CRONACAPRIMO PIANO

Due anni dal sisma, alle 20.57 la terra tremò e l’incubo ebbe inizio

Oggi si celebra il secondo anniversario del terremoto, il 21 agosto 2017 Casamicciola e Lacco Ameno furono travolte da una scossa che investì sia pure di striscio anche Forio

Erano le 20.57 di lunedì 21 agosto 2017 quando la terra iniziò a tremare sull’isola di Ischia. Per i turisti, tantissimi in quel periodo sull’isola verde, e per i residenti, l’estate si fermò nel peggiore dei modi. Prima un boato poi la consapevolezza di quello che stava accadendo. Le suppellettili che cadevano, i mobili che si spostavano e poi il black-out, i crolli. Una scossa di magnitudo 4 della scala Richter con epicentro a circa 1 km a sud ovest da Casamicciola Terme in prossimità di località Maio, con ipocentro a 1.73 km di profondità. Una scossa che fece due morti e affossò la stagione turistica. A Casamicciola e Lacco Ameno il terremoto venne percepito con forza, mentre dall’altra parte dell’isola tantissimi turisti continuavano a cenare inconsapevoli dell’accaduto. Da Napoli, immediatamente, partì la macchina dei soccorsi pronta ad aiutare l’unico nucleo familiare rimasto intrappolato sotto le macerie della frazione interessata dal sisma, famiglia tutta miracolosamente salva.   

IL MIRACOLO DI PASQUALINO, ESTRATTO VIVO DALLE MACERIE

Sotto le macerie della casa in località La Rita a Casamicciola si scavò per l’intera notte e fino alle 13 del martedì. La prima ad essere estratta dalle macerie, illesa, era stata Alessia, la mamma di tre bambini, l’ultimo di sette mesi, e con una bimba ancora in grembo, che quando arrivò la scossa era in bagno. Il marito, Alessandro Toscano, papà di Pasqualino, era sul terrazzo esterno, rimasto intrappolato tra un’auto e la parete venne tratto in salvo alle 2.32 dai vigili del fuoco. Ferito a una mano, alle 7 era di nuovo qua ad aspettare “le creature” accanto a Guglielmo, il papà di Ciro e Matthias, arrivato nella notte da Napoli per stare accanto ai bambini. Alle 4 del mattino, i vigili del fuoco estrassero vivo Pasqualino, sette mesi, rimasto per sette ore sotto le macerie. Il suo vagito guidò i soccorritori, restituendo un soffio di speranza dopo tanta morte. Per Ciro e Mattias ci vollero 16 ore, 960 minuti che tennero tutta l’Italia con il fiato sospeso mentre i Vigili del Fuoco scavavano a mani nudi e i due fratellini si facevano coraggio a vicenda. Alle 13.10 un lungo applauso fece tirare un sospiro di sollievo a tutti: tutti erano stati messi in salvo.  

L’ISOLA PIANSE LINA E MARILENA, VITTIME DEL TERREMOTO

Mentre si scavava per mettere in salvo Ciro e Matthias, l’isola piangeva le due vittime: Lina Balestrieri in Cutaneo, 59 anni, di Barano d’Ischia ma residente a Ischia, mamma di 6 figli. Fu la prima ad essere rintracciata nella notte, schiacciata dal cornicione di una chiesa che le è crollato addosso dopo aver parcheggiato l’auto e mentre stava per entrare in chiesa. La seconda persona morta, rimasta sepolta nella casa crollata in località Maio, sempre a Casamicciola, si chiamava Marilena Romanini, 65 anni, nata a Brescia, ma residente a Monte San Giusto (Macerata). Era una turista ospite di alcuni amici sull’isola.   

Ads

I porti di Ischia, Casamicciola e Forio, intanto, registravano lunghe code alle biglietterie: tantissimi i turisti spaventati lasciavano l’isola mentre i residenti evacuati cercavano alloggi perlopiù negli alberghi. In poche ore il bilancio diventa definitivo: due morti, 42 feriti di cui 16 ricoverati, 2.600 sfollati.

