CRONACA

Droga e furto, continuano le testimonianze

Ieri è stato ascoltato il sovrintendente Cascione nel processo a quattordici imputati per spaccio di stupefacenti

Ieri mattina presso il Tribunale di Napoli si è svolta l’udienza di deposizione di un altro dei testimoni indicati dal pubblico ministero nell’ambito del processo per quattordici giovani isolani accusati di alcuni reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.  È stato ascoltato un poliziotto, il sovrintendente Cascione, che aveva svolto le operazioni sul territorio di Ocp (osservazione, controllo e pedinamento), e che in udienza ha delineato in sintesi la genesi dell’operazione, soffermandosi su alcuni episodi specifici oltre a quelli oggetto dei capi d’imputazione.

Gli imputati tramite le intercettazioni venivano sovente colti in molteplici attività svolte nella vettura di uno di essi, dove tra l’altro emerge a un certo punto la necessità di procurarsi dei soldi per la sostanza stupefacente (che spesso veniva consumata nella stessa auto). Lo schieramento difensivo, dal canto suo, ha contestato la conclusione secondo cui le circostanze ricostruite dalle indagini potessero configurare l’ipotesi di spaccio.  All’inizio dell’udienza l’avvocato Gianluca Maria Migliaccio ha sollevato un’eccezione di nullità delle intercettazioni, in relazione al fatto che nella scorsa udienza venne consentito al teste di deporre sul contenuto di esse. Per evitare sanatorie sul punto, il penalista ha eccepito quindi la nullità citando ampia e copiosa giurisprudenza di legittimità secondo cui è nulla la deposizione nella quale il testimone sostanzialmente “legge” le trascrizioni delle intercettazioni: se è stata eseguita la perizia trascrittiva, di fatto non c’è alcuna ragione che il teste la legga in aula. Il Tribunale si è riservato lo scioglimento dell’eccezione.

Del resto, si tratta di un processo basato essenzialmente sulle attività di intercettazioni portate avanti dagli investigatori, dirette a individuare i componenti di una presunta associazione che si era costituita per gestire il traffico di sostanze stupefacenti, attraverso la “filiera” dal trasporto alla custodia fino alla distribuzione e lo scambio. L’attività investigativa ebbe anche notevole impulso dalla collaborazione di personaggi “introdotti” nell’ambiente che accelerò la tessitura della rete che gli uomini della Polizia di Ischia hanno progressivamente stretto intorno agli imputati in quell’autunno di oltre otto anni fa, rivelando un “giro” ben più esteso di quanto inizialmente fosse stato ipotizzato. La colonna portante delle accuse restano dunque le intercettazioni che la Polizia eseguì mettendo sotto controllo l’automobile di uno degli imputati, tra i quali figurano:  Vito Castaldi, Gaetano Boccanfuso, Domenico Guerra, Raffaela Lubrano D’Alena, Adrian Robert Najda, Umberto Scotti, Serena Di Costanzo, Marco Cammarano, Luca Marna, Michele Morgera, Francesco Ferrandino, Ermenegildo Lubrano Lavadera, Vincenzo Scarpato e Antonio Arcidiacono. Per i primi sette, l’accusa è di traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver ceduto le sostanze a minori (articoli 73 e 80 del Testo unico sulla droga). Due degli imputati sono accusati anche di un furto: avrebbero approfittato della distrazione dei legittimi proprietari per sottrarre loro due telefoni cellulari e un giubbotto. Il furto era stato compiuto all’interno della discoteca New Valentino a Ischia. L’ipotesi di reato, tuttavia, dovrebbe essere ormai prescritta. La prossima udienza è in programma a giugno, quando saranno esaminati gli imputati e il consulente tecnico del pubblico ministero, in ordine all’analisi della sostanza stupefacente sequestrata.

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