno sforzo in più in questo periodo, praticando una politica di “tolleranza zero”. Vorrei infine cogliere l’occasione per rivolgere un appello a tutti i nostri associati e non: controllate le persone alle quali vendete gli alcolici! A volte, solo per guadagnare qualche euro in più, potreste rendervi complici di qualche disgrazia».

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