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DURC fatale, per sette alberghi a rischio il ristoro per l’ospitalità agli sfollati

CASAMICCIOLA TERME. La notizia è di quelle destinate a fare rumore, e pure parecchio. E non ci riferiamo soltanto ai risvolti per l’ospitalità che è stata offerta in determinate strutture ricettive a soggetti risultati sfollati a seguito del drammatico terremoto dello scorso 21 agosto, ma anche alle “condizioni di salute” in cui versano diverse aziende isolane, che è davvero pessimo come manifestano dei numeri inclementi emersi peraltro in maniera tanto casuale quanto inevitabile. Come è noto, i Comuni di Casamicciola e Lacco Ameno sono alle prese con il pagamento del contributo di autonoma sistemazione (CAS) ai cittadini che dopo essere rimasti con la casa danneggiata dal sisma hanno preso un’abitazione in fitto, ma anche col ristoro delle spettanze dovute a diversi alberghi isolani che si sono assunti il compito di ospitare molti nostri concittadini. Ma le strutture ricettive, per poter accedere al dovuto rimborso dei loro emolumenti, hanno la necessità di presentare una determinata documentazione ed è proprio qui che casca l’asino. Già nella mattinata di ieri, tanto per dirne una, una nota ufficiale del Comune di Casamicciola Terme costituiva un avviso per una serie di procedure relative a Cas e dintorni. E conteneva un passaggio esplicativo, nel quale si leggeva quanto segue: “Per quanto attiene le strutture ricettive, le stesse saranno saldate compatibilmente con l’erogazione del commissario e in ogni caso in presenza di regolarità del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e di assenza di inadempienze di qualsivoglia natura presso Equitalia”. Un inciso, questo, tutt’altro che irrilevante ma che rappresenta un vero e proprio avviso ai naviganti.

Secondo alcune indiscrezioni, infatti, tra gli alberghi che si sono offerti di ospitare gli sfollati, ce ne sono almeno sette le cui società di riferimento non sono in regola. E in alcuni casi, detto per inciso, anche per anomalie di non poco conto. In particolare sono sette le strutture con problemi non semplici da risolvere ma balzano immediatamente all’occhio due casi emblematici, quali quelli di un albergo ubicato a Lacco Ameno e l’altro a Forio: entrambi, infatti, non hanno il certificato contributivo in regola perché vantano un debito con l’Inps per contributi non versati per un importo complessivo di circa 900.000 euro. Una voragine mostruosa, laddove si consideri che quando si finisce con il non versare i contributi previdenziali significa che si è davvero arrivati alla truffa. Ed è proprio per questo motivo che dal Comune di Casamicciola sono partite una serie di note indirizzate alle società in questione. Nel testo si ricorda che “l’irregolarità del Durc è causa di impossibilità di contrattare con la pubblica amministrazione” e che “nelle more della definizione delle procedure da attuarsi da parte di questa amministrazione, si invita codesto operatore economico a sospendere le attività ricettive inerenti l’ospitalità della popolazione sfollata a seguito del sisma del 21 agosto 2017, fino ad avvenuta regolarizzazione contributiva”. Analoghe “sfogliatelle” sarebbero in partenza, ma in misura minore, anche dal Comune di Lacco Ameno. Un bel grattacapo, insomma, anche perché la ristrettezza delle norme difficilmente lascia spazio a vie di fuga. Come andrà a finire?

Corrado Roveda

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