Due anni fa moriva Domenico Savio, l’ultimo difensore dei deboli
Oggi pomeriggio sarà ricordato a Monterone (suo quartiere natio) a Piazza Cerriglio. La storia di un uomo sinceramente amato dal popolo per cui si è speso per la sua intera esistenza tra grandi rinunce e inenarrabili sacrifici
Due anni fa, il 13 marzo 2020 presso l’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno, moriva Domenico Savio, comunista e rivoluzionario, fondatore del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, autore di memorabili battaglie politiche, sindacali, sociali e giornalistiche sull’isola d’Ischia e in tutta Italia a difesa della classe lavoratrice e dei più deboli della società. Il suo nome rimarrà scritto per sempre a caratteri cubitali nella storia del movimento comunista nazionale ed internazionale in quanto ha speso tutta la vita a lottare, a denti stretti, contro le ingiustizie e le disuguaglianze economiche e sociali prodotte dall’infame sistema economico e sociale capitalistico e si è battuto per la pace ed il socialismo. Domenico Savio ha rappresentato e rappresenterà per tutti un grande esempio di coerenza e di onestà intellettuale, di coraggio e di straordinaria forza nella difesa degli interessi delle masse popolari che come ci ha insegnato, solo la Rivoluzione socialista potrà liberare dalle catene dello sfruttamento capitalistico, dalle disuguaglianze economiche e sociali e dalle guerre imperialistiche che continuano ovunque ad insanguinare il mondo. Dopo che la pandemia da Covid-19 non ha consentito di tributargli il giusto e doveroso saluto pubblico che meritava, finalmente oggi pomeriggio 12 marzo 2022 a partire dalle ore 18,00 sarà ricordato a Forio, nella piazza centrale di Monterone, il suo Quartiere natio.
BREVE BIOGRAFIA DI DOMENICO SAVIO
Nato nel pieno della seconda guerra mondiale Domenico Savio è nato il 16 febbraio 1940 a Forio, nell’isola d’Ischia, Città Metropolitana di Napoli, Italia, da Gennaro e da Gabriela Manieri e morto presso l’Ospedale “Rizzoli” di Lacco Ameno il 13 marzo 2020. Figlio di piccoli contadini, mezzadri e all’occorrente pure braccianti, forgiò la sua coscienza politica e la sua personalità intellettuale nel quartiere nativo proletario di Monterone e più precisamente nell’antica piazzetta Cerriglio. A 13 anni si iscrisse alla FGCI, di cui presto divenne dirigente isolano mentre a 18 anni (1958) si iscrisse al PCI dimettendosi nel 1976 per la deriva revisionista del Partito. Durante questo periodo di 18 anni (1958-1976) Savio fu varie volte segretario della sezione di Forio, membro del Comitato Federale, delegato a Congressi provinciali, regionali e nazionali, candidato alle elezioni provinciali e per tre ben volte eletto Consigliere comunale di Forio: 1971, 1979 e 2013. Negli anni ’70 ha ricoperto anche l’incarico di corrispondente da Forio del prestigioso quotidiano “L’Unità”, organo ufficiale del PCI. Il 7 maggio 1979, sempre nella sua amata Forio, fondò il Centro di Cultura e Iniziativa Marxista (CE.C.I.M.), strumento organizzativo politico col quale Savio conduceva le necessarie lotte politiche a difesa del mondo del lavoro. Memorabili in quegli anni furono le sue battaglie sindacali quale dirigente della CGIL a difesa dei diritti dei lavoratori alberghieri isolani attraverso scioperi, assemblee permanenti, agitazioni e occupazioni tenutesi su tutta l’Isola e in modo particolare all’interno dell’Albergo Jolly di Porto d’Ischia dove riuscì ad ottenere importanti conquiste salariali, la settimana lavorativa corta di cinque giorni, caso raro in Italia nel settore alberghiero, il menu unico per operai e impiegati e predisposto settimanalmente, il rispetto di ogni altro diritto contrattuale e legislativo e promuovendo un contratto di tutto il gruppo Italjolly a livello nazionale.
Il 26 settembre 1984 fonda il mensile “l’Uguaglianza economica e sociale”, di cui è editore e direttore responsabile – diffuso sul territorio nazionale con l’abbonamento e la vendita nelle librerie Feltrinelli, Rinascita e altre. Il 16 maggio 1997 Savio, assieme allo storico di fama internazionale Franco Molfese, al Dott. Angelo Giancotti e ad altri compagni, fonda nella casa dei suoi genitori in via Provinciale-Panza a Forio, il Centro Studi e d’Azione del Marxismo-Leninismo (CE.S.A.M-L.), che ospita una biblioteca di oltre 6.000 volumi che Savio ha raccolto durante la sua vita. Si tratta di una biblioteca di grande prestigio che rappresenta un’eccellenza di carattere storico-culturale internazionale per tutta la collettività foriana. Il 3 dicembre 1999 assieme ad altri compagni e sempre a Forio, fonda il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista (P.C.I.M-L.), Partito per cui ha ricoperto l’incarico di Consigliere comunale dal 2013 al 2018. Grazie a lui, per la prima volta nella storia repubblicana del nostro Paese, il comune di Forio è sede di un partito di carattere nazionale per il quale Savio nel 2006 ha sfiorato l’elezione a Senatore della Repubblica. Nel marzo del 2019 è stato insignito della spilla dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti consegnatagli dal vicepresidente dell’Ordine, Mimmo Falco. Sinceramente amato dal popolo per cui si è speso per la sua intera esistenza tra grandi rinunce, inenarrabili sacrifici e minacce di morte subite a più riprese, rimarranno per sempre impresse nell’immaginario collettivo le straordinarie battaglie politiche e sociali portate avanti da Domenico Savio per circa settant’anni a difesa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini di Forio e dell’intera isola d’Ischia attraverso imponenti e storiche manifestazioni di piazza. Per chiedere il potenziamento della sanità pubblica isolana e dell’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno e del trasporto pubblico marittimo e terrestre da garantire a prezzo politico. Per difendere il diritto alla casa delle famiglie lavoratrici. Per la salvaguardia dell’ambiente marino e terrestre e per il pieno riconoscimento del diritto gratuito allo studio di alunni e studenti sino alle varie specializzazioni universitarie. La sua coerenza, il suo incessante e instancabile impegno politico, sindacale, sociale e giornalistico a difesa degli interessi dei più deboli della società portato avanti sino agli ultimi istanti della sua vita, la sua lealtà e la sua straordinaria trasparenza nell’azione politica, gli sono da sempre valsi la stima ed il rispetto da parte di tutti, persino da parte dei suoi avversari politici. E questo è testimoniato dalle migliaia e migliaia di messaggi di cordoglio che la famiglia ha ricevuto alla notizia della sua dipartita. Messaggi che oltre dall’isola d’Ischia, sono giunti da tutta Italia e da tutto il Mondo e di cui ha parlato con grande risalto la stampa locale, nazionale e persino internazionale. Sposato con Maria Antonietta Barile, ha avuto due figli, Gennaro e Gabriella e tre nipoti, Domenico, Martina e Simone.