Ads

LA NOMINA DI GRIMALDI E LA VISITA DI MATTARELLA

Delle frazioni di Maio e Fango resta solo un cumulo di macerie. Il 29 agosto 2017, ad una settimana dal sisma, l’architetto Giuseppe Grimaldi fu nominato commissario delegato per l’emergenza terremoto di Ischia con un’ordinanza, firmata dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. Lo stato di emergenza è stato prorogato due volte fino allo scorso febbraio. Nello stesso giorno arrivò sull’isola a visitare la zona rossa anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La presenza dei politici non manca.

A turno passano per la zona rossa ministri e parlamentari. In un anno ne sono 11 dal già citato presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’allora ministro dell’Interno Marco Minniti ed i parlamentari Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Assente solo il massimo esponente dell’allora governo Paolo Gentiloni. Di provvedimenti concreti, però, nemmeno l’ombra.   

Bisognerà aspettare un anno affinché il Governo nominasse il commissario straordinario per la ricostruzione.

DI MAIO, CONTE E L’ANNUNCIO DEL “DECRETO ISCHIA”

Nella prima commemorazione del sisma arrivò sull’isola il vicepremier Luigi di Maio per ribadire attenzione e risorse del Governo per un ritorno alla normalità sull’intera isola ferita dal sisma. Il vicepresidente del Consiglio prese parte al consiglio comunale che in quell’occasione conferì la cittadinanza onoraria al Capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli. Prima di deporre una corona di fiori davanti alla chiesa del Purgatorio, a Casamicciola, dove perse la vita Lina Balestrieri, la “catechista amata da tutti”, annunciò quello che sarebbe successo qualche settimana dopo: la nascita di un decreto ad hoc per il terremoto di Ischia. E così è stato. Il 6 settembre, poi, è la volta del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. La sua visita rappresenta la svolta.  Tra le viuzze della zona rossa abitate solo da gatti accanto a cumuli di pietre e macerie Conte annuncia l’arrivo sul tavolo del Consiglio dei Ministri di un decreto per il terremoto di Ischia. E così è stato. Il 25 settembre in Gazzetta ufficiale arriva il ‘Decreto Ischia’. Una norma a lungo contestata per la presenza dell’ormai noto e famigerato articolo 25 che prevede la sanatoria per gli immobili ammalorati dal sisma e condonabili. La polemica travolge l’isola di Ischia che da più parti viene definita ‘abusiva’. Scende in campo ancora una volta il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a chiarire come “Laddove siano stati costruiti in aree con vincoli idrogeologici o altri vincoli, non ci sarà regolarizzazione e gli immobili andranno immediatamente abbattuti”. Il Decreto Ischia, infatti, si applica solo alle domande pendenti e a chi ha subito un danneggiamento dell’abitazione durante il sisma.

RICOSTRUZIONE, INIZIA L’ERA SCHILARDI

Nel contempo prende vita la struttura del commissariato straordinario per la ricostruzione alla guida dell’ex prefetto di Bari e Caserta Carlo Schilardi. La struttura prende vita e mentre termina la fase emergenziale (il 21 febbraio) cominciano le ordinanze che danno il via alla ricostruzione cosiddetta leggera affinchè chi aveva un immobile danneggiato solo in parte dal sisma ha potuto cominciare a rimetterlo a posto. E non solo. Si comincia con i primi aiuti economici anche nei confronti degli imprenditori che hanno avuto perdite di fatturato in seguito al sisma. Il primo provvedimento del commissario Schilardi è stato quello che ha dato vita agli studi di mocrozonazione: un momento fondamentale per dare il via alla ricostruzione. I risultati sono stati resi noti meno di un mese fa ed al momento sono al vaglio dei sindaci di Casamicciola e Lacco Ameno. È proprio dalla microzonazione che bisogna partire per dar vita alla ricostruzione cosiddetta pesante ovvero quella che farà in modo che la zona rossa sia ‘invasa’ di cantieri. È da qui che bisogna ripartire per dare nuovamente vita al Maio al Fango, alle zone distrutte dal sisma e ridare pace e dignità a chi l’ha persa, insieme alla casa, la sera del 21 agosto di due anni fa.     

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex